Ho fatto le prime prove in sala posa con la D3. Di solito si cerca di allontanarsi e usare la focale più lunga che permetta di ottenere l’inquadratura voluta, non solo perché il tele deforma meno prospetticamente, come sanno i ritrattisti in genere, ma pure perché con un grandangolo si finirebbe per fotografare i muri oltre il fondale che diventerebbe subito “stretto”.
Prima, con la D2x, usavo in genere il 17-55 con cui riuscivo a fare sia la figura intera, con le mie spalle contro il muro, sia i primi piani, avvicinandomi un poco. Il 70-200vr era troppo lungo, andava bene solo per i tagli stretti.
Ora, con la D3 in formato pieno o Fx che dir si voglia non solo il 17-55 sarebbe inutilizzabile, nonostante che la sua prospettiva col Fx non dovrebbe cambiare (a parte che vignetta…) ma neppure con il 24-70Fx, che ne “eredita” l’angolo di campo. Senza fare tanti calcoli teorici ho notato empiricamente che il 70-200vr mi permette di fare figure intere e non, anche se non ha ne l’angolo di campo ne la prospettiva del mio vecchio 17-55dx.
Questo comunque mi sembra un bel vantaggio, più possiamo usare un tele e meglio è per la prospettiva e per lo sfondo che si “ingrandisce” magicamente. È solo un po’ più pesante da reggere. Con una compattina avremmo l’opposto, credo.
Sono sicuro che qualche “matemago” saprà spiegarci il perché e il per come di questo fenomeno, nel frattempo Buon Natale a tutti. Clicca per vedere gli allegati