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francescotruono@tiscali.it
Quando fotografo il Jazz la sensazione � di essere a....casa.
Scott Colley
David Sanchez

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MrWonka
hmmm.gif Sinceramente (mio modesto parere) non mi sembrano all'altezza degli altri scatti che hai postato,come mai hai scelto questo taglio per la seconda?
Non mi convince il fatto che il sax sia "tagliato".

un saluto,Alessio.
francescotruono@tiscali.it
QUOTE(MrWonka @ Jul 27 2009, 11:41 AM) *
hmmm.gif Sinceramente (mio modesto parere) non mi sembrano all'altezza degli altri scatti che hai postato,come mai hai scelto questo taglio per la seconda?
Non mi convince il fatto che il sax sia "tagliato".

un saluto,Alessio.

Perch� la mia attenzione � stata attirata dalle dita della mano.
In questo caso, almeno per me, il sax assume un aspetto secondario quantunque molto pi� evidente.
La presenza Umana anche se spesso � solamente accennata � componente essenziale per la maggioranza delle mie foto.
francesco
Ps
Mi fa piacere in ogni caso sentire dei pareri contrari.
Non � detto che ogni mio scatto debba essere per forza condiviso, anzi.
La critica, anche dura, sempre beninteso nell' ambito del reciproco rispetto, � sempre ben accetta.
Quindi non ti creare problemi a dissentire su cose che ti lasciano perplesso.
carmine_col
QUOTE(francescotruono@tiscali.it @ Jul 27 2009, 01:48 PM) *
Perch� la mia attenzione � stata attirata dalle dita della mano.
In questo caso, almeno per me, il sax assume un aspetto secondario quantunque molto pi� evidente.
La presenza Umana anche se spesso � solamente accennata � componente essenziale per la maggioranza delle mie foto.
francesco


Siccome fotografando in tale ambito, sono anch'io molto spesso attratto da certi particolari, proprio sulla seconda immagini (e qu� prendi con le pinze quello che dico, poich� so perfettamente che su monitor seri o stampe adeguate, il discorso cambia) le dita che vuoi porre in risalto non le vedo perfettamente a fuoco come invece il sax, che in questo caso certamente diventa protagonista della scena.

Punto due..... ho letto il titolo del tuo post, mi piacerebbe sapere qual'� questa sensazione che ti f� sentire a "casa" quando fotografi il jazz.

Sicuramente il tempo avr� favorito dei rapporti splendidi anche con i musicisti stessi che hai fotografato, ma secondo me c'� qualcosa che v� oltre.......

wink.gif
francescotruono@tiscali.it
QUOTE(carmine_col @ Jul 27 2009, 02:26 PM) *
Siccome fotografando in tale ambito, sono anch'io molto spesso attratto da certi particolari, proprio sulla seconda immagini (e qu� prendi con le pinze quello che dico, poich� so perfettamente che su monitor seri o stampe adeguate, il discorso cambia) le dita che vuoi porre in risalto non le vedo perfettamente a fuoco come invece il sax, che in questo caso certamente diventa protagonista della scena.

Punto due..... ho letto il titolo del tuo post, mi piacerebbe sapere qual'� questa sensazione che ti f� sentire a "casa" quando fotografi il jazz.

Sicuramente il tempo avr� favorito dei rapporti splendidi anche con i musicisti stessi che hai fotografato, ma secondo me c'� qualcosa che v� oltre.......

wink.gif

Le dita sono a fuoco e mi dispiace che postate non lo siano.
Non avrebbe avuto, per me senso prendere in considerazione un' immagine del genere.
Era quello che volevo.
Quando scatto, � una mia deformazione, vedo il tutto in funzione dell' effetto che esso possa creare sulla ...carta.
Stampata questa foto, credo, che dia il risultato al quale miravo.
" Casa".
Caro amico � difficile spiegare del perch� ho usato un termine del genere, molto difficile.
Ti dico che a 48 anni suonati, senza conoscere una parola di inglese e senza mai aver fatto un volo,da solo nel 2006 sono stato a New Orleans al festival jazz pi� grande del mondo.
Ho attraversato mille difficolt� ma non ho mai avuto paura.
Mi sentivo a ...Casa.
A 50 anni ho lasciato un lavoro sicuro, ho deciso che la mia vita doveva subire un cambiamento radicale.
Una mattina andai a lavorare, dopo un' oretta mi alzai mandai a c....e tutti ed ho sbattuto la porta.
Volevo stare a ...Casa e quella non era la mia ...Casa.
Che dire...non puoi stare di fronte ad un Ornette Coleman, non puoi stare due giorni con Ron Carter a fumare, le mie, sigarette, non puoi avere corrispondenza con Benny Golson etc etc e far finta che niente sia cambiato, che si tratti solo di ....Fotografia.
Il cervello va via.
Non puoi far finta di niente quando un carissimo amico e noto musicista ti chiama e ti tiene ore a telefono per dirti che sono sei mesi che non paga l' affitto e non sa come fare.
Il Jazz non � fotografia, il Jazz � un modello di vita, almeno per me.
Si vive, si respira, si mangia, tutto diventa diverso e non riesci pi� ad rientrare nei " canoni".
New Orleans mi ha cambiato.
Un malessere cupo, inconscio, per pi� di un anno si era impossessato di me dopo il mio ritorno.
Non capivo cosa fosse, non riuscivo a spiegarmi del perch� non stavo bene .
Poi un giorno ho capito, di botto, come una folgorazione..........io non sono pi� tornato da l�.
Ma � difficile per me scrivere di tutto questo............
Forse un giorno se ci incontreremo...
francesco
bebbobestione
QUOTE(francescotruono@tiscali.it @ Jul 27 2009, 02:58 PM) *
Le dita sono a fuoco e mi dispiace che postate non lo siano.
Non avrebbe avuto, per me senso prendere in considerazione un' immagine del genere.
Era quello che volevo.
Quando scatto, � una mia deformazione, vedo il tutto in funzione dell' effetto che esso possa creare sulla ...carta.
Stampata questa foto, credo, che dia il risultato al quale miravo.
" Casa".
Caro amico � difficile spiegare del perch� ho usato un termine del genere, molto difficile.
Ti dico che a 48 anni suonati, senza conoscere una parola di inglese e senza mai aver fatto un volo,da solo nel 2006 sono stato a New Orleans al festival jazz pi� grande del mondo.
Ho attraversato mille difficolt� ma non ho mai avuto paura.
Mi sentivo a ...Casa.
A 50 anni ho lasciato un lavoro sicuro, ho deciso che la mia vita doveva subire un cambiamento radicale.
Una mattina andai a lavorare, dopo un' oretta mi alzai mandai a c....e tutti ed ho sbattuto la porta.
Volevo stare a ...Casa e quella non era la mia ...Casa.
Che dire...non puoi stare di fronte ad un Ornette Coleman, non puoi stare due giorni con Ron Carter a fumare, le mie, sigarette, non puoi avere corrispondenza con Benny Golson etc etc e far finta che niente sia cambiato, che si tratti solo di ....Fotografia.
Il cervello va via.
Non puoi far finta di niente quando un carissimo amico e noto musicista ti chiama e ti tiene ore a telefono per dirti che sono sei mesi che non paga l' affitto e non sa come fare.
Il Jazz non � fotografia, il Jazz � un modello di vita, almeno per me.
Si vive, si respira, si mangia, tutto diventa diverso e non riesci pi� ad rientrare nei " canoni".
New Orleans mi ha cambiato.
Un malessere cupo, inconscio, per pi� di un anno si era impossessato di me dopo il mio ritorno.
Non capivo cosa fosse, non riuscivo a spiegarmi del perch� non stavo bene .
Poi un giorno ho capito, di botto, come una folgorazione..........io non sono pi� tornato da l�.
Ma � difficile per me scrivere di tutto questo............
Forse un giorno se ci incontreremo...
francesco

Oltre al fotografo dovresti anche scrivere... il tuo racconto mi ha sinceramente emozionato...Fabrizio
carmine_col
Ti ho provocato e tu ti sei un attimino lasciato andare. Volevo per l'appunto leggere questo "racconto".

Un percorso di Vita incredibile, sembrerebbe quasi una favola, ma s� che tutto ci� che hai detto � davvero possibile.

Mi sono avvicinato al Jazz tanti anni f�, precisamente nel 1983. Iniziai ad ascoltare la musica di Jobim quasi snobbandola (ero un super rokkettaro all'epoca) poi piano piano con dei miei amici appassionati cominciai ad addentrarmi sempre di pi� nel genere, affascinato dalle incredibili e quasi assurde combinazioni armoniche di certa musica.

Un giorno poi un uomo, un chitarrista mi ha cambiato la vita totalmente; non al tuo livello, ma ho avvertito dentro di me questo forte cambiamento che mi ha aperto un orizzonte tutto nuovo e in continua e costante evoluzione.
Tornato a casa dopo il concerto presi tutte le cassette di musica rock (all'epoca si usavano quelle) e le buttai via..... Fino a qualche anno f� non sopportavo il suono di una chitarra distorta.... pensa cosa pu� succedere ad uno che come me ascoltava Led Zeppelin e via dicendo..... sto parlando del grande Pat Metheny.... manca al mio palmaresse di immagini e tra l'altro sinceramente ti confesso che mi sarebbe forse difficile fotografarlo trovandomi al suo cospetto sotto il palco di un suo concerto.... e chiss�, non riesco proprio ad immaginarmi con la fotocamera ad una sua esibizione.... hmmm.gif

Questo mio breve raccontarmi vuole solo essere un modo per dire che certi cambiamenti, come quello tuo, sono possibilissimi se si toccano certe sfere dell'inconscio.

p.s.
spero di incontrarti presto anch'io

un saluto! wink.gif
francescotruono@tiscali.it
QUOTE(carmine_col @ Jul 27 2009, 07:33 PM) *
Ti ho provocato e tu ti sei un attimino lasciato andare. Volevo per l'appunto leggere questo "racconto".

Un percorso di Vita incredibile, sembrerebbe quasi una favola, ma s� che tutto ci� che hai detto � davvero possibile.

Mi sono avvicinato al Jazz tanti anni f�, precisamente nel 1983. Iniziai ad ascoltare la musica di Jobim quasi snobbandola (ero un super rokkettaro all'epoca) poi piano piano con dei miei amici appassionati cominciai ad addentrarmi sempre di pi� nel genere, affascinato dalle incredibili e quasi assurde combinazioni armoniche di certa musica.

Un giorno poi un uomo, un chitarrista mi ha cambiato la vita totalmente; non al tuo livello, ma ho avvertito dentro di me questo forte cambiamento che mi ha aperto un orizzonte tutto nuovo e in continua e costante evoluzione.
Tornato a casa dopo il concerto presi tutte le cassette di musica rock (all'epoca si usavano quelle) e le buttai via..... Fino a qualche anno f� non sopportavo il suono di una chitarra distorta.... pensa cosa pu� succedere ad uno che come me ascoltava Led Zeppelin e via dicendo..... sto parlando del grande Pat Metheny.... manca al mio palmaresse di immagini e tra l'altro sinceramente ti confesso che mi sarebbe forse difficile fotografarlo trovandomi al suo cospetto sotto il palco di un suo concerto.... e chiss�, non riesco proprio ad immaginarmi con la fotocamera ad una sua esibizione.... hmmm.gif

Questo mio breve raccontarmi vuole solo essere un modo per dire che certi cambiamenti, come quello tuo, sono possibilissimi se si toccano certe sfere dell'inconscio.

p.s.
spero di incontrarti presto anch'io

un saluto! wink.gif


Erano le tre o le quattro del mattino.
Alla mia destra file di baracche e denti bianchi.
Alla mia sinistra il Missisipi.
Alla radio un Blues.
Non volevo tornare.
Non potevo tornare.
Io.......sono rimasto......l�.
Se ami il Jazz non puoi non cadere tra le braccia della Musica del Diavolo.
E' un passaggio obbligato, non ne puoi fare a meno.
Ti entra dentro e non te ne liberi pi�
Prima o poi....per adesso non sono ancora pronto.
francesco.
Ps
Quando balli con " Mazacote " ( l' ultimo dei grandi vecchi di Buena Vista Social Club ) sul palco
la tua vita cambia.
Non puoi pi� staccare la spina.
La sensibilit�, l' amore, la passione che mettiamo in ogni foto non � un qualcosa che puoi stoppare con un telecomando e riprendere il tutto al prossimo concerto.
Ti rimane dentro per sempre.
E cambi, cresci.
Entri nel merito e la gente ti ascolta e ti d� credito.
Si va oltre la fotografia.
La stessa fotografia ti comincia a diventare stretta.
Sai che puoi fare di pi�, molto di pi�.



carmine_col
E' un racconto incredibile.
Sarebbe bello visitare New Orleans anche se dopo "katrina" credo ci sia rimasto davvero poco da vedere nonostante abbia la sensazione che quell'aria particolare comunque ci sia rimasta. Non nascondo un certo stato d'animo nel leggere la tua storia... timore misto a curiosit� non saprei spiegare; fatto sta che credo cambiamenti radicali di vita, siano determinati soltanto da altrettanti vissuti di una certa forza e impeto.

Il tuo vissuto � questo, e certamente lo racconti con determinazione attraverso le tue immagini. Forse adesso comincia ad essere tutto pi� chiaro, e magari viene fuori quella chiave di lettura che qualche tempo f�, quando hai iniziato a inserire le foto in questa sezione era un p� ostica alla platea (me compreso).

Purtroppo o per fortuna oggi con il digitale, siamo schiavi (e non liberi come dovremmo essere) di una certa perfezione ricercata quasi a tutti i costi non concentrandoci o addirittura perdendo di vista ci� che una foto, sia pur minimale, pu�/deve comunicare....

E' un discorso profondo, molto profondo che comunque a mio avviso nn preclude una certa sensibilit� al Jazz e a quello che questa musica riesce a trasmettere e saprai, a proposito, che le sensazioni sono veramente tante e tantissime volte addirittura indescrivibili! Ed � forse proprio a questo livello che si v� un attimino "oltre" la fotografia.

Sono comunque daccordissimo con te quando dici che il Jazz � uno stile di vita.... come d'altro canto lo � anche il Rock; certi musicisti li riconosceresti tra 1000....

notte! wink.gif
francescotruono@tiscali.it
QUOTE(carmine_col @ Jul 28 2009, 12:09 AM) *
E' un racconto incredibile.
Sarebbe bello visitare New Orleans anche se dopo "katrina" credo ci sia rimasto davvero poco da vedere nonostante abbia la sensazione che quell'aria particolare comunque ci sia rimasta. Non nascondo un certo stato d'animo nel leggere la tua storia... timore misto a curiosit� non saprei spiegare; fatto sta che credo cambiamenti radicali di vita, siano determinati soltanto da altrettanti vissuti di una certa forza e impeto.

Il tuo vissuto � questo, e certamente lo racconti con determinazione attraverso le tue immagini. Forse adesso comincia ad essere tutto pi� chiaro, e magari viene fuori quella chiave di lettura che qualche tempo f�, quando hai iniziato a inserire le foto in questa sezione era un p� ostica alla platea (me compreso).

Purtroppo o per fortuna oggi con il digitale, siamo schiavi (e non liberi come dovremmo essere) di una certa perfezione ricercata quasi a tutti i costi non concentrandoci o addirittura perdendo di vista ci� che una foto, sia pur minimale, pu�/deve comunicare....

E' un discorso profondo, molto profondo che comunque a mio avviso nn preclude una certa sensibilit� al Jazz e a quello che questa musica riesce a trasmettere e saprai, a proposito, che le sensazioni sono veramente tante e tantissime volte addirittura indescrivibili! Ed � forse proprio a questo livello che si v� un attimino "oltre" la fotografia.

Sono comunque daccordissimo con te quando dici che il Jazz � uno stile di vita.... come d'altro canto lo � anche il Rock; certi musicisti li riconosceresti tra 1000....

notte! wink.gif

Sono stato a New Orleans l' anno dopo Katrina.
Una tragedia.
Dopo un anno non hanno fatto......niente.
Il Festival....fatto dai bianchi per i bianchi.
40 dollari l' ingresso e 2,50 dollari una bottiglietta d'acqua.
I " Neri " non se lo potevano permettere.
Li usavano solo per le pulizie e per la security.
Francesco.
Ps
Ho trovato occhi spenti, senza speranza nei ....giovani.
Sta a noi che abbiamo una certa et� riaccenderli quegli occhi.
Gli occhi dei ragazzi di tutto il Mondo.
Sono il nostro futuro, la nostra speranza.
Non � difficile basta solo una piccola cosa.......Rispetto.
Sono stato al Giffoni Film Festival.
2.000 ragazzini urlanti di gioia.
Avevo i brividi addosso nel sentirli e le lacrime agli occhi.
Il loro " Urlo " l' ho chiuso dentro di me.
Lo porter� con me.
Ci sar� Speranza se noi "Uomini " sapremo costruire un Mondo migliori per i nostri....Figli.



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