
REGGIA DI COLORNO
Piazza Garibaldi 26, COLORNO (Parma)
Mostra Fotografica
AMATE SPONDE
(l�uomo vive ancora sulle rive dei corsi d�acqua del piccolo mondo)
Collettiva dei soci del Color�s Light Colorno
Dal 15 ottobre al 20 novembre 2005
sabato e festivi dalle ore 9,30 alle ore 12,00 e dalle ore 14,30 alle ore 18,00
Inaugurazione sabato 15 ottobre 2005 alle ore 16
La mostra, curata dal professor Paolo Barbaro � frutto di un lavoro di ricerca del gruppo di due anni.
I soci hanno cercato di immortalare chi per diversi motivi ( lavoro, hobby, passione) passa diversi attimi della vita sulle sponde dei fiumi.
Il Po � l�anima e l�arteria principale del �Mondo piccolo� ma tutti i suoi affluenti portano la vita.
Per scelta � stato escluso il paesaggio o la vita animale, con questa mostra si vuole dare una fotografia del rapporto che c�� tra l�uomo ed il fiume.
La mostra � composta di circa 100 fotografie in parte a colori ed in parte in B&N ed � seguita da un catalogo pubblicato da TLC.
Domenica 16 ottobre dalle 10,00 alle 12,30 lettura di portfoli da parte di esperti del settore, saranno presenti:
MAURIZIO TANZI (pres. ANAF)
PAOLA RICCARDI (ag. Grazia Neri)
FRANCESCO NONINO (fotografo)
CINZIA BUSI THOMPSON (critica e storica)
Info: gigi@gigimontali.it
����.Forse la scrittura pi� adeguata in questo attuale viaggio sulle rive del Po non � pi� quella del neorealismo ma quella della fotografia urbana o semiurbana, interstiziale (di viaggio, tra un luogo e l� altro) che si ricollega a Robert Frank o a Robert Plossu, e le figure in una baracca sono lette pi� come incontri in un motel che in una casa rurale. Forse � proprio questa la dimensione pi� nuova, il risultato visivo importante di questa operazione: queste sponde sono sempre pi� luogo di transito che posto da abitare, posto comunque a cui pertiene una meravigliosa complessit� fatta anche di ospitalit� (non sempre rispettosa, vediamo negli exploit sportivi di crossisti in erba, di fuoristradisti inarrestabili) e di un paesaggio capace di contenere tutto. La colazione en plein air delle ragazze slave e una truce controfigura fantascientifica (ma, propriamente, quel dj sembra un personaggio di Waterworld), i filari di pioppi che divengono interno quasi intimo per una classica scena tra giovani innamorati, un campo aperto, tra l� acqua ancora praticabile, la terra che ancora vive e un cielo dove ancora volano gli aquiloni����
di Paolo Barbaro (CSAC Parma)
���.. Non una ricerca estetica, rimbalzata dalla lettura dei grandi Zavattini, Strand, Brera, Merisio, Bevilacqua, Gallicani, Visconti, Bacchelli ( e qui cito solo quelli a me pi� cari), n� una rilevazione storica e sociale ricalcata su scientifiche conoscenze geologiche o idrografiche, quanto e piuttosto una lettura pi� importante ovvero la domanda sulla localit�, che �non � solo una questione tra le altre ma la questione centrale: quella che nell�epoca dello sradicamento e della perdita del luogo, torna ad interrogare il rapporto che unisce gli uomini e la terra, pensata nella molteplicit� singolare dei paesaggi che ne costituiscono il volto. Localit�, in fondo non vuol indicare altro che questo: la qualit� locale, e dunque sempre singolare, finita, di quel rapporto che, molto concretamente, definisce la nostra situazione, il nostro essere al e nel mondo����.
di Pippo Pappalardo (ANAF Sicilia)
��� Oggi � sempre pi� difficile conoscere il territorio in cui si vive, per diversi motivi.
Il lavoro e la vita sociale spesso si svolgono in ambienti asettici e indifferenziati.
Gli uffici sono uguali a Milano come a Parma.
I centri commerciali non cambiano dal nord al sud dell'Italia. Il clima condizionato tutto l'anno - caldo o freddo che sia - � antitetico al sudore dei campi, al mutare delle stagioni, ai profumi e agli odori del fiume.
E' quindi sempre pi� importante dotarci di strumenti che ci aiutano a riavvicinarci alla nostra terra: strumenti culturali che portino i vecchi e nuovi abitanti della "Bassa" a conoscere profondamente la realt� in cui viviamo.
Senza retorica, senza inutile nostalgia: una realt� che � bella e brutta insieme.
Questo libro fotografico ci porta a casa un pezzo importante e tutto sommato poco conosciuto di questa realt�: il "Grande Fiume", ovvero il Po � principale corso d'acqua italiano - cos� bistrattato e ignorato da persone e istituzioni negli scorsi anni. Un "grande malato", come viene definito, che per� si sta lentamente risollevando, innanzitutto nel comune sentire���..
di Stefano Gelati (sindaco di Colorno )