QUOTE(fotoland @ Oct 6 2007, 03:56 PM)

Bisogna secondo me, cercare la giusta definizione del termine post-produrre.
Quando si agisce per personalizzare uno scatto, enfatizzando i colori, il contrasto ecc., per me in questo caso il risultato sarà "artefatto", ciò che in realtà l'occhio ha visto diversamente.
L'altro tipo di post-produzione (la più semplice e regolare) è quella di avvicinarsi quanto più è possibile alla realtà, per far sì che ci si avvicini molto a quello che l'occhio ha visto.
Ciao Salvatore
qui entriamo in un campo realmente minato!
da sempre, e quando dico da sempre intendo dire da quando è nata la fotografia si dibatte sul concetto di realismo nella fotografia.
Leggendo qua è là libri ed opinioni alla fine anch'io mi sono fatto un'idea...
non si può parlare mai di realismo nella fotografia, al limite di pseudo-realismo.
Ti indico qualche elemento su cui riflettere...il primo già lo abbiamo affrontato:
non esiste nessun luogo in questo mondo che sia in B/N;
il mondo reale esiste in 4 (o più!) dimensioni, la fotografia ne riproduce solo due;
il mondo reale è in movimento continuo, la fotografia riprende un solo frame di quella realtà e la fissa per sempre...
i colori , le sfumature...esiste una pellicola o un sensore in grado di riprodurre quella infinità gamma di colori e di sfumature esistenti in realtà...non credo.
L'occhio umano si accontenta di riconoscere il realismo in un'immagine (la famosa foto con i colori naturali) quando un fotografo si sforza di ricreare la realtà, ma dobbiamo sapere che tutti i nostri sforzi di ricreare quella realtà, così com'è, sono inutili, è impossibile,la ragione ci dice che anche quello è un artefatto.
Assimilato tutto questo, il passo verso un'interpretazione libera e creativa della realtà anche attraverso la fotografia è breve...andiamo così incontro ad
un'arte degenerata? Sì, a detta di alcuni e quest'arte deve essere combattuta e ghettizzata.
Marco