Carissimo.
Potrei fare un CtrlC/CtrlV di ciò che ho scritto nell'altra tua discussione sullo Still-life.
(Per chi fosse interessato è questa)Lo Still-life è un'altra cosa.
Il malinteso nasce dall'errore di valutare come still-life, qualunque foto di oggetti inanimati.
Non è così. Still-life è un modo di fotografare, è un approccio specifico con il quale ci si appresta a fotografare.
Spesso molti ritratti sono trattati come fossero still-life, e in realtà lo sono a tutti gli effetti.
Un ritratto può essere un'istantanea che coglie un particolare momento ed espressione del soggetto.
Uno Still-life è invece uno studio della luce e dell'espressione fatto ad hoc.
Nello Still, nulla dev'essere lasciato al caso. Altrimenti si fa qualcosa di diverso. Non sto facendo hit parade di importanza o difficoltà. Sto solo affermando che c'è una sostanziale differenza tra una foto di un oggetto e uno still-life dello stesso oggetto.
Non sono sicuro di essermi spiegato.
Ti riporto qualche frase del mio intervento di qualche mese fa al quale mi riferivo nel rimando dell'altra discussione.
Era poi questo quello che volevo leggessi.
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Lo still-life non è quasi mai una riproduzione della realtà.
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Partiamo da un aspetto generale sullo still-life.
Questo genere di foto che in realtà non gode di moltissimo favore tra i fotoamatori, non deve lasciare nulla al caso.
Per intenderci: la sensazione di casualità che deve dare un'immagine deve essere costruita. Sembra un paradosso ma non è così credimi.
E quando dico "costruita" non lo intendo necessariamente per la composizione, ma soprattutto per la luce.
Lo still-life è molto concettuale, occorre spesso fare un ragionamento che provo a sintetizzarti con un esempio:
Quando pensi ad un cavallo, non hai nella tua mente l'immagine di un cavallo baio o bianco, o di qualche razza particolare. Nella tua mente si forma un'immagine della "media" dei cavalli. Hai fatto una sintesi del concetto. Hai pensato al "concetto di cavallo".
Nello still-life si deve fare spesso questo ragionamento e il motivo è che noi abbiamo a che fare con un'istante di tempo immobile che però spesso deve dare l'emozione della dinamicità, abbiamo una superfice bidimensionale che deve dare l'emozione della tridimensionalità.
Dobbiamo sfruttare proprio quest'aspetto della fotografia per produrre foto che abbiano un senso.
E qui entra in gioco la luce.
Se analizzi molte foto di still-life anche sfogliando i vari periodici, ti renderai conto che molto spesso la luce degli oggetti fotografati è del tutto innaturale non per errore ma perchè solo in quel modo si riesce a dare una sensazione di naturalezza.
Esempio classico: prova a fotografare una pentola di acciaio lucido e ambientarla nel suo abituale contesto, lasciandola in luce ambiente e magari illuminata con il flash attaccato alla macchina.
Avrai una pentola nera nella quale si specchia tutta la cucina e un puntino bianco che è il tuo flash.
Nalla tua testa invece il l'idea di pentola non è per niente così.
Tu immagini una pentola di acciaio, bella lucida, con delle superfici belle bianche. Come mai?
Perchè tu fai la "media" di tutte le situazioni in cui hai osservato una pentola. Come dire che in testa ti fai un film della pentola in tutte le posizioni possibili e la riduci ad una immagine fissa che diventa il "concetto di pentola".
Nello still-life occorre trasmettere in una immagine fissa (perchè questo è la fotografia) questa emozione.------------------------
Detto questo, noto che l'interesse per lo still-life è abbastanza alto.
Mi fa un immenso piacere.
Trovo che cimentarsi in questo genere di foto, sia un esercizio molto utile che torna buono sempre.