QUOTE(mimmonick @ Jun 28 2008, 09:01 AM)

1) Mi confermi che sarebbe stato meglio utilizzare l'esposizione matrix ?
2) Guardando il grafico da cosa me ne sarei accorto che llo scatto doveva esere ripetuto ? Sarebbe stato spostato troppo a destra?
Grazie.
Non confermo nulla, semmai Le spiego come funziona l'esposizione Matrix e quella media compensata al centro, poi deciderà Lei "consapevolmente" volta per volta qual'è il metodo di esposizione più "adatto" alla circostanza...
Partiamo dalla lettura esposimetrica spot... la digicamera riceve la luce riflessa dal soggetto, in "particolare" quella proveniente nella zona dove è posizionata l'area AF prescelta, questo è già un vantaggio delle moderne digicamere, in passato l'area spot era quella centrale e corrispondeva al cerchio del telemetro a immagine spezzata, questa significava, che per effettuare la lettura era necessario prima puntare e poi eventualmente ricomporre... una sofisticazione di questo metodo era la lettura multispot pesata, ovvero il fotografo effettuava una serie di letture su diversi punti della scena inquadrata, e la fotocamera procedeva a effettuare una media dei valori rilevati e impostava i parametri di scatto in "conseguenza", ipotesi pratica per "capirmi" meglio, automatismo a priorità dei diaframmi, preimpostato sul diaframma f/8, lettura sul prato l'esposimetro rileva come tempo di esposizione 1/125 di sec... lettura sul boschetto in ombra a dx del prato 1/30 di sec... lettura sul cielo 1/500 di sec tra il boschetto a dx e il cielo abbiamo 4 stop di differenza, la media sarebbe 1/125 di sec, la prima lettura effettuata è 1/125 di sec la fotocamera scatta a f/8 1/125 di sec... se la prima lettura fosse stata 1/250 di sec la fotocamera avrebbe dato maggior "peso" alla prima lettura e quindi "mediando" i valori tra 1/125 di sec e 1/250 di sec avrebbe impostato 1/180 di sec... risultati pratici sull'immagine prodotta, il prato verrebbe esposto "correttamente" le zone ai margini dell'esposizione, se rientranti nella latitudine di posa del supporto fotosensibile esposte correttamente, nella misura in cui lo consente la latitudine di posa... che cosa si evince da quanto sopra? Si evince che la fotocamera lascia a noi la "discrezionalità" di scegliere qual'è la zona "significativa" del campo inquadrato, nella lettura multispot "avanzata" era la prima lettura effettuata...
Oggi non c'è più necessita di effetture una lettura multispot, perché è stata "implementata" nelle moderne digicamere e anche in quelle tradizionali, la lettura a matrice che effettua in automatismo una "multilettura" delle zone luminose, interessate nella ripresa, solo che invece di fare una "semplice" media il Matrix valuta la situazione "luminosa" rilevata, confrontandola in tempo reale e molto più velocemente di quanto farebbe anche il più "fenomeno" dei fotografi, con un'ampia banca dati di situazioni esposimetriche "preimpostate", scegliendo i parametri di scatto meno "peggio" possibili per la situazione "contingente", il margine di discrezionalità lasciato al fotografo, è quello relativo alla scelta dell'area AF che "peserà" maggiormente nell'economia generale dello scatto... l'ideale sarebbe puntare il sensore AF su un particolare avente la stessa "riflettanza" del grigio medio Kodak, il famoso 18%, perchè se puntiamo un soggetto chiaro la foto probabilmente, avendo scelto quell'area AF come significativa, risulterà leggermente o più sovraesposta, nella misura in cui le altre zone si allontano da quella prescelta come valori EV, viceversa se puntiamo un area AF dove il soggetto è molto scuro... quindi il Matrix oltre a essere estremamente "sofisticato" come lettura esposimetrica, è quello che ci da il massimo livello di discrezionalita nella scelta dell'esposizione e di cosa andare a privilegiare nella ripresa...
La media compensata al centro effettua una lettura sulla zona centrale del fotogramma, che viene "privilegiata" tenendo in "relativo" conto la zona circostante... caso pratico priorità dei diaframmi imposto f/8 effettuo la lettura esposimetrica al centro l'esposimetro rileva 1/60 di sec mentre per il cielo rileva 1/500 di sec, per il boschetto a dx e a sx 1/30 di secla media è sempre 1/125 di sec però la zona "pesante" è quella centrale la fotocamera scatta a 1/60 mentre prima avrebbe scattato a 1/125... conseguenza pratica il boschetto e il prato risultano più chiari di uno stop, il cielo di conseguenza è o ai margini dell'esposizione o è addiritura sovraesposto, quindi invece che un cielo azzurro otterremo un cielo slavato color latte zozzo...
L'istogramma è la rappresentazione grafica del livello di luminanza della somma dei tre canali rgb interessati nella ripresa, va "interpretato" in funzione della scenza ripresa, se stiamo riprendendo una situazione luminosa a luce "diffusa" dove non esistono differenze marcate tra luci e ombre, otterremo un'istograma situato prevalentemente nella zona centrale del grafico, caratterizzato da una distribuzione "relativamente" omogenea dei canali rgb... se invece fotografiamo una situazione ad alto contrasto tra zone in ombra e zone di luce, otterremo un'istogramma meno uniforme caratterizzato da picchi "pronunciati" nelle zone a maggior illuminazione, e meno "pronunciati" nelle zone povere di luce... quindi a occhio bisogna "valutare" se l'istogramma "risultante" è congruo in funzione della scena luminosa ripresa... ovviamente non è una cosa che si impara solo leggendo le risposte sui Forum... bisogna mettere in "pratica" la "teoria"... quindi un consiglio che do è posizionare la digicamera sul cavalletto ed effettuare una serie di esposizioni allo stesso soggetto, magari con diverse situazioni di luce, alternando i diversi sistemi esposimetrici, non solo ma per quanto concerne il Matrix variando anche l'area AF di maggior "peso" nell'esposizione, per rendersi conto "visivamente" di cosa cambia a livello espositivo...
Caso pratico con il matrix sempre a priorità dei diaframmi avrò f/8 1/125 di sec, con la media compensata al centro f/8 1/60 di sec, con lo spot f/8 1/250 di sec... effettuati gli scatti carico i file sul computer, apro Capture e vedo quali delle tre letture esposimetriche, è quella che ha fornito l'esposizione che più si avvicina alle proprie "aspettative", in genere il Matrix risolve "brillantemente" la maggior parte delle situazioni, salvo scegliere con cura l'area AF di maggior peso, se lo si lascia fare da solo può essere che i risultati non siano quelli "sperati"... la media compensata al centro secondo me è la meno utile, perché per essere usata "efficacemente" comporta il blocco dell'espozione, con conseguente reinquadratura, e comunque il peso eccessivo dato alla zona centrale, è opportuno solo se il soggetto riempe completamente il cerchio di lettura preimpostato, in sostanza è adatta a soggetti in controluce da esporre correttamente, senza tener conto delle zone circostanti... la lettura spot la lascerei come estrema ratio, quando il soggetto da esporre correttamente è talmente piccolo o distante da non riuscire a interessare "significativamente" il cerchio "preimpostato" per la lettura media compensata al centro... va pur detto che l'area che interessa la media compensata al centro, può essere variata a piacere, ma sul campo è più comodo passare direttamente allo spot, magari impostando la funzione sull'apposito tasto multifunzione "programmabile", si sceglie l'area AF di maggior peso, si preme il tasto multifunzione, si effettua la lettura spot, si scatta e la Digicamera lavora di "conseguenza...
Spero di non essere stato troppo complicato se qualcosa non è chiaro chieda pure a "esposizione"...