Ad un tratto provo ad alzare la macchina fotografica agli occhi , una cosa strana appare attraverso l‘obiettivo: un uomo che al posto della testa ha una specie di stella, la visione mi gela il sangue ed un misto di stupore e paura attraversa il mio corpo, non resisto, schiaccio il pulsante di scatto…

Assurdo… dico, che sorpresa è mai questa?? Una persona che inquadrata dall’obiettivo cambia forma?? No! Non può essere! La fotografia è un mezzo di ricostruzione fedele della realtà, mica la reinventa a suo piacimento, essa prende nota e memorizza, come può essere??
Decido di lasciar stare, sono domande difficili alle quali non so rispondere, faccio finta di nulla e decido di proseguire la mia passeggiata ….
L’itinerario è sempre il solito, si parte dalla Stazione Termini per arrivare a Piazza del Popolo per poi tornare in dietro, un paio d’ore di cammino sono sufficienti per farmi sentire stanco e per decidere di tornare a casa, Imbocco Via Nazionale …
decido di fare uno scatto a caso, così tanto per il gusto di scattare:

Incredibile!!! La mia ombra nell’immagine sembra trasformata, è strana, non è uguale a quella che vedo nella realtà, sembro quasi un guerriero con una lancia in mano, ma che mi sta succedendo oggi?? Non capisco!!
Solitamente tartasso il mio cervello di domande, questa volta però, non sapendo dare delle risposte, decido di lasciar correre tutto e assecondare tutti gli eventi che mi sarebbero capitati a tal punto da voler diventare addirittura io padrone del potere magico della fotocamera, capace di offrire questa interpretazione surreale della realtà; cerco di prenderci la mano e incomincio a vedere le cose più strambe:
Cavalli con le ali che prendono il volo:

Cervelli fumanti dalla troppa lettura (e io che pensavo fosse solo un modo di dire):

Mostriciattoli che toccano il seno alle ragazze (così ingenui e privi di malizia i loro gesti da non infastidirle)

Ore 18:00 circa, il sole è tramontato, stanco mi siedo su una panchina e decido di accendere il sigaro condividendolo con i miei compagni di gioco:

È ora di tornare a casa, mi incammino verso l’automobile parcheggiata e ad un tratto rimango colpito dagli occhi di un bambino:
La lampadina si accende, ecco.. ora ho capito da dove derivano tutte quelle visioni: la fotocamera mi ha consentito di vedere la vita che mi circonda con gli occhi di quando ero piccolo, quando vedevo un mondo in cui anche la guerra era un gioco, non esistevano malattie ne carestie, esistevano solo i miei giocattoli ed avevo dei veri amici, quando pensavo che da grande avrei fatto il lavoro che desideravo io, il poliziotto per l’esattezza, tanto la morte non mi faceva paura e i cattivi perdevano sempre.
In questo magico giorno la fotocamera mi ha ricondotto ad una visione primigenia della vita, non contaminata dall’esperienza, realizzando quello che da tempo credo che sia uno dei principi fondamentali per la serenità dell‘uomo: la realizzazione della “mente pura”
oggi la fotografia mi ha salvato
Giordano Proietti