QUOTE(GIASCIP@TIN.IT @ Sep 13 2007, 02:40 PM)

Pienamente d'accordo con te! Anche io amo fotografare e a volte apprezzo l'errore fotografico perché "puro" rispetto all'elaborazione in pp che fa diventare quasi tutti ottimi fotografi. Considero la fotografia una forma d'arte ed in effetti la post produzione mal si combina con una forma di espressività personale......
Mah, mi sembra un po' drastico.
Il fatto è che il file, dopo lo scatto, è in molti casi un' "opera" non terminata, e la PP e sua eventuale pubblicazione (web, carta, supporti multimediali vari, la tazza da caffe, la t shirt,...) costituiscono parte integrante del processo creativo. Del resto, nessuno si sogna di dire che lo sviluppo e la stampa chimici con tutto l'apparato culturale e tecnico di camera oscura non sono parte della espessività personale.
E un'immagine, se è bella, vale a prescindere da come è stata ottenuta: alle mostre di fotografia non vedo mai gli exif sotto la cornice.
La mia osservazione, che, insisto, è strettamente personale, è centrata sul fatto che piuttosto che rifare la pelle del soggetto, con una abilità che tra l'altro non possiedo, una pazienza certosina, un tempo considerevole, io mi diverto di più a rifare la foto. Se possibile. E se la foto non si può riafare, visto che fotografo per hobby e non per lavoro e non ho vincoli contrattuali da rispettare, posso anche serenamente rinunciare a una immagine che poteva essere bella ma che, per tante ragioni (tra cui sfortuna e probabilmente mio errore), non lo è stata. La prossima volta cercherò di essere più previdente e più capace.
Parimenti non provo alcun desiderio di imparare sofisticate tecniche di elaborazione dell'immagine, per cui a fronte di un certo scatto il risultato finale è ben diverso (chiariamo: a volte eccezionalmente migliore) e quasi irriconoscibile rispetto a quanto uscito dalla fotocamera. Stimo molto chi lo sa fare ma non è il mio campo. L'errore sta nel considerare lo scatto il risultato mentre il risultato è quello che viene pubblicato.
Poi: non esisto a togliere la cartaccia che mi è entrata non vista nel fotogramma, a fare dei bei crop per aggiustare l'inquadratura, a raddrizzare l'orizzonte, ad aggiustare il contrasto, ecc. ecc. Sono soddisfatto dei miei scatti quando non brucio le alte luci: il che vuol dire aggiustare quasi sempre il contrasto in pp. Non faccio falsi compessi non per onestà ma per pigrizia e disinteresse
La trattazione di questi argomenti è endemica in ogni comunità che si occupa di fotografia, non intendevo certo dire cose nuove, ma desideravo chiarire il mio punto di vista.
gianni