QUOTE(Tramonto @ Mar 21 2007, 09:11 PM)

Basta sfiorare il treppiedi con una mano o un refolo di vento per indurre vibrazioni che poi riducono l'incisione della foto, soprattuto all'aumetare della focale e dei tempi di scatto. Il 18-200, ala focale massima, ha l'angolo di campo di un 300 mm su FF. E non ha neanche attacco per il treppiedi (il sistema fotocamera-obiettivo è dunque sbilanciato in avanti). Prova a metterlo su treppiedi (col VR off), alla focale massima e guarda nel mirino tenendo la mano sulla fotocamera col dito sul pulsante di scatto. E' tutto fermo quel che vedi?

Concordo con quanto scritto da tramonto, e diventa quindi indispensabile capire dove si piazza il VR.
Se è vero che microvibrazioni sono all'ordine del giorno su treppiedi di livello medio o basso, su treppiedi con gli attributi, magari appesantiti, teste adatte a ottiche di elevato peso e scatti remoti, allora il VR diventa, oltre che inutile, possibile causa di mosso, in quanto i giroscopi interni, da soli, creano vibrazioni che possono indurre un effetto di mosso.
Dunque, se ho montato un 200 mm su un treppiedi amatoriale, valuto quanto possa essere realmente stabile e decido se tenere acceso o meno il VR, se lo monto su un treppiedi serio con tutti i crismi, il VR lo disabilito.
Per chi volesse approfondire, invito a leggere la review di Bjørn Rørslett sul 70-200VR:
AF-S VR 70-200 f2.8 G review