QUOTE(Vulcano @ Nov 12 2006, 10:04 PM)

se un buon monitor pu� nel migliore dei casi rappresentare un spazio sRGB e non oltre (esclusi i casi particolari) ... se io seguo un workflow in Adobe RGB 98 (ben pi� grane del sRGB), in fase di fotoritocco, come faccio a vedere i colori al di fuori del sRGB e quindi anceh fuori da quelli rappresentabili dal monitor?
Lo stesso problema si pone anche in stampa ?
Generalmente lo spazio colore della stampa � maggiore o minore del sRGB ? (sopratutto per i laboratori che accettano Adobe 98)
Ciao
Innanzi tutto � bene chiarire che lo spazio AdobeRGB � nato per cercare di "coprire" solo lo spazio colore della stampa in quadricromia (CMYK). In realt� la grande differenza che si pensa tale spazio abbia in rapporto all'sRGB � minima. Pi� che altro sulla gamma del verde e del ciano. Il fatto che si pensi che tale spazio � cos� "esteso" deriva dal fatto che il diagramma CIE "a ferro di cavallo" (1937) usato spesso per rappresentare gli spazi colore � "molto" sbilanciato verso il verde e quindi mostra una differenza abbastanza elevata tra AdobeRGB e sRGB.
Se si usa il diagramma CIE LAB si vede che le cose stanno molto diversamente.
Detto questo, i monitor sono limitati allo spazio colore riproducibile ma ci� non significa che anche i pi� recenti che "proclamano" visibile lo spazio AdobeRGB siano cos� sofisticati. E' pi� un problema di decoder interno del monitor che altro.
Usando uno spazio come AdobeRGB, se l'immagine ha effettivamente una gamma tonale molto estesa, � necessario usare un formato di file a 16bit (es. TIFF) per non perdere sfumature che altrimenti andrebbero compresse negli 8 bit del JPEG. Ripeto che dipende dall'immagine e non vi � differenza tra immagini che non hanno colori "esterni" al sRGB.
La stampa non � facilmente simulabile a video. Sia perch� la sintesi � diversa (ma questo in realt� � il problema minore) e sia perch� la modalit� di visione (luce riflessa per la foto e retroilluminazione per il video) rende diversa la percezione del colore, specie nella brillantezza.
Le variabili citate da Buzz sono applicabili nel caso in cui la macchina da stampa sia in tale stato da risultare non "calibrata" o "allineata" con lo standard per cui � stata costruita.
In generale lo spazio colore rispoducibile da una stampante � ben noto, in quanto governa il driver di stampa e il firmware di distribuzione degli inchiostri nei retini. Quello che a volte � carente � la calibrazione che dovrebbe riportare la stampa allo standard. Se un colore RGB non � esattamente riproducibile via CMYK, la stampante applica un criterio correttivo (l'intento) che modifica il colore in modo da stamparlo comunque.
Tornando al discorso della valutazione a video del risultato, considera che comunque la capacit� di riprodurre tutta la gamma a video dipende anche dalla risposta e dalla linearit� riproduttiva del monitor, pi� che dallo spazio colore pubblicizzato.
Se osservi i profili dei monitor dopo la calibrazione (che sono spazi colore specifici per la periferica), osservi che comunque vi � una certa differenza con gli spazi standard quali sRGB e AdobeRGB. Quindi la qualit� del monitor � pi� importante in pratica dello spazio colore riprodotto. Considera anche che sia il profilo del monitor che il monitor stesso "decodificano" i colori e quindi alla fine quello che vedi � sempre un "meglio possibile" tra tutti i passaggi. Indipendentemente dal costo.
La stampa di solito ha una riproducibilit� maggiore del video ma dipende dal tipo di apparecchio e tecnologia di stampa. Nessuna stampante � ad esempio ancora in grado di riprodurre lo spazio colore ProPhoto che � quasi pi� un esercizio matematico pi� che uno spazio reale.
Sono d'accordo con Buzz che comunque sono problematiche molto relative e che richiederebbero una serie di controlli e tarature fuori dalla portata del comune utente. Considera che all'inizio della diffusione del desktop publishing i tipografi preferivano i monitor in B/N perch� i colori li gestivano direttamente con i codici numerici e con i retini e a video preferivano la nitidezza a un colore falsato.
Ora le cose vanno meglio a video ma comunque la correzione tonale � sempre un compromesso. L'approvazione di una stampa si esegue su un proof su carta e non a video.
A mio parere le differenze di cui ti puoi preoccupare di pi� sono i colori "fuori gamma" che vedi a video (sRGB o AdobeRGB non cambia) rispetto a quelli riproducibili dalla stampante. Facendo il proof con il profilo di stampa e verificando gli scostamenti tonali hai un'idea di quello che dico.
Ultima cosa: se vuoi valutare l'impatto dello spazio colore osserva l'istogramma di Photoshop o Camera Raw. Cambiando spazio colore vedi come cambia mentre l'immagine a video resta sostanzialmente uguale.
Spero di esserti stato utile.
Saluti