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www.nadir.itCOME TI INGANNO IL DX...
� vero: l'impostazione automatica della sensibilit� della pellicola � un grande vantaggio. Ma se intenzionalmente volessimo "correggere" la decodifica DX? Ecco come fare.
di Rino Giardiello (pubblicato su REFLEX di agosto 1991 pag. 56 e 57)
Il codice DX: comodo ed efficiente, ma in taluni casi pu� risultare limitativo soprattutto per chi vuole ottenere qualcosa di diverso. Cos'� e come funziona l'abbiamo visto in maniera pi� che approfondita nella rubrica "Sistema reflex" di Michele Buonanni pubblicata su REFLEX di giugno 1991 per cui eviter� di ripetere cose gi� dette. Il rovescio della medaglia � che su molte fotocamere reflex o compatte l'impostazione della sensibilit� della pellicola avviene automaticamente e non � correggibile in alcun modo. Se il discorso pu� essere accettabile sulle compatte iper-economiche, non lo � senz'altro per le compatte di migliore qualit� destinate ad una utenza pi� smaliziata, e lo � ancor meno per alcune reflex dalle caratteristiche interessanti, come per esempio la Yashica 108 MP, ottimo secondo corpo per chi gi� possiede una Contax. In tali casi il povero fotoamatore si accorge che:
1) la sua abitudine di sottoesporre le diapositive di 1/3 di stop per avere i colori pi� saturi non � pi� mantenibile;
2) in caso di necessit� non pu� tirare la pellicola esponendola per una sensibilit� maggiore di quella nominale;
3) non pu� pi� usare pellicole ricaricate salvo una caccia spietata ai caricatori vuoti della sensibilit� giusta presso i vari fotolaboratori della citt�.
Se al punto 1 si rinuncia facilmente, � ben pi� difficile rinunciare all'abitudine di comprare pellicola a metraggio (anche perch� questo corrisponde ad un notevole vantaggio economico), mentre la situazione del punto 2 impedisce ad una buona compatta di diventare un efficace secondo corpo, motorizzato, autofocus e con obiettivo di buona qualit� e luminosit�i. lo, per esempio, trovo comodo portare con me, oltre la reflex caricata con diapositive, una buona compatta con pellicola bianconero. Fin qui non ci sarebbe nulla di difficoltoso se non avessi l'abitudine di usare sempre una 400 iso ricaricata ed esposta ad 800 o 1600 ISO. In tal modo la compatta diventa lo strumento ideale per cogliere immagini senza peso ed ingombri eccessivi. L'ostacolo sarebbe facilmente aggirabile sostituendo le fascette del codice (se ne trovano in commercio di gia' pronte), ma ho trovato una soluzione ancora pi� semplice e immediata. Avendo notato che la maggior parte dei caricatori vuoti recuperabili presso i minilab sono da 100 o 400 ISO ho trovato il modo di modificare queste sensibilit� con una grattatina alla vernice nera che copre le parti argentate. Certo, con questa soluzione non si riescono ad ottenere tutte le sensibilit�, ma sono quelle che si usano di pi� con le relative sottoesposizioni di uno o due stop.
Se ne potrebbero ottenere altre aggiungendo dei pezzetti di nastro isolante nero oltre alle semplici grattatine, ma tutto sommato credo che il gioco non valga la candela (sta a voi deciderlo). Nelle foto ed i disegni che accompagnano l'articolo potete trovare le sensibilit� pi� facilmente ottenibili partendo da caricatori da 100 e 400 ISO e grattando la vernice nera nelle parti opportune, ma potete senz'altro ottenere la sensibilita' preferita con ulteriori piccoli interventi.
Rino Giardiello � 1991