Forse a qualcuno di voi può far comodo avere qualche indicazione per orizzontarsi nella scelta del rivelatore da usare in base alla pellicola utilizzata o al tipo di trattamento da eseguire in base al risultato che si vuole ottenere.
Ammesso che si sia scelta la pellicola adatta oltre che alla nostra simpatia o abitudine anche al tipo di fotografia che si è voluto fare, ci si presenta ora il problema di svilupparla nel modo migliore e per far questo dobbiamo scegliere il rivelatore adatto. Detto questo, i rivelatori si dividono in diverse tipologie ognuna adatta a sviluppare al meglio un certo tipo di pellicola o per ottenere un certo tipo di risultato.
La prima, quella più usata, è sicuramente quella dei rivelatori cosiddetti: "normali", questi rivelatori sono adatti a sviluppare pellicole su cui abbiamo impresso fotografie che abbiano una "normale" scala tonale, quella compresa cioè fra i cinque e i sei diaframmi fra le basse e le alte luci, quando cioè il Campo di Luminanza del Soggetto (CLS) vada a coprire l'intervallo di Latitudine di Posa (LdP) più comune nelle normali pellicole.
I rappresentanti più famosi appartenenti a questa categoria sono senza dubbio il D76 Kodak sia concentrato che diluito nella proporzione 1+1 oltre al sempre verde Rodinal nella concentrazione sia 1+25 che in quella 1+50.
La seconda categoria è quella degli sviluppi "compensatori".
I soggetti adatti a questi rivelatori sono quelli in cui la differenza del CLS è elevata, quelli cioè in cui la differenza tra alte e basse luci è molto lontana. In questi casi l'uso di pellicole con sensibilità medie e basse è quasi d'obbligo e per ottenere quindi anche in questo caso un'elevata scala tonale è consigliabile esporre per una sensibilità inferiore di un terzo o anche della metà del valore nominale, si ricorre allora a questa tipologia di rivelatori che "compensano" appunto la riduzione dell'indice di esposizione. Oltre a questi pregi però vi è anche il rovescio della medaglia, i compensatori sono anche finegranulanti, riescono cioè a far apparire ancor meno, attraverso un processo chimico, la grana di pellicole, sembrerebbe un gran bella cosa, ma per far questo si ottiene un abbassamento generale del contrasto e una minor definizione.
Appartengono questa categoria rivelatori famosissimi come il D23 Kodak, il T-Max sempre della Kodak come l'Ilford Perceptol alla diluizione 1+1 o 1+3 o il Fino S 31 Ornano e altri ovviamente.
Vi sono poi gli sviluppi "energici", come dice la parola hanno un impatto particolare sull'emulsione e sono indicati per pellicole ad alta sensibilità sottoposte al tiraggio. La conseguenza nell'uso di questi rivelatori è una evidente compressione della scala tonale (aumento del contrasto) e un evidente aumento della grana. Sono usati soprattutto per recuperare pellicole esposte intenzionalmente o meno per sensibilità superiori a quelle nominali o per fini creativi.
Il più famoso tra questi rivelatori è senz'altro il Microfen, sia diluito che no, della Ilford
Ultima branca di rivelatori sono quelli ad "alta acutanza", come dice la parola servono ad avere il meglio dalle pellicole a bassa sensibilità e in cui i soggetti devono restituire i minimi dettagli anche con un evidente effetto bordo.
Appartengono a questa categoria il Nucleol bf e il Fino ST33 diluito 1+1 della Ornano. Il Kodak D50 e il neofin blu della Tetenal.
Questi per sommi capi i rivelatori più diffusi e il loro impiego, sperando di essere stato utile a qualcuno.