Caro Diario,
stamattina sono uscita presto per andare a comprare il disco per Dario che stasera è il suo compleanno.
Spero però che leveranno questa immondizzia da sottocasa, perchè sennò che figura faccio.
La mia amica Gloria, di Posillipo, dice che da lei si vede il mare, non la munnezza.
Ma io ogni volta che vado, vedo un mare di munnezza.
Io non li vorrei vedere questi bidoni così davanti a casa mia,
però visto che non se la vengono a pigliare,
l'unica cosa che potrei fare è tenermela in casa.
Ma a me non mi piace la munnezza a casa, perchè puzza.
Però la gente potrebbe pure fare un sacrificio: mica a tutti la munnezza fa schifo come a me?
Almeno per stasera...



A Napoli siamo abituati a vivere con la munnezza per strada,
come se fosse una cosa normale.
E questo vale per tutti i napoletani colti e per gli ignoranti,
per i ricchi e per i poveri.
Ma alla fine questa è una fortuna, noi lo stiamo facendo per il resto delle città d' Italia e forse anche del mondo.
Che cosa? Stiamo portando avanti la dimostrazione che così non possiamo più andare avanti.
E basta a consumare, consumare, consumare.... ma lo volete capire che se continua così,
moriremo tutti schiacciati dalla munnezza?
Qui ci dobbiamo dare da fare, dobbiamo tutti cominciare a consumare di meno, a partire da casa propria.
Io per esempio, mò telefono a mammà e ci dico che vado a mangiare a casa sua.




Lo so, la colpa è mia. Non sono riuscita ad integrarmi e adesso mi sento sola.
Nessuno che passa a prendermi. Nessuno che vuole farsi vedere in giro con me.
Tutti mi scostano, tutti mi evitano.
Perfino chi mi ha messo al mondo, mi ha lasciato sola.
Allora ho cercato di fare di tutto per farmi apprezzare.
Ho accettato di farmi in tre, a volte pure in quattro, modi diversi pur di essere gradita.
Ogni volta che qualcuno viene a sapere che vado a vivere vicino a casa sua, comincia a lamentarsi.
Poi passa alle proteste, così senza nemmeno riuscire a vedere la casa nuova, mi ritrovo in mezzo alla strada.
Alcuni poi sono così cattivi chè cercano di darmi fuoco.
Una volta un' amica mi ha detto: scusa ma perchè non ti ricicli? Ho provato pure quello.
Ma in certe zone non funziona, allora sono costretta a scappare all' estero.
E' per questo che sto aspettando il centoquarantasette barrato.

Strano, le foto no le vedo nel post, ma se vi clicco sopra, si aprono.

Comunque, che dire? Belle foto che s´integrano benissimo in un´ancora più bella storia (nel senso della descrizione).

Credo che colga in pieno un grosso problema che, ogni tanto, viene fuori solo se se ne occupano le Iene o Striscia la Notizia. Agli altri non gliene frega un´accidente:
Sarà, forse, perchè non vivono lì?

Complimenti Francesco, mi ha colpito soprattutto l`ultima foto con relativo testo sotto.

Ciao,
Alessandro.

bella storia raccontata Francesco...meno bella la situazione reale in cui siamo.. siamo proprio messi male e sinceramente ci manca veramente poco e la munnezza ci sopprimerà totalmente...

apro una piccola parentesi se posso...
è da anni che lavoro nel settore ristorativo e man mano che andiamo avanti diventa sempre peggio.. anni fà quando si ordinava il pesce arrivava in casse di polistirolo in una sacca di cellophan e ghiaccio tritato tutto insieme salmone trota orate branzini....ora quando si ordina sempre il pesce fresco arriva tutto separato anche tra stesso tipo!!! con un aumento del 300% delle immondizie che si potrebbe risparmiare!!! visto che tra branzino e trota insieme che cambia???? è tutto così... scusa l'OT Francesco... e mi raccomando quando torni a trovarmi portami na mozzarella de bufala....max16vj

Come sempre, raffinata ironia e occhio indagatore, attento a cogliere realtà e storie da raccontare. Nulla ti sfugge!

saluti
Bruno

Sono curioso... ma non riesco a vedere le foto!

Chiedo venia per l' inconveniente della mancata visualizzazione delle foto,
non dipendente dalla nostra volontà.
Tuttavia, essendo attivo il link con Photonet, alcuni altri utenti che non le vedono, mi suggeriscono di clikkare là dove dovrebbe apparire la foto.

Grazie per l' attenzione.
Saluti
Francesco T

Caro Francesco,
un'altra delle tue chicche...

Tre foto, tre storie... tre punti di vista. Mi piace l'idea che tu abbia raccontato anche il punto di vista della "munnezza"...

MA...

Ma queste tre "storie" sono anche tre metafore, tre esempi sotto metafora, di atteggiamenti comuni nei confronti dei problemi. Di qualsiasi problema, non stiamo parlando "solo" di munnezza qui... quella è un pretesto, e a sua volta metafora, vero Francesco?

E la cosa che mi appare evidente è che nessuna di queste storie contiene o propone una soluzione. Anzi, tutte e tre illustrano atteggiamenti che IMPEDISCONO qualsiasi soluzione...

...e mi viene da chiederti...

Tu hai consapevolmente usato queste tre storie ed immagini per alludere a qualcosa (e forse a qualcuno, almeno come tipologia di persona) di preciso, vero?

Perché in queste cose, Francesco, sei un grande...

Alla prossima
Davide

...perchè pure la munnezza tiene un' anima, altro che metafore.
La munnezza è una realtà, è la legittimazione di intere generazioni di dirigenti politici e non.
A volte, quasi quasi, quando dico che mi sento una munnezza, vuol dire che sto bene.

Nel 1977, quindi non oggi, il buon Pino Daniele, il menestrello di Napoli, cantava:

Ce sta chi ce penza

Ma che puzza dinto a ‘stu vico
Comme fa’ ‘a gente a campà’
Cu ‘sta puzza sotto ‘o naso
Ca nun se po’ cchiù suppurtà’
Mo’ chiamammo a quaccheduno; ccà quaccosa
s’adda fa’
Simmo sciemë o poco buonë
Forze è chesta ‘a verità
E s’è rotta ‘a sajettera (tombino fognario)
‘A gente scrive ‘e nummarielle
Ma qua’ nummere e ‘a culonna
Ce vo’ l’aiuto d’à Maronna
Chi ce ‘o dice a S. Gennaro
Ma ‘a fernimmo cu’ ‘sta storia
Ccà scarzeano ‘e denare e s’adda campà’
E’ passata ‘a prucessione
Pure chesta è tradizione
Se ne cadeno ‘e palazze e a nuje ce abbrucia ‘o
mazzo
‘A città è cchiù pulita ma ognuno mette ‘o dito
E nce vo’ mangnà’
Ma nun dà retta, ce sta chi ce penza
‘Mmiezo a ‘sta gente ce sta chi ce penza
E l’America è arrivata
Nce ha purtato tanti cose
So’ tant’anne e tanta storia
E nun se ne và
S’è pigliato ‘e meglio posti’e chesta città
Mentre nuje jettammo ‘o sang’
Dinto ‘e quartieri ‘a Sanità.

Belle foto! Bel documento! Ma l'ironia mi appare un po' scivolosa: quasi a dire che se non mangiassimo più risolveremmo anche il problema delle fogne.........

Un saluto a tutti ed auguri!
Giovanni
P.S. Mi raccomando, la mozzarella di bufala rigorosamente senza estrogeni.

Francesco, ottime foto che raccontano bene, ciò che hai scritto.
La mia speranza, che si arrivi presto, ad una soluzione positiva, sia per i napoletani, che vivono questo problema, in prima persona, sia per il resto del paese, che vive di "riflesso" l'inconveniente.
Bravo

Ciao

Innanzitutto, Grazie a Tutti per gli interventi.

Non volevo - solo - sottolineare il preoccupante status di una città.
Non volevo - solo - attenzionare sul malandato aspetto ecologico del mondo.
Come ha ben detto Davide, dal rapporto con l' immondizia, si può risalire alle persone, alle loro storie, a chi sono e così via.

In uno dei film di Bellavista, gli improvvisati investigatori, vanno a rovistare, a scavare nei sacchetti neri, per capire chi c'è dietro al mistero.
E sì che ne scoprono di segreti!
Tutti noi abbiamo a che fare con l' immondizia, ognuno a modo suo.
Tutti noi abbiamo un' immondizia più immonda di un' altra.

Io ho preso in prestito tre persone, tre storie, tre punti di vista;
ma ce ne sono tante altre.
E tutte molto interessanti, perchè come dice Bukowski:
"La gente è il più grande spettacolo del mondo.
E non si paga il biglietto. "

Saluti
Francesco T

Come ogni altro tuo intervento, non è mai un caso e lasciato a caso, è sempre un bel modo, per far pensare e prendere coscienza non soltanto di cio che ci circonda ma anche di noi stessi.
Francesco, in questo genere, Tu sei un Grande!
ciao
Anna

"La gente è il più grande spettacolo del mondo.
E non si paga il biglietto. "
E' proprio così, ma bisogna anche avere gli "occhi" per osservarlo e tu ce li hai.

Grazie degli apprezzamenti.
...Chè Nabuc, vi faccia sorridere e vi faccia pensare.

Francesco T

Francesco, che dire, il problema purtroppo è generalizzato ma -come al solito- gli unici che sembrano non rendersene conto sono quelli che dovrebbero fare qualcosa per risolvere i problemi (e li paghiamo pure cari i "signori della monnezza").

Quando, a volte, anzi molto spesso, vedo nell'androne del mio condominio, una cartaccia per terra, mi cadono le braccia... per alcune persone, evidentemente, il rispetto del condominio, della via dove si abita, della città dove si abita non li riguardano...

Grazie per la riflessione, come al solito azzeccata e per la citazione di uno dei miei autori preferiti.

Stefano

PS... qui l'emergenza non è scoppiata, evidentemente questa è la normalità!

[cliccare per ingrandire]