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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON F 35mm e Scanner
Claudio Orlando
Forse a qualcuno di voi può far comodo avere qualche indicazione per orizzontarsi nella scelta del rivelatore da usare in base alla pellicola utilizzata o al tipo di trattamento da eseguire in base al risultato che si vuole ottenere.

Ammesso che si sia scelta la pellicola adatta oltre che alla nostra simpatia o abitudine anche al tipo di fotografia che si è voluto fare, ci si presenta ora il problema di svilupparla nel modo migliore e per far questo dobbiamo scegliere il rivelatore adatto. Detto questo, i rivelatori si dividono in diverse tipologie ognuna adatta a sviluppare al meglio un certo tipo di pellicola o per ottenere un certo tipo di risultato.

La prima, quella più usata, è sicuramente quella dei rivelatori cosiddetti: "normali", questi rivelatori sono adatti a sviluppare pellicole su cui abbiamo impresso fotografie che abbiano una "normale" scala tonale, quella compresa cioè fra i cinque e i sei diaframmi fra le basse e le alte luci, quando cioè il Campo di Luminanza del Soggetto (CLS) vada a coprire l'intervallo di Latitudine di Posa (LdP) più comune nelle normali pellicole.
I rappresentanti più famosi appartenenti a questa categoria sono senza dubbio il D76 Kodak sia concentrato che diluito nella proporzione 1+1 oltre al sempre verde Rodinal nella concentrazione sia 1+25 che in quella 1+50.

La seconda categoria è quella degli sviluppi "compensatori".
I soggetti adatti a questi rivelatori sono quelli in cui la differenza del CLS è elevata, quelli cioè in cui la differenza tra alte e basse luci è molto lontana. In questi casi l'uso di pellicole con sensibilità medie e basse è quasi d'obbligo e per ottenere quindi anche in questo caso un'elevata scala tonale è consigliabile esporre per una sensibilità inferiore di un terzo o anche della metà del valore nominale, si ricorre allora a questa tipologia di rivelatori che "compensano" appunto la riduzione dell'indice di esposizione. Oltre a questi pregi però vi è anche il rovescio della medaglia, i compensatori sono anche finegranulanti, riescono cioè a far apparire ancor meno, attraverso un processo chimico, la grana di pellicole, sembrerebbe un gran bella cosa, ma per far questo si ottiene un abbassamento generale del contrasto e una minor definizione.
Appartengono questa categoria rivelatori famosissimi come il D23 Kodak, il T-Max sempre della Kodak come l'Ilford Perceptol alla diluizione 1+1 o 1+3 o il Fino S 31 Ornano e altri ovviamente.

Vi sono poi gli sviluppi "energici", come dice la parola hanno un impatto particolare sull'emulsione e sono indicati per pellicole ad alta sensibilità sottoposte al tiraggio. La conseguenza nell'uso di questi rivelatori è una evidente compressione della scala tonale (aumento del contrasto) e un evidente aumento della grana. Sono usati soprattutto per recuperare pellicole esposte intenzionalmente o meno per sensibilità superiori a quelle nominali o per fini creativi.
Il più famoso tra questi rivelatori è senz'altro il Microfen, sia diluito che no, della Ilford

Ultima branca di rivelatori sono quelli ad "alta acutanza", come dice la parola servono ad avere il meglio dalle pellicole a bassa sensibilità e in cui i soggetti devono restituire i minimi dettagli anche con un evidente effetto bordo.
Appartengono a questa categoria il Nucleol bf e il Fino ST33 diluito 1+1 della Ornano. Il Kodak D50 e il neofin blu della Tetenal.

Questi per sommi capi i rivelatori più diffusi e il loro impiego, sperando di essere stato utile a qualcuno.
molecola
Forse sarebbe il caso di mettere in evidenza questi post esplicativi di Claudio.
Grazie! Pollice.gif
f100
Si e' vero!!! da mettere in evidenza!!!
guru.gif grande Claudio Pollice.gif Pollice.gif Pollice.gif
grazie.gif

Andrea
Franz
E' TORNATO!!! ohmy.gif
IL SOPRAVVISSUTO torna a noi con le sue perle di sapienza fotografica (un po' come nella foto della VERA street photografy biggrin.gif laugh.gif cool.gif )

Grazie mille Claudio grazie.gif guru.gif

Franz

P.S. In evidenza PLIZ rolleyes.gif
Gabriele Lopez
Discussione in primo piano, con assoluto merito...

Una stretta di mano da parte mia e di tutti coloro che iniziando, troveranno tutto ciò assolutamente utile..

Vista la fonte, c'è da fidarsi. wink.gif
molecola
Ecco, se magari gentilmente Claudio ci omaggiasse con altri post come questo su altri argomenti sempre riguardanti la C.O. sarebbero i primi post che stamperei per tenere da parte. wink.gif


Tipo i diversi tipi di carta, gli accoppiamenti carta/sviluppo ideali/preferiti ecc....

Per esempio da parte mia ho notato che la Ilford Multigrade IV RC DE Luxe Glossy in Neutol ha un tono molto più caldo dell'Agfa MCP 310 RC Glossy.
Bellissima l'Agfa MCC 311 Pollice.gif , ma se non lascio perdere stè baritate pago più di acqua che di corrente. tongue.gif


Bisognerebbe recuperare anche il post dove si consigliavano i vari tipi di pellicola a secondo del genere di foto...

grazie.gif
tembokidogo
grazie.gif Mitico Claudio!
Se poi riuscissi a rintracciare la ricetta del mitico "pota" (ultrafinegranulante molto compensatore da usare con pellicole orto di bassissima sensibilità) ti farei un monumento!
Diego
stb-5000
QUOTE (tembokidogo @ Nov 8 2004, 09:37 PM)

Se poi riuscissi a rintracciare la ricetta del mitico "pota" (ultrafinegranulante molto compensatore da usare con pellicole orto di bassissima sensibilità)

Diego

Name: POTA
Category: Film Developers
Formulation: Water 38°C 750.0 ml
Sodium sulfite (anhydrous) 100.0 g
Phenidone 1.0 g
Water to 1,000.0 ml

Comment: Very low Contrast Developer, useful for Kodak Technical Pan. Development times approx. 6 mins for sheet film & 11 mins for 35mm (120?) @ 20°C. Dissolve the chemicals in water at about 38°C, then cool to working temperature. Use immediately since the solution deteriorates rapidly after mixing. Distiled water is recommended

http://www.pofig.net/photodb/viewChemistri...on=Details&id=4

era questo che cercavi?

ciao
stb-5000
Claudio Orlando
Sinceramente non ho mai usato il POTA. Per le sue caratteristiche è un rivelatore estremamente lento anche se restituisce un'ampia scala tonale, gli ho preferito sempre il Technidol nello sviluppo della Technical Pan 2415.
Conservo comunque la formula, anzi "le" formule. Sì perchè alla formula base se ne aggiunse un'altra che aveva la caratteristica di rendere al meglio con la suddetta pellicola quando questa veniva esposta per valori nominali diversi.
Comunque le due formule che ho io sono diverse da quelle proposte da STB-5000 e, non avendo mai utilizzato il suddetto rivelatore non so quale siano le più giuste unsure.gif
Gli ingredienti per arrivare alla soluzione sono

Acqua (750 ml) a 38° in cui si scioglierà

Sodio Sofido Anidro 30g. e

Fenidone 1,5g.

Si aggiungerà poi acqua fino a 1 litro.

Questa formula è valida per la Technical Pan 2415 con Indice di esposizione 25-32 ISO con tempi di sviluppo che vanno da 12 a 15 minuti. E' un usa e getta.

La variante (trovata su Leicafotografie) ha i seguenti ingredienti:

Acqua (500 ml) sempre a 38° in cui si scioglierà

Sodio Solfito Anidro 25g.

Fenidone 1,4g.

Borace 0,8g.

Benzotriazolo 0.03g.

Acqua fino a 1 litro.

Questa variante è migliore quando la pellicola in oggetto sia stata esposta con I.E. fra 32 e 40 ISO con un treattamento di 15 minuti.

Comunque un consiglio...perchè ammattirsi quando esiste il Technidol che è una vera e propria bomba? laugh.gif

Fra l'altro eviterete anche a me di andare a scardabellare i miei appunti per ore laugh.gif laugh.gif laugh.gif





Fedro
QUOTE (tembokidogo @ Nov 8 2004, 09:37 PM)
grazie.gif Mitico Claudio!
Se poi riuscissi a rintracciare la ricetta del mitico "pota" (ultrafinegranulante molto compensatore da usare con pellicole orto di bassissima sensibilità) ti farei un monumento!
Diego

Il mitico rivelatore della valli brianzole tongue.gif tongue.gif ???
Fedro
QUOTE (Fedro @ Nov 9 2004, 12:00 PM)
QUOTE (tembokidogo @ Nov 8 2004, 09:37 PM)
grazie.gif Mitico Claudio!
Se poi riuscissi a rintracciare la ricetta del mitico "pota" (ultrafinegranulante molto compensatore da usare con pellicole orto di bassissima sensibilità) ti farei un monumento!
Diego

Il mitico rivelatore della valli brianzole tongue.gif tongue.gif ???

a Parte gli scherzi grazie infinite per questo post...che proprio in questi giorni mi sarà utilissimo nel mio noviziato da sviluppatore.......
carmelogenovesi
Per uno come me che si cimenta da poco con la camera oscura queste "lezioni" sono proprio fantastiche. Pollice.gif

A quando la prossima, "professore"?

grazie.gif

Ciao.
tembokidogo
QUOTE (Claudio Orlando @ Nov 9 2004, 11:56 AM)
Comunque un consiglio...perchè ammattirsi quando esiste il Technidol che è una vera e propria bomba? laugh.gif

Fra l'altro eviterete anche a me di andare a scardabellare i miei appunti per ore laugh.gif  laugh.gif  laugh.gif

Lo sai che mi piace complicarmi la vita... wink.gif
A parte gli scherzi, qualche anno fa un mio amico lo utilizzava per sviluppare la ormai "estinta" e mitica Agfaorto 25: s'ottenevano delle stampe che sembravano uscire, anzichè da un negativo 35 mm, da una lastra 13X18... blink.gif ...con una gamma tonale da far strabuzzare gli occhi!
Ciao e grazie.gif ancora!
Diego
Lambretta S
QUOTE (tembokidogo @ Nov 9 2004, 09:09 PM)
qualche anno fa un mio amico lo utilizzava per sviluppare la ormai "estinta" e mitica Agfaorto 25: s'ottenevano delle stampe che sembravano uscire, anzichè da un negativo 35 mm, da una lastra 13X18... blink.gif ...con una gamma tonale da far strabuzzare gli occhi!

Io ancora ce l'ho una mezza bobina e qualche rullo pronto di Agfaortho... 35mm.gif messicano.gif
tembokidogo
wink.gif Il signore sì che se ne intende, come diceva una vecchia pubblicità... guru.gif
Ciao Ste'
Diego
apelle13
QUOTE (Claudio Orlando @ Nov 8 2004, 06:19 PM)
Forse a qualcuno di voi può far comodo avere qualche indicazione per orizzontarsi nella scelta del rivelatore da usare in base alla pellicola utilizzata o al tipo di trattamento da eseguire in base al risultato che si vuole ottenere.

Ammesso che si sia scelta la pellicola adatta oltre che alla nostra simpatia o abitudine anche al tipo di fotografia che si è voluto fare, ci si presenta ora il problema di svilupparla nel modo migliore e per far questo dobbiamo scegliere il rivelatore adatto. Detto questo, i rivelatori si dividono in diverse tipologie ognuna adatta a sviluppare al meglio un certo tipo di pellicola o per ottenere un certo tipo di risultato.

La prima, quella più usata, è sicuramente quella dei rivelatori cosiddetti: "normali", questi rivelatori sono adatti a sviluppare pellicole su cui abbiamo impresso fotografie che abbiano una "normale" scala tonale, quella compresa cioè fra i cinque e i sei diaframmi fra le basse e le alte luci, quando cioè il Campo di Luminanza del Soggetto (CLS) vada a coprire l'intervallo di Latitudine di Posa (LdP) più comune nelle normali pellicole.
I rappresentanti più famosi appartenenti a questa categoria sono senza dubbio il D76 Kodak sia concentrato che diluito nella proporzione 1+1 oltre al sempre verde Rodinal nella concentrazione sia 1+25 che in quella 1+50.

La seconda categoria è quella degli sviluppi "compensatori".
I soggetti adatti a questi rivelatori sono quelli in cui la differenza del CLS è elevata, quelli cioè in cui la differenza tra alte e basse luci è molto lontana. In questi casi l'uso di pellicole con sensibilità medie e basse è quasi d'obbligo e per ottenere quindi anche in questo caso un'elevata scala tonale è consigliabile esporre per una sensibilità inferiore di un terzo o anche della metà del valore nominale, si ricorre allora a questa tipologia di rivelatori che "compensano" appunto la riduzione dell'indice di esposizione. Oltre a questi pregi però vi è anche il rovescio della medaglia, i compensatori sono anche finegranulanti, riescono cioè a far apparire ancor meno, attraverso un processo chimico, la grana di pellicole, sembrerebbe un gran bella cosa, ma per far questo si ottiene un abbassamento generale del contrasto e una minor definizione.
Appartengono questa categoria rivelatori famosissimi come il D23 Kodak, il T-Max sempre della Kodak come l'Ilford Perceptol alla diluizione 1+1 o 1+3 o il Fino S 31 Ornano e altri ovviamente.

Vi sono poi gli sviluppi "energici", come dice la parola hanno un impatto particolare sull'emulsione e sono indicati per pellicole ad alta sensibilità sottoposte al tiraggio. La conseguenza nell'uso di questi rivelatori è una evidente compressione della scala tonale (aumento del contrasto) e un evidente aumento della grana. Sono usati soprattutto per recuperare pellicole esposte intenzionalmente o meno per sensibilità superiori a quelle nominali o per fini creativi.
Il più famoso tra questi rivelatori è senz'altro il Microfen, sia diluito che no, della Ilford

Ultima branca di rivelatori sono quelli ad "alta acutanza", come dice la parola servono ad avere il meglio dalle pellicole a bassa sensibilità e in cui i soggetti devono restituire i minimi dettagli anche con un evidente effetto bordo.
Appartengono a questa categoria il Nucleol bf e il Fino ST33 diluito 1+1 della Ornano. Il Kodak D50 e il neofin blu della Tetenal.

Questi per sommi capi i rivelatori più diffusi e il loro impiego, sperando di essere stato utile a qualcuno.


Sto cercando di far mie le note importanti che ho trovato qui, ma ora, sempre a proposito di rivelatori, vorrei chiedere: come faccio a distinguere prima dell'acquisto un rivelatore normale da un compensatore o da uno ad alta acutanza dal momento che normalnete queste info non sono scritte sulla confezione ?
La composizione chimica mi può aiutare ?

grazie e ciao a tutti

walter
zalacchia
Grazie Claudio.

Il tuo intervento è riuscito a chiarirmi alcuni dubbi.


Ciao
Stefano Z.
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