francescotruono@tiscali.it
Jul 27 2009, 01:58 PM
QUOTE(carmine_col @ Jul 27 2009, 02:26 PM)

Siccome fotografando in tale ambito, sono anch'io molto spesso attratto da certi particolari, proprio sulla seconda immagini (e qu� prendi con le pinze quello che dico, poich� so perfettamente che su monitor seri o stampe adeguate, il discorso cambia) le dita che vuoi porre in risalto non le vedo perfettamente a fuoco come invece il sax, che in questo caso certamente diventa protagonista della scena.
Punto due..... ho letto il titolo del tuo post, mi piacerebbe sapere qual'� questa sensazione che ti f� sentire a "casa" quando fotografi il jazz.
Sicuramente il tempo avr� favorito dei rapporti splendidi anche con i musicisti stessi che hai fotografato, ma secondo me c'� qualcosa che v� oltre.......

Le dita sono a fuoco e mi dispiace che postate non lo siano.
Non avrebbe avuto, per me senso prendere in considerazione un' immagine del genere.
Era quello che volevo.
Quando scatto, � una mia deformazione, vedo il tutto in funzione dell' effetto che esso possa creare sulla ...carta.
Stampata questa foto, credo, che dia il risultato al quale miravo.
" Casa".
Caro amico � difficile spiegare del perch� ho usato un termine del genere, molto difficile.
Ti dico che a 48 anni suonati, senza conoscere una parola di inglese e senza mai aver fatto un volo,da solo nel 2006 sono stato a New Orleans al festival jazz pi� grande del mondo.
Ho attraversato mille difficolt� ma non ho mai avuto paura.
Mi sentivo a ...Casa.
A 50 anni ho lasciato un lavoro sicuro, ho deciso che la mia vita doveva subire un cambiamento radicale.
Una mattina andai a lavorare, dopo un' oretta mi alzai mandai a c....e tutti ed ho sbattuto la porta.
Volevo stare a ...Casa e quella non era la mia ...Casa.
Che dire...non puoi stare di fronte ad un Ornette Coleman, non puoi stare due giorni con Ron Carter a fumare, le mie, sigarette, non puoi avere corrispondenza con Benny Golson etc etc e far finta che niente sia cambiato, che si tratti solo di ....Fotografia.
Il cervello va via.
Non puoi far finta di niente quando un carissimo amico e noto musicista ti chiama e ti tiene ore a telefono per dirti che sono sei mesi che non paga l' affitto e non sa come fare.
Il Jazz non � fotografia, il Jazz � un modello di vita, almeno per me.
Si vive, si respira, si mangia, tutto diventa diverso e non riesci pi� ad rientrare nei " canoni".
New Orleans mi ha cambiato.
Un malessere cupo, inconscio, per pi� di un anno si era impossessato di me dopo il mio ritorno.
Non capivo cosa fosse, non riuscivo a spiegarmi del perch� non stavo bene .
Poi un giorno ho capito, di botto, come una folgorazione..........io non sono pi� tornato da l�.
Ma � difficile per me scrivere di tutto questo............
Forse un giorno se ci incontreremo...
francesco