giocoliere
Nov 19 2007, 04:19 PM
così ho letto su una rivista......
"Sistemate la fotocamera su di un treppiedi e attivate la posa B. Per lo scatto usate un telecomando o un flessibile e riducete le possibili vibrazioni bloccando lo specchio in posizione chiusa. Aprite l'otturatore e usate un puntatore laser per descrivere una serie di cerchi o di figure varie. Chiudete quindi l'otturatore".
Qualcuno ha mai provato una cosa del genere? si può parlare di fotografia?
Voi che ne pensate?
nano70
Nov 19 2007, 04:33 PM
Beh, dipende dall'obiettivo che un fotografo vuole raggiungere. Se si vuole fare una sorta di fotografia astratta direi di si.
enrico
Nov 19 2007, 04:36 PM
Secondo la definizione di Nazzareno Taddei, non si potrebbe parlare di fotografia, ma di grafica. Infatti, nell'esempio che ci indichi, c'è una mano che traccia dei segni su di un foglio. Non c'è quindi molta differenza col segno tracciato da una matita, anche se la matita è un raggio laser ed il foglio una pellicola o un sensore.
Un saluto
Enrico
Antonio Canetti
Nov 19 2007, 04:56 PM
giocoliere,
più si prova è meglio è.
la tecnica che descrivi è corretta: buio quasi completo, tempo lunghissimo e disegnare con la luce con una pila o una luce laser e via col divertimento.
Visto che col digitale non si consuma pellicola fai tutte le prove che vuoi, sara tutta esperienza e conoscenza della macchina acquisita.
domandi se è fotografia? direi si, visto che etimologicamente, fotografia significa proprio disegnare con la luce, se invece domandi se arte fotografica dipende dai risultati quanta creatività o emozioni che potrebbero trasmettere tali giochi di luce.
Antonio
iacoponeri
Nov 19 2007, 04:57 PM
QUOTE(giocoliere @ Nov 19 2007, 04:19 PM)

Qualcuno ha mai provato una cosa del genere? si può parlare di fotografia?
Voi che ne pensate?
Secondo me si puo tranquillamente parlare di fotografia, basta utilizzare una definizione piuttosto ampia di questo termine. A me personalmente è una tecnica che affascina moltissimo. Ho fatto diverse prove, non è così facile come sembra, ma i risultati sono decisamente stravaganti.
In
quest'articolo si parla dei precursori di questa tecnica, l'autore dice che anche lo stesso picasso abbia utilizzato tale tecnica.
Qui il
link ad una galleria di flickr decisamente interessante.
QUOTE(enrico @ Nov 19 2007, 04:36 PM)

Secondo la definizione di Nazzareno Taddei, non si potrebbe parlare di fotografia, ma di grafica. Infatti, nell'esempio che ci indichi, c'è una mano che traccia dei segni su di un foglio. Non c'è quindi molta differenza col segno tracciato da una matita, anche se la matita è un raggio laser ed il foglio una pellicola o un sensore.
Io ti propongo due diverse chiavi di lettura, tutto sta a decidere quale sia il soggetto preminente nel fotogramma. Se l'unico soggetto è il disegno con la luce, possiamo parlare di grafica piu che di fotografia. In questo caso la foto funge da tela. Se invece il disegno arricchisce un qualcosa allora la tela non è piu la foto, ma il mondo. Almeno io la vedo così.
Iacopo
IgorDR
Nov 19 2007, 05:24 PM
Ti propongo un esempio che per me è senza ombra di dubbio fotografia: ho voluto sottolineare l'intima connessione tra la lettrice e il suo libro, creando l'impressione che ci fosse una luce che usciva dal testo per illuminare il volto.
Antonio Canetti
Nov 19 2007, 05:58 PM
IgorDR,
innanzi tutto complimenti per la foto è veramente arte, in quanto non è certemente una "punta e scatta", dietro c'è un buon lavoro ben riuscito , ma riprendendo se graffiare con la luce è fotografia, dipende dal risultato da quale senzazione trasmette, in altre parole; è meglio un Caravaggio con i suoi splendidi giochi di luce o un Picasso col suo astrattismo? penso che siano due grandi artisti con tecniche diverse.
Ti rinnovo sinceramente i complimenti per la foto
cordialmente
Antonio
enrico
Nov 19 2007, 06:50 PM
Visto che siamo in tema di "disegni con la luce", vi mostro alcune foto fatte molti anni fa. Si tratta di un "pendolo luminoso" fatto oscillare con periodo diverso lungo due piani ortogonali e con un disco con fessure diverse, ruotante sull'obiettivo.
Un saluto
Enrico



Antonio Canetti
Nov 19 2007, 06:57 PM
Enrico.
Ti posso sopranominare....Picasso?
Belle! nel loro gerene sono suggestive,
Complimenti
Antonio
giocoliere
Nov 19 2007, 07:06 PM
complimenti sia a igor che ad enrico!
mia nonna dice sempre un proverbio, "ecco perchè la vecchia non voleva mai morire.....! perchè c'è sempre qualcosa da imparare"!
è una tecnica da sperimentare, e grazie alle vostre foto ho capito che si tratta di "vera" fotografia!
qualcuno ha qualche altro esempio?
P.S. per i moderatori: ho sbagliato a scrivere il titolo ho scritto "dipinre"; è ovvio che volevo scrivere Dipingere. chiedo scusa per l'imprecisione!
Grazie
Alessandro Castagnini
Nov 20 2007, 12:53 PM
QUOTE(giocoliere @ Nov 19 2007, 09:06 PM)

...cut...
P.S. per i moderatori: ho sbagliato a scrivere il titolo ho scritto "dipinre"; è ovvio che volevo scrivere Dipingere. chiedo scusa per l'imprecisione!
Grazie
Fatto!
Si', avevo letto qualcosa anch'io e qui, qualcuno aveva gia' postato alcune foto.
Tecnica da provare appena rientro e trovo un posto buio-buio a casa (questo e' un po' difficile).
Ciao,
Alessandro.
SiDiQ
Nov 20 2007, 01:37 PM
Tempo fa, 1 anno o più, é apparso brevemente un coolpixiano che faceva qualcosa del genere con una P1 (8 secondi massimi) ed un cellulare come fonte luminosa...
C'ho provato pure io con la mia P1 e i risultati sono stati belli anche se mai postati.
Ora entrambi i due colpixiani (io e Katta80) sono passati alla D80 ma questi giochetti non sembra li facciano più

Qualche esempio di Katta80:



Riepilogando: cellulare in mano, stanza buia, scatto in temporizzato in auto senza flash, evoluzioni free-style con il cellulare display acceso nell'aria (attenti che non vi veda vostra moglie o vi prende per matti), e poi colore delle sciee con CS...
cristianopaolini
Nov 21 2007, 01:59 PM
Se fotografia vuol dire "scrivere con la luce", questa tecnica rappresenta l'essenza della parola.
Però il significato delle parole dipende dalle convenzioni d'uso, e noi usiamo fotografia per indicare una tecnica di riproduzione delle forme ed eventualmente dei colori che esistono nella realtà, sfruttando la parte di radiazioni luminose che gli elementi da ritrarre riflettono.
Partendo da questa definizione (ammesso che ci piaccia) l'oggetto è l'elemento basilare da ritrarre e la luce il mezzo attraverso il quale riprodurlo su un supporto (la pellicola o altro). Un pittore userebbe un pennello, un fotografo usa una fonte luminosa, ma in entrambi i casi il protagonista del messaggio è l'elemento ritratto, anche se esistono un'infinità di risultati possibili, in base alla diverse caratteristiche della fonte luminosa, o meglio delle radiazioni luminose catturate per rappresentare l'oggetto.
Nel caso delle immagini molto interessanti postate sopra, l'oggetto (schermo, pannello ecc.) é un mezzo, un supporto, mentre la luce è il soggetto della rappresentazione. L'interesse dell'artista non è più rappresentare delle forme e dei colori che fisicamente esistono di fronte a lui nel momento della rispresa, ma creare dal nulla una composizione di forme e colori. Così se la tecnica di ripresa è fotografica, il risultato è da collocarsi più nel campo della grafica, come si diceva sopra.
Sempre sopra nel ritratto BN la fonte luminosa è usata per dare una rappresentazione del soggetto, ma l'attenzione dell'osservatore e del fotografo è soprattutto sul soggetto ritratto, rispetto al quale la luce è un elemento secondario, che ne accentua alcune caratteristiche e indica una modalità di lettura dell'immagine. Su una rivista di fotografia di alcuni mesi fa ho visto un servizio che descriveva proprio questa tecnica di illuminazione. Il fotografo, lasciata la macchina con otturatore aperto, illuminava il soggetto solamente facendogli scorrere sopra la luce di una piccola torcia e dava l'impressione di "pennellate di luce".
Ovviamente ogni definizione non è mai giusta fino in fondo perchè nello spostarsi dalla fotografia verso la grafica o viceversa, ci si ritrova in luoghi di transito in cui i confini sono sfumati e diventa difficile porre dei confini chiari. Per esempio si possono riprodurre gli effetti di quei pendoli luminosi sopra sul parti del corpo di una persona...
cristiano
enrico
Nov 21 2007, 05:43 PM
Cristiano,
questo tread sta divenendo sempre più interessante e le tue osservazioni sono acute. Credo che starebbe bene in "Temi" a questo punto.
Quale è il confine fra Grafica e Fotografia? Riporto le considerazioni di Nazzareno Taddei cui accennavo più sopra. Il Taddei, scomparso di recente, non è uno qualunque. E' stato docente universitario di teoria della comunicazione in diverse università, critico fotografico e cinematografico di spessore internazionale, autore di testi importanti e molto altro. Fra l'altro, ho letto e riletto il suo "Lettura strutturale della fotografia" da cui riporto il brano che segue, un testo sulla lettura dell'immagine che ho trovato di gran lunga superiore a tutti gli altri che ho avuto modo di leggere. Il Taddei distingue una "immagine iconica" da una "immagine tecnica":
"Le immagini fatte dall'uomo fino all'invenzione della fotografia, quelle che i millenni della storia ci hanno tramandato, sono di tipo iconico (disegno, pittura, scultura ecc.). L'immagine iconica (che chiamiamo anche normale per distinguerla da quella tecnica di cui stiamo per dire) è quella che l'uomo fa direttamente (come immagine), servendosi di uno strumento (matita, pennello, scalpello, anche le dita della mano) il quale da solo farebbe solo un punto o una macchia o un buco. E' la mano dell'uomo che materialmente guida quello strumento a fare l'immagine.
L'immagine tecnica invece, è quella che lo strumento (ovviamente, se tecnicamente predisposto) può fare da solo, proprio come immagine: se una macchina fotografica, che abbia dentro la pellicola e l'obiettivo non coperto, scatta per caso, il risultato è una vera e propria immagine materiale. L'apporto dell'uomo consiste nel dirigere questa macchina a riprendere in un certo modo l'oggetto"
Se accettiamo questa definizione, l'immagine ottenuta attraverso un pendolo luminoso è immagine tecnica, fotografia, perchè è la macchina a riprendere un movimento guidato non da una mano, ma dalle leggi naturali del moto. Se l'immagine è ottenuta muovendo con la mano una fonte luminosa, sempre secondo la definizione del Taddei, si tratta di immagine iconica, di grafica appunto.
E' un po' come nei chimigrammi dove l'immagine è disegnata su di un foglio di carta sensibile da un pennello intriso di sviluppo o di fissaggio. Una persona che conosco espone come fotografie cose del genere che appartengono chiaramente al campo della grafica, pur se il supporto è un cartoncino agli alogenuri d'argento. E' ovvio che una espressione grafica e fotografica possono entrambe essere belle ed espressive, ma si tratta comunque di campi diversi.
Un altro spunto interessante che mi è nato leggendo le parole di Cristiano è sul significato di FotoGrafia e di Scrivere con la Luce o Dipingere con la Luce.
Dipingere con la luce evoca un intento artistico e le belle immagini di SiDiQ e di Katta86 sono un bell'esempio di questo tipo; di "grafica" sempre secondo il Taddei.
"Scrivere con la luce" evoca invece una Fotografia intesa come linguaggio, ovvero come mezzo di comunicazione. Mi spiego: una cosa è produrre immagini per "evocare" delle sensazioni, un'altra è produrre immagini per "comunicare" idee.
Ancora, il termine fotografia mi fa riflettere su una realtà "fisica" che può apparire "filosofica":
quando fotografiamo, noi non fotografiamo gli oggetti, ma la luce che, riflessa e respinta, modulata dagli stessi oggetti, colpisce l'obiettivo. Questa luce modificata ci porta delle informazioni, molto parziali, sull'oggetto che l'ha riflessa, non ci riporta gli oggetti. Noi non possiamo fotografare il mondo, ci illudiamo di fotografarlo mentre invece, ciò che riusciamo a fotografare è sempre la luce.
Grazie a tutti per aver suscitato ed alimentato questa bella discussione.
Un saluto
Enrico
decarolisalfredo
Nov 21 2007, 11:23 PM
Come quelle di Enrico le ho fatte anche io , ma in bianco e nero, roba degli anni '70.
Si mette la fotocamera per terra con un grandangolo, non troppo spinto, diciamo 28mm o 35mm.
Perpendicolarmente sopra, attaccata al lampadario (spento) ci si pone una piletta con un cartoncino nero davanti e un buco, in modo che la luce sia puntiforme.
Al buio si apre l'otturatore e si fa ondeggiare la piletta, lentamente per alcuni secondi, non più di 10.
Si possono utilizzare delle carte colorate traslucide che fanno passare la luce, per esempio quelle di certe caramelle che forse ora non si trovano più, ma era per dare un'idea, per ottenere i disegni colorati a piacimento.
giocoliere
Nov 22 2007, 09:16 AM
questo pomeriggio tenterò di fare qualche prova, anzi possiamo dire qualche esperimento; poi lo posto e vediamo cosa mi è uscito fuori.
ho preso un po di suggerimenti da voi, voglio vedere come riesco a metterli in pratica!
a dopo.....
enrico
Nov 22 2007, 09:39 AM
Ciao Alfredo.
Io ho agito in maniera un po' diversa. Non un semplice pendolo, ma un pendolo appeso al vertice di una "V" costituita sempre da un cordino. Poiché il periodo di oscillazione di un pendolo è funzione della sua lunghezza, nel mio caso ci sono due periodi di oscillazione diversi in due piani ortogonali. Maggiore lungo il piano di oscillazione perpendicolare al piano della V e minore in quello ortogonale (in questo caso il vulcro è al vertice della V e non ai suoi estremi).
I disegni che ho ottenuto son quindi il risultato della composizione di due movimenti. Ho calcolato le diverse combinazioni di questo moto armonico (che poi è stato studiato da Lissajus e veniva applicato nello studio delle correnti con l'oscilloscopio), trovando i rapporti fra le lungezze delle due parti del pendolo che dessero luogo a disegni significativi. Il tutto ho pubblicato molti anni fa sulla rivista "Fotografare".
Per i colori, non agivo sulla lampadina, ma ponevo dei filtri colorati direttamente sull'obiettivo, cambaindoli durante l'esposizione, coprendo l'obiettivo per alcuni secondi per creare una discontinuità nelle scie, facendo ruotare sull'obiettivo dei dischi di cartone (collegati ad un motorino elettrico) sui quale avevo praticato delle fessure al fine di trasformare una scia continua in una serie di punti, trattini o un insieme dei due. Quello che è straordinario, è che i diversi tratti si dispongono, nelle scie successive, non a caso, ma in maniera regolare in modo da formare ulteriori disegni.
Provo ad inviare l'articolo che pesa 335 kb. Nel caso non dovesse essere accettato dal server, chi ne avesse interesse può richiedermelo in privato, fornendomi il suo indirizzo di posta elettronica.
Un saluto
Enrico
decarolisalfredo
Nov 23 2007, 04:15 PM
Grazie Enrico, mi sono scaricato l'articolo che leggerò con calma.
Io a quel tempo le feci perchè lessi qualche cosa su di una rivista, ma siamo a metà anni 70.
Le ho fatte alla buona, arrangiandomi , più per sperimentare che per altro.
La fotografia mi appassionava e provavo a fare tutto quello che era fattibile, come solarizzazioni, sviluppo della carta con un pennello invece che imersa ecc.
Sai che devo aver letto il tuo articolo, e mi ricordo che pensai: mamma mia come la fa complicata, a me è bastato un filo.
Beata ignoranza! Adesso che ho visto le tue foto riesco a capire.
Mi hai fatto venire la voglia di riprovarci, ci sentiamo
enrico
Nov 23 2007, 04:33 PM
Ciao Alfredo,
siamo della stessa regione.
Prima o poi potremmo incontrarci per aprlare di fotografia.
Enrico
decarolisalfredo
Nov 23 2007, 06:19 PM
Lo spero, ma questo vecchietto non si muove troppo, però se passi da queste parti (Roseto) avvertimi.