QUOTE(Negativodigitale @ Mar 4 2009, 11:15 PM)

Ciao Giuseppe.
La trovo molto ispirata[...]
Paolo
Grazie Paolo.Anche io la considero ispirata...eravamo in studio e volevamo provare l'Hassalblad 500 CM del mio assistente con su il 150 mm ma dalla polaroid di prova ci siamo accorti che il diaframma non chiudeva bene.
Abbiam dunque deciso di usarla per il set stesso.
QUOTE(Giacomo 74 @ Mar 7 2009, 09:46 AM)

Complimenti
P.S. Avrei tolto il cavo sincro dall' Hasselblad (IMHO)

Grazie!
Alla modella ho descritto il set come se fosse lei a doversi fotografare da sola, come se tutta la troupe non ci fosse, come se stesse amoreggiando con la macchina e la luce in un momento di
intimit� estrema.
Il concetto non � nuovo per nulla e Newton stesso, con la
Newton Machine, aveva ipotizzato una modella che si fotografava da sola.
Il primo aspetto che si palesa � dunque il
vouyerismo(insito in qualsiasi tipo di fotografia) del fotografo che la osserva.
Secondo, lo sguardo � off camera proprio per
rompere il link diretto col fotografo che le sta cmq dicendo cosa fare e come stare in posa(anche se questa volta ho cercato di limitare all'inzio dello shooting la spiegazione).
Terzo, il filo � presente in tutti gli scatti in quanto vuole, tramite un elemento comune in uno studio, riportare in vita il legame con lo spettatore e portare in evidenza l'
esibizionismo della modella stessa.
Come forse si vede ancor meglio in questo scatto:
Questa la mia personale interpretazione che si aggiunge, in maniera complementare, al vostro altrettanto prezioso parere.
Vi propongo l'intero
backstage visionabile qui:
E' completo di tutti gli schemi luce per i vari set affrontati.
Altri scatti sono invece disponibili sul mio sito o sul blog.
Grazie a tutti per la lettura. :-)