QUOTE(Seestrasse @ Nov 30 2010, 12:52 PM)

Ciao Mario, e grazie di tutto.
''Senza cultura in Italia non rimane nulla''
Bisognerebbe dirlo a quelli che hanno appena tagliato, per l'ennesima volta, il Fondo Unico per lo Spettacolo. Hanno dato un colpo mortale al cinema, e non solo.
Lo dice uno che lavora (chiss� fino a quando, e sotto ammortizzatori sociali) al Teatro Carlo Felice di Genova, dove la produzione � di fatto ferma da 5 mesi.
In questi giorni tocca anche al lirico di Cagliari, dove � iniziata da due giorni l'occupazione del teatro.
Le risorse per dare un impiego ai figli delle fidanzate, agli ex mariti delle fidanzate o per ristrutturare il teatro del paese natale delle compagne, per�, riescono sempre a uscire dalle pieghe dei bilanci.
L'Italia � questa.
Scusate lo sfogo OT, ispiratomi per� dal titolo del thread.
Condivido questo pensiero. Monicelli � stato senza dubbio uno dei pi� grandi registi italiani e anche un sobrio e fine intellettuale. I suoi film sono stati, insieme ad altri, l'espressione pi� alta di una cultura cinematografica che tutti ci hanno invidiato. Ci hanno invidiato l'ironia, la comicit�, il disincanto, il realismo, la capacit� di cogliere e descrivere le sfumature e quella di di non trascurare mai l'estrema complessit� del mondo e dell'esistenza. Tutto � destinato a sfiorire ed estinguersi, le epoche come gli uomini, e proprio per questo la cosa pi� importante � ricordare ci� che siamo e utilizzare il grande lascito di personalit� come queste per produrre novit�, per produrre nuova cultura, che nuova del tutto non � mai, per elaborare la nostra realt�. E purtroppo vedo che ultimamente la possibilit� di salvaguardare e di riprodurre il nostro enorme patrimonio culturale � in serio pericolo, e se ci addormentiamo, se dimentichiamo, sar� poi difficile risvegliarci.
Renzo piano ha detto una cosa fondamentale a "Vieni via con me", ha detto "noi siamo dei nani sulle spalle di un gigante", quel gigante � la sterminata eredit� che duemilacinquecento anni di storia e di cultura ci hanno lasciato. E se la pi� grande risorsa nazionale della Germania � il suo comparto industriale, per l'Italia � la cultura. Ci rimane ben poco senza questa fondamentale risorsa che nell'ottica della lotta alla crisi sembra un fattore assolutamente sacrificabile.
Mi sono dilungato gi� abbastanza ma ci sarebbe molto da dire e c'� molto di cui disperarsi!