Quante volte avete visto quelle macchiaccie inequivocabili nel cielo delle vostre foto? Avete capito subito che è la polvere sul sensore, avere tolto l'ottica, fatto alzare lo specchio e soffiato sul sensore con tutto quello che esiste, dalla peretta di gomma di proctologa memoria sino alla potenza smisurata del compressore dentistico, l'unico per definizione privo di acqua e olio. Ma spesso, nonostante gli sforzi disumani, la macchiolina resta, almeno fotografando a F22 una bella schermata bianca del monitor tenuta rigorosamente fuori fuoco.
A questo punto pare che l'unico rimedio sia utilizzare i sistemi per la rimozione fisica di macchie attaccate al sensore usando metodiche aggressive e rischiose. In realtà spesso questo problema può essere risolto semplicemente soffiando non sulla lente frontale dell'ottica, dove tutti vedono la polvere e si accaniscono, ma su quella posteriore, dove l'effetto è molto più visibile. Intanto perché da li è facile che finisca sul sensore, per vicinanza o per il richiamo della carica elettrostatica dello stesso, e poi perché quella frontale rimane sfuocata e quindi in pratica non si vede. Sempre dal basso, ovviamente.
Ormai dovunque si leggono mille metodi per pulire il sensore con ogni tipo di liquido e paletta, ma mi pare che raramente si rammenti questa semplice operazione preliminare che può evitarci un sacco di problemi, quindi mi sono permesso di sottolinearne l'importanza. I.M.H.O.