Il veterenario che si trova vicino alle spalle del porko, preme il grilletto. Dopo due minuti, l� assitente prende un grosso coltello e taglia lungo la gola, la testa dell� animale. Il sangue, per evitare di essere sprecato, viene raccolto in una bacinella.

Ma alla fine, anche la moglie del porko diceva sempre: sei solo un porko come tutti gli altri. Cos�, cos� altro avrebbe potuto fare nella vita?
La fucilazione � il metodo di esecuzione usato al giorno d'oggi. Lo sgozzamento � stato proibito a causa di norme igieniche. Esso � applicato solo in villaggi rurali e isolati.

Non ci � dato quantificare le sofferenze psicologiche causate al porko condannato a morte, fin dal suo primo giorno di vita. Costretto a non farsi male e soprattutto obbligato a mangiare ed ingrassare, per poi essere messo a morte entro un tempo prestabilito. All� et� poi di tre mesi, la prima umiliazione: la castrazione. Senza nessuna piet� e con tanto dolore.

Pu� sembrare strano ma, il porko condannato a morte, non vuole essere ucciso, tanto � vero che servono ben sei uomini per trascinate a forza il porko presso la tavola della morte.

Capiter� anche a te, sembrava dire il porko ai suoi compagni di cella. Per un attimo il suo volto espresse tutta l'incomprensione, l'angoscia e la disperazione.

Non ci � dato altres� di quantificare le sofferenze psicologiche che sopporta il macellaio ogni giorno davanti a sangue, budella e puzza di grasso bruciato.

Talvolta � evidente che abbia a pensare di s� ma, in quei rari casi, cerca di far finta che tutti i preparativi di rito fossero cose normalissime.

L� esecuzione non avviene pi� mediante sgozzamento perch�, fu considerato disuino, poich� a volte vi sono problemi con le vene indurite, la lama non scivola bene oppure pu� scontrarsi con ossa dure. Un porko crociato sgozzato nel 1981, mor� soltanto dopo 7 minuti per soffocamento, in quanto il taglio non era stato sufficiente a rompergli l'osso del collo.

Cercano l'approvazione delle persone attorno a loro e sembrano convinti ogni volta che, quella volta avrebbero fatto braciole, salsicce, salami e prosciutti, mai assoporati prima.

Negli ultimi anni, � stata anche promossa una carta di massima per i porci condannati a morte:
1) le esecuzioni non dovrebbero essere effettuate mentre sono in corso cure mediche
2) non possono essere giustiziate scrofe, porci malati di mente e minorenni (ad esclusione di quelli definiti porchetta)
3) il porko deve avere un'assistenza medica gratuita e qualificata
4) le esecuzioni non devono essere pubbliche
5) nessun veterinario pu� essere costretto a partecipare all'esecuzione.

All' esecuzione hanno partecipato: Alfredo il padrone del xxx, due macellai Gennaro e Gennarino, il boia, il veterinario Salvatore e il suo assistente Peppino.

Grazie dell' attenzione.
Francesco T