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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON F 35mm e Scanner
Lutz!
Cari amici,
a parte gli scatti da bambino, ho sempre scattato in digitale. Avendo al photoclub l-occasione di imparare a sviluppare pellicola, ho riesumato vecchia reflex e ho esposto un po di IlFord 125 asa... Tra 2 settimane ho la mia prima session in darkroom.

Ora... mi sto documentando con fascino su tutti i processi di sviluppo... Bagni, tempi, modalita'... ma non trovo una spiegazione CHIARA e SEMPLICE della "chimica" che ci sta dietro...

Cosa avviene, a grandi linee, dal punto di vista chimico, nei vari bagni di sviluppo e stampa ? E nel processo a diapositive?

Sicuro di trovare in questa sezione, dei maestri in grado di darmi una buona risposta...
etrusco74
QUOTE(Lutz! @ Jun 2 2010, 02:53 PM) *
Cari amici,
a parte gli scatti da bambino, ho sempre scattato in digitale. Avendo al photoclub l-occasione di imparare a sviluppare pellicola, ho riesumato vecchia reflex e ho esposto un po di IlFord 125 asa... Tra 2 settimane ho la mia prima session in darkroom.

Ora... mi sto documentando con fascino su tutti i processi di sviluppo... Bagni, tempi, modalita'... ma non trovo una spiegazione CHIARA e SEMPLICE della "chimica" che ci sta dietro...

Cosa avviene, a grandi linee, dal punto di vista chimico, nei vari bagni di sviluppo e stampa ? E nel processo a diapositive?

Sicuro di trovare in questa sezione, dei maestri in grado di darmi una buona risposta...


A grandi linee....
http://www.analogica.it/tecniche/il-proces...rgento-t90.html
riccardobucchino.com
QUOTE(etrusco74 @ Jun 2 2010, 03:00 PM) *


bello, ho letto che si pu� recuperare l'argento dai bagni di fissaggio, e come? (lo farei solo per sperimentare la cosa, chissene frega dell'argento)
nonnoGG
QUOTE(riccardobucchino @ Jun 2 2010, 03:08 PM) *
bello, ho letto che si pu� recuperare l'argento dai bagni di fissaggio, e come? (lo farei solo per sperimentare la cosa, chissene frega dell'argento)

Lo tentai con gli amici "fotografi in erba" una sola volta (nel lontano 1954) lasciando bollire lentamente per almeno una settimana il bagno ormai esaurito: per intravedere qualche pagliuzza del nobile metallo saturammo l'intero palazzo di puzzolenti gas solfurei... cerotto.gif

Assolutamente sconsigliabile, specie in condominio Police.gif

Salutoni.

nonnoGG, nikonista!
riccardobucchino.com
QUOTE(nonnoGG @ Jun 2 2010, 04:39 PM) *
Lo tentai con gli amici "fotografi in erba" una sola volta (nel lontano 1954) lasciando bollire lentamente per almeno una settimana il bagno ormai esaurito: per intravedere qualche pagliuzza del nobile metallo saturammo l'intero palazzo di puzzolenti gas solfurei... cerotto.gif

Assolutamente sconsigliabile, specie in condominio Police.gif

Salutoni.

nonnoGG, nikonista!


uhm, un interessante metodo per eliminare vicini scomodi...
giosanta
Non sono maestro di nulla tuttavia, visto che nessuno si fa avanti, mi azzardo in una rozza spiegazione che spero altri, pi� titolati, saranno in grado di correggere ed ampliare.
Si sfrutta il principio che alcuni composti modificano la loro natura chimica se colpiti dalla luce: in natura ne esistono diversi tipi (il primo ad essere adoperato fu il bitume di Giudea, una sorta di fanghiglia che si trova nei pressi del Mar Morto), si � poi trovato conveniente utilizzare una particolare forma di sale d'argento, l'alogenuro che, esposto alla luce, annerisce. I minuscoli sali (grani...) vengono emulsionati in uno strato di gelatina animale e distesi su di un film trasparente.
Il rivelatore trasforma i sali su cui la luce ha fatto avvenire la reazione (che formano la cosiddetta "immagine latente") in argento metallico, che non � pi� sensibile alla luce; occorre per� poi rimuovere i sali (alogenuri) che non hanno subito la trasformazione, ovvero non sono stati colpiti dalla luce, di questo si occupa il fissaggio, che quindi contiene disciolti i sali d'argento che, a livello industriale, possono essere recuperati.
Ecco perch� si ottiene un "negativo": luce = nero, buio = bianco (trasparente).
Sulla carta c'� lo stesso tipo di emulsione che per�, esposta tramite il negativo, consente l'inversione dei toni, restituendoci l'immagine corretta.
Il colore sfrutta lo stesso principio di base, solo che gli strati sono tre (anzi quattro se non ricordo male perch� c'� un antialone), ognuno con filtro del colore complementare davanti, che viene fatto reagire da dei composti detti copulanti... ma qui mi fermo perch� il mio tasso d'ignoranza diventa insostenibile.
roger_84
Per un'idea a grandi linee ti giro questo link che mi hanno appena consigliato:

http://people.lett.unitn.it/fotografia/doc...0e%20filtri.pdf

Ciao

Roger
decarolisalfredo
Per le diapositice ti posso dire qualche cosa io.

I bagno sono: 1� sviluppo, inversione chimica (o secondo sviluppo), cromogeno, sbiacca, fissaggio ed infine lo stabilizzatore che non � altro che un' immersione di 1 minuto in formaldeide.

Nelle confezioni per dilettanti si usano normalmente tre begni: 1)1� Sviluppo, 2) 2�sviluppo + cromogeno, 3) sbiacca + fissaggio e 4) lo stabilizzatore.

Il 1� sliluppo agisce come il B&W creando l'immagine latente, il 2� sviluppo (inversione) agisce sui cristalli non sviluppati dal 1�, � una cosa che si pu� fare anche in bianco e nero, � come se avessimo fatto prendere luce alla pellicola dopo il 1� sviluppo ed avessimo risviluppato daccapo.

Il comogeno immette i pigmenti colorati, a questo punto se tiri fuori la pellicola la vedi tutta bianca lattiginosa.

La sbiacca elimina tutto lasciando solo l'immagine, questo bagno a base di sali di edtha � di un rosso vivo, ma basta lavare immediatamente e non ci si sporca, le la lasci seccare non va pi� via.

Segue il fissaggio ed il lavaggio finale e dopo lo stabilizzatore che copre la pellicola con una sostanza ce la lascia inalterata nel tempo.

Da notare che anche tra un bagno e l'altro si esegue un lavaggio veloce.

La temperatura deve rimanere costante a 38 gradi per i primi bagni, sbiacca e fissaggio si possono usare con temperatre inferiori e lo stabilizzatore a temperatura ambiente.

Tutto in due parole, ma � per farsi un'idea.

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