QUOTE(mrDre @ Oct 24 2008, 06:08 PM)

Se non sai manco come è fatto, perchè dare risposte, oltretutto fuorvianti??
Riguardo alle batterie stilo, ti consiglio quelle ricaricabili al NiMh da almeno 2700mAh (la capacità è il parametro di riferimento per la durata della batteria).
Per le marche, dovrebbero andar bene i soliti nomi noti, fai solamente attenzione che le Uniross da 2700mAh, scaldandosi, si alterano esteriormente e sono stati rilevati frequenti casi di batterie "andate" a causa della rottura di qualche elemento interno.
Con le Uniross in questione (da 2700mAh) è possibile toccare tranquillamente i 1800 scatti a carica facendo uso smodato di display e quant'altro.
Ciao,
Andrea
che non conosco come è fatto è una battuta....ma non tutti hanno umorismo si vede....
se poi vuoi la pignoleria......oggi internet a parte il porno è un mondo dove puoi trovare molte risposte e imparare qualcosa:
Una batteria elettrica (o meglio un "pacco batteria") è un dispositivo costituito da diversi elementi collegati in serie in modo che la tensione dei singoli elementi si sommi.
Gli elementi, tutti del medesimo tipo, possono essere primari o secondari.
Si definisce primario o "pila" un elemento non ricaricabile, secondario o "accumulatore" un elemento ricaricabile.
Sono esempi di batterie ricaricabili l'accumulatore dell'automobile e del telefono cellulare.
Sono elementi non ricaricabili, ossia primari, tutte le pile alcaline. I formati più comuni disponibili in commercio sono: AA-stilo, AAA-ministilo, AAAA-microstilo, C-mezzatorcia, D-torcia. Le pile da 9V sono in realtà batterie di 6 elementi da 1,5 V. Il formato 4,5V non è ormai più utilizzato.
La capacità delle batterie, ovvero la quantità di carica elettrica che può essere immagazzinata, è comunemente espressa in ampere-ora (A h), dove 1 A h equivale a 3 600 coulomb. Per ottenere l'energia in wattora è necessario moltiplicare la capacità in A h per la tensione nominale.
Una batteria da 1 A h può erogare una corrente di 0,1 ampere per dieci ore prima di scaricarsi. In realtà la capacità reale è molto dipendente dal tasso di scaricamento, decrescendo con l'aumentare della corrente richiesta. Per questo una batteria da 1 A h solitamente non riesce a fornire 1 ampere per un'ora.
Di solito la capacità è intesa come il prodotto tra la corrente erogata, misurata nell'arco di 10 o 20 ore, e il tempo.
Batterie in commercio
Batterie in commercio
La capacità è misurata sperimentalmente sottoponendo la batteria ad un ritmo di scarica standard, solitamente con una corrente che faccia scaricare la batteria in venti ore ovvero una corrente pari alla capacità della batteria diviso venti ore.
Ci sono in commercio dei tester di capacità delle batterie primarie (non ricaricabili) e secondarie (ricaricabili).
Quando circola corrente in un elemento (sia in fase di scarica, sia in fase di ricarica -per gli elementi secondari-) si producono reazioni chimiche esotermiche, ossia con generazione di calore.
Una scarica (o carica) troppo violenta può provocare l'esplosione dell'elemento e per questo motivo è importante fare attenzione a non mettere in cortocircuito i due poli elettrici della batteria.
Se si cerca di ricaricare un elemento non ricaricabile, si ottiene una produzione di idrogeno e ossigeno ai due poli delle singole celle, e se la produzione dei due gas è più alta della loro velocità di fuga, la batteria può esplodere.
Per la ricarica casalinga di elementi è preferibile utilizzare caricabatterie che dispongano di protezioni, quali:
* riconoscimento di elementi primari (es. pile alcaline), impedendone automaticamente la carica
* protezione contro lo scambio di polarità
* protezione verso surriscaldamento dell'elemento in carica
* limitazione della durata massima della ricarica
* individuazione automatica della capacità della batteria ricaricabile (e conseguente adattamento della corrente di ricarica)