Ritengo che pochi siti d'immersione in Italia possano vantare una simile bellezza capace di far spaziare il fotosub dalla foto ambiente, alla macro più ricercata. In questa occasione non ho effettuato macro, perchè negli anni scorsi ho raccolto una quantità di materiale da far arrossire la più fornita delle pescherie

Al di là della qualità delle immagini di certo non al top; scusate se ogni tanto mi scappa il "sunburst" ma non ho resistito, vorrei che valutaste l'insieme delle immagini, diciannove per l'esattezza e il relativo flow-chart. Se avrete tempo e la voglia vi chiedo di leggere le didascalie che a mio avviso non rendono più belle le immagini ma credo che ne debbano fare parte a dimostrazione di qual'è il nostro stato d'animo prima, durante e dopo un'immersione simile.

Tutto ha inizio per caso, come ogni cosa che alla fine risulta memorabile. Un caro amico, Fabrizio, con cui non ci vedevamo da tempo mi chiama e parlando parlando salta fuori la nostra meta preferita: Scilla. La cosa e detto fatta e due giorni dopo siamo in macchina per raggiungere la meta agognata. Carichiamo le attrezzature complete e le nostre inseparabili reflex scafandrate. Per l'occasione, dato che le nostre intenzioni sono di restare quanto più e possibile in acqua, carichiamo un 18lt. a 220 bar in aria per l'amico, mentre io opto per una combinazione mista: un 15lt in aria e una pony tank da 5lt caricata con EAN40. La giornata è calda e giungiamo sul luogo dell'immersione in meno di 1h e mezza. La spiaggia non è affollata come in pieno agosto ma non deserta e gli appariscenti ombrelloni colorati fanno capolino lungo la battigia.

Uno sguardo e siamo già all'opera per assemblare i gruppi. La temperatura tropicale dell'acqua ci consiglia di vestirci in acqua e leggere il termometro fermo a 28° ha dell'inverossimile. Cominciamo la "pedalata" in superficie per raggiungere lo scoglio sommerso che ci indica la direzione per raggiungere velocemente la meta.
Altro scambio di sguardi, erogatore in bocca e giù. La visibilità è mozzafiato: oltre 25m!
Dopo pochi secondi si profila la sagoma inconfondibile della montagna:

I colori nonostante siano smorzati dalla profondità, riescono lo stesso a sorprenderci e i colpi di flash in successione ci permettono di cogliere l'estrema bellezza di questo ambiente.
L'intenzione è di non superare i 50m di fondo e così è. Io mi fermo sullo scoglietto a sx della montagna alla profondità di 45m, l'amico qualche metro più sù.

Nonostante la profondità mi sento molto bene e manovro la reflex e i suoi flash con padronanza. Cerco le inquadrature e la mia mente è totalmente concentrata per cercare di portare a casa un ricordo indelebile, un frame di questa vita sottomarina che spero non abbia mai a subire la devastazione dell'uomo.

Nel mentre osservo il mio amico, anch'esso a suo agio, sospeso a levitare a pochi cm dalle paramuricee, intento ad immortalare, con il suo 60mm micro, i minuscoli polipi.


Mentre scatto mi sento osservato ma non dal compagno d'immersione, bensì si tratta di un corpulento dentice che è venuto a curiosare probabilmente perchè abbiamo invaso il suo territorio di caccia. Si posiziona tra me e il mio compagno e per nulla intimorito ci passa in mezzo andandosene scrollando di tanto in tanto il capoccione.
Il tempo sembra essersi fermato, ma non è così e con inclemenza il computer ci consiglia di intraprendere la strada del ritorno.In una fenditura della montagna, nel versante che guarda il mare aperto un grande solitario ventaglio di Paramuricea fà bella mostra di sé.

Giunti sulla sommità della montagna a 22m, ci sentiamo come degli scalatori che hanno raggiunto la vetta e lo spettacolo che si propone a nostri occhi è fortissimo: una miriade di castagnole e occhiate volteggiano nell'acqua cristallina:

Ma non finisce qui infatti, dal profondo del blù, un folto branco di salpe fa la sua apparizione come dei ballerini in uno spettacolo a teatro:

Le nostre bolle che si sollevano sembra le inducano a seguirle e assistiamo ad un carosello incredibile e meraviglioso:


Prima di coprire la distanza che ci separa dalla costa provvedo a cambiare la bombola passando a respirare l'EAN40.
La costa si profila quasi subito e lentamente intraprendiamo la strada per il rientro, ma senza smettere di fotografare:

La posidonia e la Caulerpa taxifolia sembra che la facciano da padroni e la vita che gli pullula attorno è notevole.
L'acqua sempre cristallina ci permette di tenere delle distanze notevoli senza perderci mai di vista:

I colori non mancano e le pareti incrostate da animali bentonici come i madreporari di Astroides calycularis sono un ottimo soggetto da immortalare:


A malincuore ci avviamo verso la riva:

Infine emergiamo, dopo 101 minuti di puro piacere, incrociamo gli sguardi e i pensieri sono unanimi: meravigliosa!

Lentamente ci svestiamo della pesante attrezzatura e ci giriamo indietro per ossevare la spiaggia meno affollata ma ssolutamente incantevole, dominata dal silenzioso maniero.


Grazie a tutti per la pazienza

Ciao
Alex