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NikonClub.it Community > COMMUNITY ACTIVITIES > NIKON SUSHI BAR
F.Giuffra
Secondo il mio modesto parere in questo sito meraviglioso manca solo ancora un forum, quello che tratta degli aspetti legali, ormai sempre più importanti.

In effetti è sempre stato un aspetto imprescindibile per tutti. Ad esempio anche nella laurea in medicina c’è sempre stato un esame obbligatorio da fare insieme agli studenti di legge, ma adesso è diventato un elemento inquietante, in America i medici danno gran parte dei loro incassi agli assicuratori, pare che abbiano gli avvocati nel pianerottolo che incitano ogni paziente a fare causa per incassare soldi. Li nessun manager entra più da solo in un ascensore dove c’è una ragazza, e qui, come al solito, anche se con breve ritardo, ci uniformiamo sempre.

Poi, da quando è entrata in vigore la legge sulla privacy, ogni giorno escono nuovi comunicati (http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1089441), non si capisce più nulla. Fotografie a persone famose e non, in luoghi pubblici e non, ai bambini, possibilità di pubblicare le proprie foto o no sul web, diritti d'autore, ecc.

Magari i professionisti sono tutti preparatissimi e potrebbero fare a meno di tutti i nostri forum, ma i dilettanti che frequentano queste pagine e fanno fotografie sono certamente molti di più.

Non finire in noie legali per uno scatto credo non sia meno importante che imparare ad utilizzare al meglio la propria attrezzatura Nital.

Come sempre IMHO.
photoflavio
Non per spirito di campanilismo biggrin.gif
ma trovo giusta l'osservazione di Fabrizio in merito a queste tematiche.
In un paio di occasioni ho tentato di discutere di queste problematiche, ma non hanno avuto molto seguito.
Se tra gli amici nikonisti ci fosse qualche avvocato ferrato in materia...

Ciao,
Flavio

PS: grazie Fabrizio, bella riflessione.
(ovviamente IMHO)
__Claudio__
Il problema in effetti esiste ed è piuttosto sentito. No credo sia necessaria una sezione apposita ma se qualcuno fosse ferrato in materia e volesse postare un suo intervento il più completo possibile, potrebbe essere messo in evidenza.
georgevich
QUOTE(__Claudio__ @ Sep 5 2005, 08:03 AM)
Il problema in effetti esiste ed è piuttosto sentito. No credo sia necessaria una sezione apposita ma se qualcuno fosse ferrato in materia e volesse postare un suo intervento il più completo possibile, potrebbe essere messo in evidenza.
*



Mi associo a Claudio nella richiesta....
nuvolarossa
QUOTE
in America i medici danno gran parte dei loro incassi agli assicuratori, pare che abbiano gli avvocati nel pianerottolo che incitano ogni paziente a fare causa per incassare soldi. Li nessun manager entra più da solo in un ascensore dove c’è una ragazza, e qui, come al solito, anche se con breve ritardo, ci uniformiamo sempre.



Il buon vecchio Giorgio Gaber diceva: "Non c'è popolo più stupido degli americani!...."

Speriamo di non doverci veramente uniformare..... blink.gif

Sono d'accordo comunque che se ci fosse qualche esperto, il suo parere potrebbe veramente esserci utile....
__Claudio__
laugh.gif
Daniele R.
eccomi qua, non sono un legale, ma provo a rispondere al quesito, che ovviamente merita un qualcosa di approfondito:

Dall’entrata in vigore della vecchia legge sulla tutela della privacy n. 675/96 (che viene ABROGATA a partire dal 1 gennaio 2004, e sostituita dal dlgs 30 giugno 2003, n.196 - GU n. 174 del 29-7-2003 Suppl. Ordinario n.123), molti fotografi hanno dimostrato interesse (o preoccupazione) in relazione alle nuove norme che vincolerebbero l’attivita' di reporter e, in generale, quella di fotografo.

Come capita in questi casi, hanno cominciato a diffondersi "leggende metropolitane" sulle proibizioni che la legge avrebbe introdotto, e sull’impossibilita' di svolgere il proprio lavoro, dato che serpeggia il timore che sia divenuto impossibile fotografare chiunque senza il suo consenso.

LA LEGGE SULLA PRIVACY

La famigerata legge e' la n. 675/96, ora in sostituzione con il dlgs 30 giugno 2003, n.196 , la cui finalita' e' quella di adeguare la legislazione italiana al contesto legale piu' austero della Comunita' europea. Questa legge, tuttavia, si occupa sostanzialmente del fatto che non sia possibile raccogliere indiscriminatamente dati personali sui cittadini, per poi rielaborarli, cederli ad altri o pubblicarli.

Il nocciolo della legge, dunque, mira a porre delle regole - controllate da un Garante della Privacy - nella raccolta e diffusione di qualsiasi dato sugli individui (e conseguentemente anche le sue immagini private), permettendo a ciascuno un miglior controllo delle informazioni che lo riguardano. In particolare, il trattamento di alcuni dati definiti "sensibili" (ad esempio idee politiche, religiose, vita sessuale, salute, aspetti economici, ecc.) sono subordinati ad esplicito assenso da parte dell’interessato, e da controlli molto piu' stretti su coloro che raccolgono ed organizzano questi dati. Costoro, oltre a chiedere il permesso alle persone coinvolte, devono anche rendere conto delle modalita' con cui questi dati vengono utilizzati, e dei sistemi di sicurezza con cui vengono gestiti i relativi schedari e i files di computer.

E a noi, tutto questo, cosa interessa?

Oltre a ricordare, in margine, che la raccolta di indirizzi e la cessione a terzi di tali indirizzi e' regolamentata ora da tale legge, per quello che riguarda in specifico il fotogiornalismo, le norma sono mitigata dalla facolta' per il fotogiornalista di esercitare la sua attivita', pur se in rispetto dei codici deontologici relativi. Il fotogiornalismo e la privacy sono regolamentati dall'art 25 della "vecchia" 675/96, e poi dall'articolo 136 nel dlgs 196/2003, in sostanza rendono NON APPLICABILI le norme generali previste per la privacy, anche se all'interno di regole di comportamento.
" Art. 25 legge 675/96. Salvo che per i dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale, il consenso dell’interessato non e' richiesto quando il trattamento dei dati e' effettuato nell’esercizio della professione giornalistica e per l’esclusivo perseguimento delle relative finalita', nei limiti del diritto di cronaca, ed in particolare dell’essenzialita' dell’informazione riguardo a fatti di interesse pubblico".

"art. 136 dlgs 196/2003: 1. Le disposizioni del presente titolo si applicano al trattamento: a) effettuato nell'esercizio della professione di giornalista e per l'esclusivo perseguimento delle relative finalita'; b ) effettuato dai soggetti iscritti nell'elenco dei pubblicisti o nel registro dei praticanti di cui agli articoli 26 e 33 della legge 3 febbraio 1963, n. 69; c) temporaneo finalizzato esclusivamente alla pubblicazione o diffusione occasionale di articoli, saggi e altre manifestazioni del pensiero anche nell'espressione artistica.
Art. 137 (Disposizioni applicabili) 1. Ai trattamenti indicati nell'articolo 136 non si applicano le disposizioni del presente codice relative: a) all'autorizzazione del Garante prevista dall'articolo 26; b ) alle garanzie previste dall'articolo 27 per i dati giudiziari; c) al trasferimento dei dati all'estero, contenute nel Titolo VII della Parte I. 2.
Il trattamento dei dati di cui al comma 1 e' effettuato anche senza il consenso dell'interessato previsto dagli articoli 23 e 26. 3. In caso di diffusione o di comunicazione dei dati per le finalita' di cui all'articolo 136 restano fermi i limiti del diritto di cronaca a tutela dei diritti di cui all'articolo 2 e, in particolare, quello dell'essenzialita' dell'informazione riguardo a fatti di interesse pubblico. Possono essere trattati i dati personali relativi a circostanze o fatti resi noti direttamente dagli interessati o attraverso loro comportamenti in pubblico.

Ora, per quello che riguarda il fotoreporter, questa norma significa che la pubblicazione delle immagini (in senso lato, il "trattamento" di dati personali) NON e' subordinata ad assenso se essa avviene per finalita' giornalistiche, e per fare davvero informazione.

Particolarmente stringenti sono invece le norme relative alla divulgazione di immagini riguardanti i minori che, nella nuova stesura della legge, non devono essere identificabili:

Art. 50 dlgs 196/2003:(Notizie o immagini relative a minori) 1. Il divieto di cui all'articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448, di pubblicazione e divulgazione con qualsiasi mezzo di notizie o immagini idonee a consentire l'identificazione di un minore si osserva anche in caso di coinvolgimento a qualunque titolo del minore in procedimenti giudiziari in materie diverse da quella penale.

Inoltre, il conservare dei negativi (di matrimonio, di ritratto, di cerimonie, di bambini, eccetera) nel proprio archivio professionale NON rientra in nessuna restrizione particolare: non si tratta infatti ne' di dati sensibili (a meno che non siano fotografie riferite a tali aspetti particolari), ne' di pubblicazione e quindi di usi assoggettati a release. Vanno fatte le corrette considerazioni sulla proprieta' dei negativi nel caso del ritratto, ma sussiste nessuna violazione di privacy.

Negli altri casi (cioe' se non viene usata per giornalismo, o se e' relativa ad elementi come la salute e la vita sessuale), occorre sempre il consenso.

LE REGOLE CHE GIA’ ESISTEVANO

I fotografi anche solo minimamente documentati sanno che da decenni la regolamentazione esistente non era identica, ma produceva effetti molto simili.

La legge 633/41 (quella ben nota sul diritto d’autore) e il Codice Civile (entrambi ben vivi e vegeti, non certo ne' sostituiti ne' soppiantati dalla legge sulla privacy) prevedevano fin da prima - e tuttora prevedono - delle norme ben precise per quello che riguarda i ritratti fotografici. E cioe': non si e' mai potuto pubblicare il volto di una persona che non fosse consenziente, a meno che la pubblicazione non fosse relativa ad un personaggio gia' noto (viene meno il diritto ad una privacy che gia' non c’era piu'), o per finalita' giornalistiche (il diritto di cronaca permette la pubblicazione, a patto che non si calpesti un diritto piu' forte). In nessun caso, era - ed e' - ammessa la pubblicazione di immagini lesive del buon nome e del decoro della persona.

IN CONCRETO

In pratica, dal punto di vista specifico del fotografo la nuova legge sulla privacy non ha aggiunto proprio nulla. La 675/96 prima, ed il dlgs 196/2003 hanno istituito regole molto piu' stringenti e severe sui dati personali che puo' gestire la societa' di marketing, la banca, l’azienda, il partito, il giornalista di penna, ma ha di fatto lasciato le cose piu' o meno come stavano per quello che riguarda la fotografia, anche se sono meglio stati chiariti i termini della questione

Unico elemento forse davvero innovativo, sta nel fatto di dover chiedere l’assenso esplicito per la pubblicazione di immagini che riguardano la salute dei personaggi pubblici, cosa che prima non necessariamente ricadeva nel novero delle eccezioni che non ne permettevano la pubblicazione.

In pratica, ora:

1) Per pubblicare l’immagine di una persona non famosa occorre la sua autorizzazione (art. 96 legge 633/41).

2) Se la persona non famosa viene pubblicata in maniera che non possa risultare dannosa alla sua immagine, e l’uso e' solo giornalistico, l’indicazione del punto a) si puo' ignorare, dinanzi al diritto di cronaca esercitato dal giornalista (da valutare di caso in caso). Per default non possono mai essere pubblicate immagini di minori.

3) Per pubblicare con finalita' giornalistiche immagini di personaggi famosi non occorre autorizzazione.

4) Occorre autorizzazione in ogni caso se la pubblicazione puo' risultare lesiva (legge 633/41), oppure se fornisce indicazioni sullo stato di salute o sulla vita sessuale (legge 675/96).

5) Occorre autorizzazione in ogni caso se le immagini vengono usate con finalita' promozionali, pubblicitarie, di merchandising o comunque non di prevalente informazione o gossip.

6) Non devono essere pubblicate immagini di minori in modo che siano riconoscibili, e questo anche nel caso di fatti di rilevanza pubblica.

7) Il fatto che il fotografo detenga presso lo studio i negativi o gli originali di un servizio fotografico, anche per minori, NON e' proibito, a patto che non venga data pubblicazione senza assenso di queste immagini.

PRIVACY ED ARCHIVI FOTOGRAFICI

L’immaginario collettivo spinge un numero sempre maggiore di persone a fare pressioni sul fotografo che ha in archivio immagini che lo ritraggano, come se il fatto che il fotografo detenga queste immagini sia – in se' – una situazione che sia lesiva dei suoi diritti.

Ovviamente, oggetto dell’attivita' di una notevole parte degli operatori fotografici consiste nella gestione di un archivo di immagini, nel quale si conservano le foto prodotte dal fotografo stesso (singoli professionisti) o dai fotografi rappresentati (agenzie fotografiche). La consistenza numerica varia da alcune migliaia di immagini nel caso dei piccoli operatori a numerosi milioni di diapositive, nel caso delle maggiori agenzie d’archivio (ad esempio Grazia Neri, Granata, Olympia, eccetera).

Sull’onda emozionale che le leggi sulla privacy hanno portato, e' sempre piu' frequente il caso in cui i personaggi ritratti si rivolgono a fotografi ed alle agenzie con la convinzione che le immagini fotografiche che li ritraggono siano da considerarsi alla stregua di "dati personali" e che sia quindi dovuto loro, ai sensi dell’articolo 13 della legge 675, il diritto di conoscere nel dettaglio quali e quante immagini siano detenute, come vengano utilizzate e anche - su richiesta – che tali immagini vengano rimosse dall’archivio.

Chiaramente questa ipotesi si tradurrebbe nell’assoluta paralisi di qualsiasi attivita' fotografica d’archivio, a partire dalle strutture che utilizzano le immagini come elementi giornalistici per distribuirle alle testate nazionali (le maggiori agenzie d’archivio), giu' giu' fino ai piccoli archivi dei fotografi di provincia, che ovviamente detengono le immagini delle cresime dei ragazzi, dei battesimi, o delle manifestazioni locali come saggi e similari.

Va rilevato che le immagini fotografiche detenute con finalita' anche professionali e che ritraggano privati cittadini o personaggi pubblici sono soggette alle restrizioni gia' imposte dalle norme concernenti il diritto all’immagine, contenute nella legge 633 del 22 aprile 1941, e successive modifiche, agli articoli 96 e seguenti, con i quali il legislatore ha gia' inteso tutelare i diritti legati alla privacy dei soggetti ritratti, proibendo la pubblicazione di immagini che ritraggano l’effigie di una persona in assenza di suo esplicito consenso, con l’eccezione dei casi di immagini ritraenti personaggi la cui effigie sia' gia' nota al pubblico, e destinate al finalita' giornalistiche e di informazione, ed i casi di avvenimenti pubblici o svoltisi in pubblico.

Appurato dunque che il diritto di privacy del cittadino in relazione alla pubblicazione di immagini e' comunque difeso da questa norma di legge (633/41), la detenzione, l’archiviazione e la disponibilita' in archivio di immagini fotografiche non ricade in se' nei casi previsti dalla legge 675/96, non potendosi assimilare l’immagine fotografica ad un "dato personale" del singolo.

I singoli fotogrammi o le loro riproduzioni su qualsiasi supporto, infatti, sono semmai assimilabili a fonti di notizie giornalistiche – se la detenzione in archivio avviene con lo scopo di porre tali immagini a disposizione della stampa per i consueti usi di informazione – o al supporto della propria attivita' professionale, quando tali immagini rappresentino l’archivio professionale di un autore fotografo, ricadendo cosi' nei casi di esclusione previsti dall’art. 12, lettere e) ed f), della legge 675/96.

IL FOTOGRAFO DEVE DICHIARARE GLI ARCHIVI DI DATI DEI SUOI CLIENTI?

Il dubbio e' se esista per il fotografo l’obbligo di notifica al Garante della Privacy, ai sensi della legge 675/96.

Ricordo che ai sensi dell’articolo 7, comma 5-ter, lettera g) della legge sulla Privacy, il "piccolo imprenditore" (definizione in cui rientra anche il fotografo artigiano) e' esonerato dall’obbligo di certificazione. Per "piccolo imprenditore" si intende la definizione data dall’articolo 2098 del codice civile. Il che significa che non sono considerati piccoli imprenditori le ditte anche di minima dimensione di comparti industriali (ad esempio, un editore). La fotografia appartiene comunque al comparto dell’artigianato, se esercitata in forma di impresa (se libera professione, e' invece dovuta l’iscrizione all’ufficio Iva ed all’Inps).

Inoltre, ricordo che il trattamento dei dati necessari ai fini fiscali (fatturazione, ecc.) NON richiede l’assenso da parte degli interessati.
toad
[QUOTE]F.Giuffra,Sep 4 2005, 10:11 PM]
ma adesso è diventato un elemento inquietante, in America i medici danno gran parte dei loro incassi agli assicuratori, pare che abbiano gli avvocati nel pianerottolo che incitano ogni paziente a fare causa per incassare soldi. Li nessun manager entra più da solo in un ascensore dove c’è una ragazza, e qui, come al solito, anche se con breve ritardo, ci uniformiamo sempre. [QUOTE]

Guardate che quello che dice Fabrizio non è assolutamente fantascienza. Ve lo posso assicurare da un punto di vista professionale (sia chiaro, non sono un avvocato , né un medico). Una volta quando il paziente moriva i parenti ringraziavano il medico per le cure prestate. Oggi arriva un'avviso di garanzia... Esagerato il primo atteggiamento, forse oggi troppo facile il secondo...

D'altra parte negli USA (questo è un famoso anedotto) una ditta produttrice di forni a microonde fu condannata a risarcire una signora che aveva messo ad asciugare il suo micio dentro al forno con le conseguenze che potete immaginare. Questo perché nel libretto istruzioni non c'era scritto di non mettere animali vivi nel forno. Vi assicuro che non è una barzelletta.

Forse un approfondimento sul tema, riguardo al nostro hobby, non sarebbe veramente superfluo.

Un caro saluto.

Guido

F.Giuffra
Secondo me sarebbe meglio avere un forum dedicato:

1) perchè altrimenti non sapremmo dove mettere queste importanti discussioni e gli utenti non saprebbero dove ricercarle, nel Sushi dopo pochi giorni viene cancellato tutto;

2) avvocati ce ne sono tantissimi, credo che pure loro sono afflitti dal problema della pletora, spero che qualcuno sia pure appassionato di fotografia e nitalista, quello che manca è un forum dove conservare in modo organico le domande e le risposte che sono tante e diverse;

3) questa non è una materia soggetta a regole certe, rigide e indiscutibili come la fisica delle ottiche, le leggi cambiano continuamente, sono soggette a continue interpretazioni di legislatori, cassazione e ministri vari. Tutto deve essere continuamente aggiornato ed interpretato, non ci sono sicurezze assolute, per questo la gente spende per avere dei buoni avvocati.

Per tanti motivi credo fermamente che ci voglia un vero e proprio forum, ordinato e moderato come gli altri Nital, sarebbe un grande valore aggiunto per questo sito e un arricchimento per tutti noi, una vera novità che attirebbe nuovi frequentatori che non saprebbero dove trovare altrove queste informazioni vitali e rinvigorirebbe l'interesse dei vecchi utenti. In alcuni forum certe domande cominciano a diventare ridondanti (cambio il mio 18-70 col 24-120vr?), qui sarebbero tutti argomenti nuovi, inediti.

Certo tutto sempre IMHO.
nuvolarossa
QUOTE
D'altra parte negli USA (questo è un famoso anedotto) una ditta produttrice di forni a microonde fu condannata a risarcire una signora che aveva messo ad asciugare il suo micio dentro al forno con le conseguenze che potete immaginare.


Non posso che ripetere quanto diceva il buon Signor G e che ho riportato qualche post fa.... biggrin.gif
jo
Le leggi vanno sempre rispettate Police.gif

Pero' se vi capita di scattare una foto di un momento irripetibile per vari motivi e pero' viola le leggi, voi che fate, non scattate ????

Io scatto cmq sperando di non essere visto, poi la foto la tengo per me e non la mostro in siti o luoghi pubblici, avro' fatto un illecito pero' quel momento lo avro per sempre fermato e potro' sempre rivedermelo ( in privato ).

havana59
QUOTE(nuvolarossa @ Sep 5 2005, 11:03 AM)

Il buon vecchio Giorgio Gaber diceva: "Non c'è popolo più stupido degli americani!...."

Speriamo di non doverci veramente uniformare.....  blink.gif

Sono d'accordo comunque che se ci fosse qualche esperto, il suo parere potrebbe veramente esserci utile....
*



Pollice.gif Pollice.gif Pollice.gif
ciao
nuvolarossa
QUOTE(jo1972 @ Sep 5 2005, 12:03 PM)
Le leggi vanno sempre rispettate  Police.gif

Pero' se vi capita di scattare una foto di un momento irripetibile per vari motivi e pero' viola le leggi, voi che fate, non scattate ????

Io scatto cmq sperando di non essere visto, poi la foto la tengo per me e non la mostro in siti o luoghi pubblici, avro' fatto un illecito pero' quel momento lo avro per sempre fermato e potro' sempre rivedermelo ( in privato ).
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Se viola la legge "imposta" non me ne può fregare di meno, ma se viola la mia morale, la mia coscenza o la coscenza, la morale ed i diritti altrui, allora sicuramente NON FOTOGRAFO!!!!
Prima della legge impariamo il rispetto, altrui e nostro, poi ne riparliamo!!!
_Led_
Mi pare che il kilometrico post di Daniele ESAURISCE l'argomento...o no?

Grazie Daniele!
jo
QUOTE(nuvolarossa @ Sep 5 2005, 12:27 PM)
QUOTE(jo1972 @ Sep 5 2005, 12:03 PM)
Le leggi vanno sempre rispettate  Police.gif

Pero' se vi capita di scattare una foto di un momento irripetibile per vari motivi e pero' viola le leggi, voi che fate, non scattate ????

Io scatto cmq sperando di non essere visto, poi la foto la tengo per me e non la mostro in siti o luoghi pubblici, avro' fatto un illecito pero' quel momento lo avro per sempre fermato e potro' sempre rivedermelo ( in privato ).
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Se viola la legge "imposta" non me ne può fregare di meno, ma se viola la mia morale, la mia coscenza o la coscenza, la morale ed i diritti altrui, allora sicuramente NON FOTOGRAFO!!!!
Prima della legge impariamo il rispetto, altrui e nostro, poi ne riparliamo!!!
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La morale prima di tutto ( questo e' implicito anche per me !!!!! )
oesse
trovo inutile una sezione per riportare quanto esprime una legge.
Credo che il post di daniele sia sufficiente

.oesse.
F.Giuffra
Ringrazio Daniele per il post, utile per capire quali siano i doveri di un professionista, che perà suppongo sappia già fare il proprio mestiere.

Io invece non sono un giornalista o un fotografo ma, come tutti gli italiani, ho almeno un dispositivo di acquistizione digitale, e quindi, non spendendo più niente, cerco di imparare fotografando tutto il possibile.

Mi domando se, come dice il garante, Garante, posso fotografare per me qualunque cosa, comprese caserme e bambini, o no.
Un giorno in un paesino stavo fotografando una serie di casette piene di fiori quando ho visto che in una vi era la stazione dei carabineri... cosa mi sarebbe successo se avessi scattato?
Un giorno ho visto in tv Mengacci in diretta sotto casa mia, sono sceso e lo ho fotografato insieme ad una folla piena di anziani e bambini... non posso mettere la foto sul mio sito ma posso metterci un fotogramma del programma trasmesso in tutta Italia?
Sino a che età si considera un bambino? Come si distingue a 17 anni e mezzo un ragazzo baffuto o una ragazza truccatissima che sembrano averne 25?

Secondo me c'è ancora molta confusione in giro, un forum dedicato sarebbe ancora molto utile.
andreazinno
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 5 2005, 01:36 PM)
Ringrazio Daniele per il post, utile per capire quali siano i doveri di un professionista, che perà suppongo sappia già fare il proprio mestiere.

Io invece non sono un giornalista o un fotografo ma, come tutti gli italiani, ho almeno un dispositivo di acquistizione digitale, e quindi, non spendendo più niente, cerco di imparare fotografando tutto il possibile.

Mi domando se, come dice il garante, Garante, posso fotografare per me qualunque cosa, comprese caserme e bambini, o no.
Un giorno in un paesino stavo fotografando una serie di casette piene di fiori quando ho visto che in una vi era la stazione dei carabineri... cosa mi sarebbe successo se avessi scattato?
Un giorno ho visto in tv Mengacci in diretta sotto casa mia, sono sceso e lo ho fotografato insieme ad una folla piena di anziani e bambini... non posso mettere la foto sul mio sito ma posso metterci un fotogramma del programma trasmesso in tutta Italia?
Sino a che età si considera un bambino? Come si distingue a 17 anni e mezzo un ragazzo baffuto o una ragazza truccatissima che sembrano averne 25?

Secondo me c'è ancora molta confusione in giro, un forum dedicato sarebbe ancora molto utile.
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Per quanto riguarda obiettivi di carattere militare, la normativa di riferimento non è più quella sulla tutela dei dati personali ma quella, appunto, militare. In linea di principo sono vietate foto agli obiettivi di carattere militare (caserme, stazioni di polizia,...).

Per quanto riguarda la possibilità di fotografare soggetti a copyright artistico, il problema credo sia nell'uso della foto. Se la faccio a titolo personale, nessun problema, se la pubblico (anche su un sito) potrei violarne il copyright. In altre parole, il problema non è fotografare Mengacci (che essendo personaggio pubblico ne sconta anche gli invonvenienti), quanto fotografare un programma il cui marchio è registrato.

Per quanto riguarda la reazione della Mamma, direi che questa va vista più come un conseguenza della volontà di protezione del figlio (vedi notizie che si leggono sulla stampa) piuttosto che una volontà ad esercitare una legge.

A presto.
Daniele R.
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 5 2005, 02:36 PM)
Ringrazio Daniele per il post, utile per capire quali siano i doveri di un professionista, che perà suppongo sappia già fare il proprio mestiere.

Io invece non sono un giornalista o un fotografo ma, come tutti gli italiani, ho almeno un dispositivo di acquistizione digitale, e quindi, non spendendo più niente, cerco di imparare fotografando tutto il possibile.

Mi domando se, come dice il garante, Garante, posso fotografare per me qualunque cosa, comprese caserme e bambini, o no.
Un giorno in un paesino stavo fotografando una serie di casette piene di fiori quando ho visto che in una vi era la stazione dei carabineri... cosa mi sarebbe successo se avessi scattato?
Un giorno ho visto in tv Mengacci in diretta sotto casa mia, sono sceso e lo ho fotografato insieme ad una folla piena di anziani e bambini... non posso mettere la foto sul mio sito ma posso metterci un fotogramma del programma trasmesso in tutta Italia?
Sino a che età si considera un bambino? Come si distingue a 17 anni e mezzo un ragazzo baffuto o una ragazza truccatissima che sembrano averne 25?

Secondo me c'è ancora molta confusione in giro, un forum dedicato sarebbe ancora molto utile.
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L'errore stà nel considerare il fotografo professionista diverso dal fotografo amatoriale. La Legge è uguale per tutti, come si legge anche nelle aule di tribunale, per cui anche il fotografo amatoriale deve attenersi allo stesso regolamento. La confusione stà alle volte nell'interpretazione di tali Leggi, che in alcuni casi (non proprio così sporadici) neppure i tutori dell'ordine sanno con precisione. Per quanto riguarda l'età apparente, un minorenne rimane comunque e ovunque sul territorio italiano un adolescente al di sotto dei 18 anni, poi incorre l'applicabilità delle viariabili di consenso scritto che possono essere dati anche da un adolescente che abbia compiuto i 14 anni.
Pongo un caso limite accaduto e citato come esempio anche in alcuni Art., per interpretazione di Leggi:
Un adulto che si accoppia sessualmente con una ragazza di soli 15 anni, non può essere accusato dai genitori della ragazza per Violenza Carnale o Sessuale, se lei è consenziente al rapporto. Ripeto, questo è un caso limite, ma ci aiuta a meglio comprendere come sia varia la casistica interpretabile giuridicamente dell'età dei minorenni.

Detto cio, non credo sia necessaria una nuove sezione del forum, che tratti di queste cose, nel mio precedente intervento ho citato tutto quanto è compreso nella situazione della violazione della privacy. Tutto quanto non contemplato sono semplici interpretazioni personali, che incorrono a creare confusione nella mente della gente.
mrflanger
Giudico gli interventi di Daniele validissimi nonché completi, aggiungo solo che un professionista potrà contare attraverso numerosi mezzi sulla tutela da parte di Associazioni di categoria; inoltre oggi grazie alla media-generation nella quale viviamo, molte informazioni sono rese pubbliche attraverso il web!
oesse
QUOTE(MrFlanger @ Sep 5 2005, 06:39 PM)
Giudico gli interventi di Daniele validissimi nonché completi, aggiungo solo che un professionista potrà contare attraverso numerosi mezzi sulla tutela da parte di Associazioni di categoria; inoltre oggi grazie alla media-generation nella quale viviamo, molte informazioni sono rese pubbliche attraverso il web!
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forse F. Giuffrà non sa usare il web ...e la ricerca sul web ...
wink.gif

.oesse.
franco49
Tutto quello che ha scritto Daniele è tutto vero, purtroppo in Italia le leggi le leggi vanno interpretate, e qui viene il bello, tutto dipende dal giudice che deve giudicare.
Vedi sentenza del trib. di Bolzano che praticamente, pare, ha annullato un decreto, o legge, che puniva chi acquistava merce contraffatta, dicendo che se la merce è evidentemente falsa non è reato l'acquisto.
Secondo me un forum sugli aspetti legali non ci sta male, sopratutto x i dilettanti come me, magari con l'elenco di avvocati (non si sa mai)

ciao franco49
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