Sono passati 8 anni da quando ho trascorso il mese di agosto in Kenya. Il tempo mi ha fatto dimenticare la vita di tutti i giorni trascorsi a Mukothima, ma non i dettagli. Ogni tanto, e purtroppo capita sempre piu' raramente, senza volerlo mi trovo rapito per qualche istante, e ritornano alla mente degli attimi cosi fugaci, ma cosi intensi e vivi che sembrano accaduti ieri. Sento le voci dei bambini che ti ridono dietro e che corrono via, li vedo come se fossero qui vicino a me coi loro occhi, centinaia diocchi vivi che risaltano sulla pelle nera, i sorrisi bianchi e immensi, le mani impolverate, i piedi, scalzi per lo piu'. Le bambine gia' madri dei loro fratellini sembrano piu' sospettose, ma e' solo un momento. In un attimo ce li ho tutti intorno che ti toccano la faccia, le braccia, la pelle che e' bianca, i capelli sono chiari. Ricordo il caldo asciutto e polveroso della savana dove ho visto per la prima volta coloro che la abitano. I veri signori della savana. Di alcuni di essi ho sentito pronunciarne solo il nome dalle guide, ma e' bastato quello per provare ina insolita paura ancestrale. Sembrava che da un momento all'altro sarebbe potuto apparire lontano all'orizzonte. Spero di avere l'occasione di tornare la', e mi emoziono di nuovo... Scusate queste parole un po' confuse e le foto, che non sono all'altezza di cio' che i miei occhi hanno visto.
Il primo incontro


l'orfanotrofio

l'ospedale

donne al mercato

il saluto e il sorriso prima di tutto, sempre

una mamma diffidente

via dalla strada
