Riporto un intervento di Maio di qualche giorno fa, prima dell'annuncio dei nuovi corpi.
Il problema non è solo legato a problemi di tolleranze e tarature, ma deriva anche dall'elevata risoluzione dei sensori che evidenziano problemi prima invisibili a basse rioluzioni o su stampe in piccolo o medio formato.
Chi ha sempre stampato oltre un certa dimensione conosce il problema da molto prima che esistesse la fotogrfafia digitale.
QUOTE(Giuseppe Maio @ Aug 8 2007, 02:43 PM)

Francesco, non vedevo l’ora di questo passaggio tecnologico estraneo al marchio.
Non volendo suscitare le ire dei fedelissimi felici utilizzatori di fotocamere SLR 35mm a pellicola, è da tempo che abbiamo iniziato a rilevare dei limiti prima non percettibili ma adesso facilmente rilevabili. Le nuove risoluzioni in gioco che certamente aumenteranno ancora…
...hanno reso necessario lo studio di nuovi schemi ottici per aumentare il potere risolvente ma soprattutto per ridurre curvature di campo, per ottenere maggiore qualità ai bordi ma anche ridurre gli effetti gost ed i riflessi maggiormente sentiti su sensori.
Ecco perché “storgo il naso”, quando troppo spesso sento asserire che i “vecchi” obiettivi sono migliori in assoluto. Ecco perché non condivido chi “disprezza” ottiche nuove sebbene economiche ma studiate per la nuova utenza digitale…
Gli obiettivi nei kit delle DSLR entry level sono mostruosamente migliori di qualunque altro blasonato se ovviamente si riporta il tutto nella giusta proporzione prezzo prestazioni. Ecco perché mi “scandalizzo”, quando sento asserire come obiettivi migliori solo quelli luminosi in assoluto. Gli obiettivi luminosi sono tali e non necessariamente questo aspetto va a braccetto con la qualità percepita su un file, anzi…
Non si può generalizzare, alcuni resteranno spettacolari nel tempo a patto di gestire gli aspetti di riflessioni ed aberrazioni, ma altri diverranno inadeguati.
L’introduzione di questa funzione risponde ai molti post scritti in rete ma soprattutto suddivide lo stesso effetto nelle variegate responsabilità che spaziano dall’ineguatezza generazionale, all’usura e taratura hardware specifica di ogni schema fino a consentire di gestire casi da suddividere, invece, come guasti di eccessiva tolleranza ottico/meccanica.
Vi ricordate quante volte ho dovuto insistere che il Back o Front focus eventualmente rilevato va trattato nell’abbinata obiettivo/fotocamera e che le fotocamere, fino ad ora, potevano avere una unica taratura di laboratorio che non poteva tenere in considerazione le tolleranze meccaniche dello specifico obiettivo?
E che non si poteva trattare in forma generalizzata l’argomento senza aggiungere le variabili di illuminazione, dello specifico obiettivo (non del modello ma della singola matricola in esame), della sua usura ed il tutto alla specifica posizione zoom ma anche alla specifica distanza di messa a fuoco?
Quanti utenti, scoperta una discrepanza AF con lo specifico obiettivo, hanno preteso tarature AF dai rispettivi laboratori (indifferentemente dai brand in esame) chiedendogli di fatto di starare la fotocamera? Ora non voglio generalizzare io per primo ma solo dare spunti di riflessione. Le tarature AF dei corpi sono tali e se esistono è perché ci sono margini di spostamento ma è bene, sempre, individuare i veri responsabili e le possibili soluzioni.
Questo è quindi un argomento molto complesso perchè tolleranze un tempo invisibili ed adeguate ai mezzi contemporanei, adesso divengono tangibili e, purtroppo, con manifestazioni comuni ma causate da differenti origini.
Se la marca in oggetto che sappiamo peraltro supportare solo obiettivi motorizzati ha dovuto trovare una soluzione riusciamo a capire a maggior ragione quanto abbiamo, troppo spesso, preteso da obiettivi di precedenti generazioni.
Al di la della nuova potenzialità introdotta ciò che è molto interessante non è che l’utente può calibrarsi la taratura AF personalmente come sulle Nikon è anche possibile tararsi l’esposimetro…
...ma che adesso la fotocamera potrà compensare il funzionamento di lettura e motorizzazione AF in base al singolo obiettivo ed in alcuni casi anche in base a focale e distanza AF.
Concludendo, è da anni che si è preso in esame l’aspetto e da anni che si sta studiando soluzioni. Questa è la prima di una possibile serie fino ad arrivare, in futuro, a generazioni di obiettivi con firmware che racchiudano le specifiche peculiarità e differenze del singolo da comunicare alla fotocamera nell’abbinata…
Ciò che mi preoccupa è che se da una parte abbiamo trovato una soluzione, dall'altra un'ulteriore complicazione. Ad ogni analisi di nitidezza dovremmo adesso verificare anche il parametro di correzione AF sperando che lo stesso entri a far parte dei parametri Exif standard...
Ed il prossimo passo ? Chissà, forse un giorno avremo anche un sensore che bascula per poter compensare anche disallineamenti della planarità ottica che, in base all'usura, potrà variare in uno zoom da focale a focale ma anche in base alla distanza AF in uso...
G.M.