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andreazinno
Ciao a tutti, leggendo il numero di luglio/agost o2005 di Fotcult (bella rivista), mi cade l'occhio su una lettera di un lettore. Comincio a leggere, il tema è quello degli anni ottanta e della fotografia.

Il lettore rimpiange i tempi in cui la fotografia era impegno e cultura, cose che poi si sono, a suo dire, via via ridotte dall'introduzione dei vari automatismi, che rendevano la fotografia alla portata di tutti ma che, al contempo, facevano dimenticare che ogni foto è storia a se, che va pensata, ragionata, provata e, finalmente, scattata.

Fino a quì tutto bene, in fondo la tecnologia moderna semplifica tutto e rende possibile dimenticare i fondamentali, perchè a tutto ci pensa la macchina. Diciamo che sono più o meno d'accordo.

Poi leggo l'ultima frase: "...Stamane ero a Milano, a casa non ho il computer e se anche lo avessi non lo userei..." e trasecolo ! E questo cosa c'entra ! Cos'è, un rifiuto tout court della tecnologia in quanto tale ? A che scopo e perchè ?

Basta, riconsidero l'intera lettera e mi viene il dubbio che le riflessioni non siano dettate unicamente da oggettive considerazioni sull'arte del fotografare, ma siano invece viziate da uno snobismo tecnologico che, ahimè, vedo spesso fra persone che si fregiano (anzi, auto-fregiano) del titolo di intellettuali, e che francamente stento a capire.

Il bello è che questo snobismo è sempre diretto verso le tecnologie nuove, quelle che spesso che fa tali affermazioni non riesce a padroneggiare o che gli comportano una rottura con il loro passato che ma digeriscono. Le stesse persone ben si guardano di criticare, che so, la lavatrice, dicendo che ci ha fatto perdere il gusto di sentire l'odeore del sapone e lo scorrere l'acqua fra le mani quando lavavamo a mano i panni sporchi, oppure l'ascensore che si ci permette di non fare fatica ma ci fa perdere il gusto dell'affanno e del successivo riposo sulla poltrona di casa.

In definitiva, ho riflettuto a lungo sul tema e ne ho parlato anche con qualche amico fotografo, ma non riesco a togliermi dalla mente che molte delle critiche al nuovo (in termini fotografici) non siano realmente centrate su questioni pertinenti a cosa perdiamo/guadagnamo con il progresso in questo campo ma, piuttosto, viziate da preconcetti di fondo che ne minamo la credibilità complessiva.

Mi piacerebbe sentire la vostra impressione.

Un saluto domenicale a tutti.
marcelus
telegrafico: snobbismo tecnologico.

personalmente sono un divoratore di tecnologia, ma questo non mi vieta di gustare gli antichi sapori.
a casa ho 4 pc, di cui un tablet sul comodino, quantità strabilianti di documenti elettronici da leggere, ma sul mio divano continuo a sdraiarmi e leggere un libro di carta.
ho fotocamere digitali, superelettroniche, una polaroid degli anni 70 e una fotocamera 6x6 a soffietto (che uso).
non ho mai snobbato gli automatismi delle mie fotocamere, altrimenti mi compravo una meccanica pura senza pile, ma ho sempre cercato di capire come funzionano e come ottenerne il massimo.

è facile fare dello snobbismo antitecnologico, come è facile essere attratti da tutto ciò che porta la dicitura "digitale" fosse pure lo scopino del water, più difficile è essere consapevoli dei cambiamenti in atto nel nostro tempo e goderne felicemente.
filippo giorgi
Mi trovi completamente d'accordo con le tue conclusioni, se ci rapportasimo ad altri campi potremmo trovare decine di esempi simili; spesso rifletto con un mio collega/amico di queste cose e ci viene spontaneo chiederci come abbia fatto il genere umano ad evolversi avendo "tali" e "tanti" campioni con questa mentalità immobilista!
Vent'anni fa chi acquistava un auto ed aggiungeva gli alzacristalli elettrici era "un figlio di papà" un' inetto...Spesso la frase tipica era "Gli farà male il braccio ad alzare il finestrino..." ora non compreremmo nulla senza tale optional, quando uscirono i primi cellulari, grossi ingombranti, costosi, vennero subito etichettati come status simbol e nessuno immaginava (almeno nessuno del popolo) che sarebbero diventati uno strumento come tanti altri, chi oggi snobba le nuove tecnologie, lo fa perchè o non ne comprende il valore o, peggio ancora, non sapendole dominare le subisce e di conseguenza reagisce come la volpe con l'uva.
Spesso la cosa più difficile non è conoscere od utilizzare una nuova tecnologia, ma comprenderne veramente a fondo le potenzialità e le possibilità di crescita.
Se in fotografia non ci fosse stata l'evoluzione che tutti conosciamo ci sarebbero ancora solo pochi fotografi con il banco ottico ed il mondo non avrebbe avuto il biacere di conoscere la fotografia moderna. Oggi siamo di fronte ad una nuova ed affascinante sfida, che riguarda l'adattarsi del genere umano alla "VELOCITA'" dell'evoluzione tecnologica; il problema sarà sempre più grande per coloro i quali la rifiuteranno senza cercare di comprenderla.
Quando si avvicina il termine cultura a quello tecnologia, bisogna fare molta attenzione, non credo che Michelangelo avrebbe potuto rifinire la Pietà con il trapano, ma se forse l'avesse avuto non avremmo solo la Pietà ma anche la "Ressurrezione" o quant'altro.
La tecnologia non cambia il nostro essere ma la nostra capacità di realizzare le nostre idee...

grazie.gif

Filippo
Gattestro
Io non comprendo chi non ha il cellulare "perché sennò poi non mi lasciano in pace" esattamente come quelli che si lamentano perché gli arrivano telefonate di notte o quando sono in altre faccende affaccendati.
Ma lo sanno 'sti signori che c'é un pulsantino dove c'é scritto OFF?
E lo sa il signore di cui sopra che oltre al fatto che possono essere disabilitati, gli automatismi ti permettono di concentrarti molto di più sul lato artistico della questione tralasciando (volendo) il lato puramente tecnico?
Forse il signore di cui sopra si è reso conto che con l'apertura del mondo fotografico a molte più persone la sua cosiddetta "bravura" si è dovuta confrontare con quella di tante altre persone e ne è uscita malconcia?
Prima o poi il signore di cui sopra dovrà rendersi conto che la fotografia è come tutti gli altri campi in cui lo strumento non fa l'artista.
Non so.....questo discorso mi sembra tanto banale e scontato che non riesco a capire coma mai ancora se ne parli..... cool.gif
tembokidogo
Bah...Io andrei molto cauto nell'attribuire etichette, correndo il rischio di cadere in un manicheismo uguale e contrario a quello che di esibisce un rifiuto aprioristico della tecnologia...
Non mi sognerei mai di dire "il computer non ce l'ho e anche se lo avessi non lo userei", anche perchè ci lavoro almeno otto ore al giorno, senza contare il tempo in cui lo uso "per diletto" come ora. Nella mia professione il computer ha consentito di migliorare gli aspetti produttivi e prestazionali, e la differenza coi tempi della Olivetti è abissale; la contropartita è stata un abbattimento dei livelli occupazionali, la scomparsa di alcune figure professionali altamente qualificate, la perdita irrimediabile di una serie di conoscenze teorico/pratiche, un appiattimento generale del prodotto finale verso standard più bassi, nel senso di creativamente e stilisticamente meno meditati e personali. Al di là del lavoro - parlando ancora del computer - se devo comunicare la lettura del contatore del gas è 10mila volte più comoda e veloce una mail, ma ricevere una lettera scritta a mano da un caro amico comunica un'emozione certamente diversa.
Alla fine, passando ora alla fotografia, la situazione non è molto diversa: digitale e "argentico" (ecco che ci siamo ricascati) sono due modi, allo stesso tempo simili e diversi, per "scrivere con la luce". L'una o l'altra tecnica potrà comunicare a ciascuno di noi emozioni diverse, l'una e l'altra tecnica presuppongono la conoscenza di "sapienze" e di tecniche accessorie (postproduzione digitale o camera oscura) specifiche. Parte di questa "cultura" e di queste "abilità" rischiano di andare perse, così come nella scrittura è scomparsa quella disciplina (ai tempi di scuola da me aborrita) che si chiamava "calligrafia"...e qualcuno sta disimparando a scrivere (non è una barzelletta, negli Usa è un fenomeno che sta cominciando a preoccupare gli educatori) se non con il tramite d'una tastiera.
Credo che questo sia il "rischio" vero, al di là degli snobismi (che possono essere anche di segno opposto): di fare della fotografia una tecnica (o un'arte, o uno strumento del comunicare, fate voi) che ha "cancellato" il suo passato e le conoscenze che pure sono solidamente alla base anche della fotografia digitale.
Molte discussioni che capita a volte di leggere anche in questa community lasciano intravvedere questo (a mio avviso preoccupante) vuoto. Ci s'interroga sull'acquisto d'una Dslr da 5000 euro e, contemporaneamente, s'ignora che cosa sia il diaframma e quali siano le sue funzioni, le idee sull'esposizione appaiono confuse e quanto mai "prassiste"...Insomma, è un po' come porsi davanti ad un elaboratore e impostare una funzione matamatica d'estrema complessità ignorando Pitagora, tanto basta saper pigiare i tasti giusti....
Diego
filippo giorgi
Non credo sia completamente vera questa affermazione:

"Molte discussioni che capita a volte di leggere anche in questa community lasciano intravvedere questo (a mio avviso preoccupante) vuoto. Ci s'interroga sull'acquisto d'una Dslr da 5000 euro e, contemporaneamente, s'ignora che cosa sia il diaframma e quali siano le sue funzioni, le idee sull'esposizione appaiono confuse e quanto mai "prassiste"...Insomma, è un po' come porsi davanti ad un elaboratore e impostare una funzione matamatica d'estrema complessità ignorando Pitagora, tanto basta saper pigiare i tasti giusti...."

(Scusate ma non riesco a quotare). Da sempre c'è stato chi a pensato che lo strumento facesse "l'artista" anche nella foto a pellicola, ma ciò non significa nulla. Non mi sembra che per acquistare una F6 ci sia un test sulla preparazione tecnico/teorica da superare...

Il discorso è da vedere in altri termini...

Tecnologia:Evoluzione=Evoluzione:X

X non ha mai dimostrato nei millenni di far regredire il genere umano.

Quando andavo al liceo, mio padre, rimproverandomi, ricordava quanto fossero severi ai suoi tempi e quanto lassi erano ai miei... eppure nonostante tutto mi sono laureato anch'io...
Allora pensavo che avrei cambiato il mondo ed oggi mi rendo conto...Che nel m io piccolo, lavorando quotidianamente, qualcosa ho cambiato.

Quando vedo,ogni mattina, passando davanti alla mia vecchia scuola, i ragazzi di oggi, con i capelli lunghi, i jeans a vita bassa, e gli occhiali da sole, penso a quando calcavo io quella scalinata, con la giacca, la cravatta ed i capelli corti e sono portato a pensare che allora era meglio, con più disciplina e rigore di oggi....
ma io, noi, voi, eravamo come loro, ribelli, contestatori e pieni di sogni...

Sono i sogni che mandano avanti il mondo e la tecnologia, ribadisco, li aiuta.

Scusatemi ma devo prestare attenzione al mio nipotino di 5 anni!!!!

Filippo



buzz
la discussione rischia di non finire mai. siamo al limite dei luoghi comuni, su cui evito ogni commento.
Come sempre la virtù sta nel mezzo: usare la tecnologia ma non farsi soprafare dai falsi bisogni. Usare il computer ma non dimenticare come si fanno le operazioni a mano. (chi di voi ricorda come si ricava la raice quadrata?)

Però è ovvio che in una comunity di gente che usa il computer per comunicare non si poteva essere daccordo con l'autore della lettera sugli anni 80. Si nota un vero rifiuto gratuito sulla modernità. sembra di sentir parlare il "nonno" che lamenta che ai sui tempi non c'era la TV e si viveva meglio... anche io ho rivisto i miei anni adolescenziali nella generazione attuale e non mi sogno di criticarla, sebbene la mia ho la percezione sia stata migliore. Mio padre quando sentiva i genesis o i led zeppelin mi chiedeva come facessi ad ascoltare quel frastuono senza senso. Lo stesso penso io della musica da discoteca attuale, ma ricordando me stesso non mi esprimo.

comunque una funzione matematica complessa non la si può impostare ignorando pitagora... almeno fino ad ora chi studia matematica comincia da lì. Un domani forse.....
FZFZ
QUOTE
lettore rimpiange i tempi in cui la fotografia era impegno e cultura


Anche oggi è così...ci sono dei signori fotografi....basta dare un'occhiata in giro e possiamo rendercene conto....

QUOTE
vari automatismi, che rendevano la fotografia alla portata di tutti


Non tutti sono interessati ad una fotografia "impegnata"!
Non vedo perchè si debba criticare una tecnologia che rende disponibile a più persone un'hobby interessante come questo....senza dover metterci troppo impegno.
Ognuno di noi interpreta a suo modo qualunque attività intraprenda.... alcuni vorranno semplicemente divertirsi senza studiare libri, fare prove sù prove, etc.
Quelli interessati ad una fotografia "ragionata", d'impegno , con tanto di studi tecnici e di composizione possono benissimo farlo anche oggigiorno...

Non mi pare abbiano tolto la modalità manuale sulle macchine moderne... dry.gif

E del resto ringrazio con tutto il cuore l'evoluzione tecnologica, visto che oggi un rullino in b&n costa intorno ai 5 Euro....e lo sviluppo...bhè ha dei costi imbarazzanti!
Non avrei mai potuto scattare così tanto con la pellicola...semplicemente perchè non potrei permettermelo!
E non credo che il digitale o il chimico siano due mondi diversi: i concetti sono sempre quelli ed il risultato è sempre quello: una foto!Personalmente mi sembrano tanto elucubrazioni senza un minimo senso di contatto con la realtà...

Infine vogliamo parlare di cosa significa la tecnologia moderna per quanto riguarda le informazioni?
Basti pensare all'utilità di questo forum...promuove , in maniera splendida, tecnica e cultura fotografica....
Se la mentalità del lettore fosse predominante quante persone avrebbero perso l'occasione di un confronto incredibilmente fruttuoso come può esserci in questo luogo virtuale?
Quanto di meno ne saprebbero tantissime persone?
Grazie all'impegno di moltissimi persone più o meno esperte ,invece, si è creato un dialogo impensabile fino a pochi anni fà...
Con un clic sù una tastiera puoi ricevere informazioni, consigli sù una foto che pùo essere esaminata in tempo reale da un esperto anche a migliaia di km di distanza,chiedere consigli , eliminare dubbi, conoscere nuove tecniche, nuovi amici con la tua stessa passione...

Oggi la cultura e l'impegno fotografico sono cresciuti.
Mi spiace tanto per l'orso che si isola da questo!

Buone foto!

Federico.




__Claudio__
QUOTE(andreazinno @ Oct 23 2005, 09:45 AM)
...........Il lettore rimpiange i tempi in cui la fotografia era impegno e cultura, cose che poi si sono, a suo dire, via via ridotte dall'introduzione dei vari automatismi, che rendevano la fotografia alla portata di tutti ma che, al contempo, facevano dimenticare che ogni foto è storia a se, che va pensata, ragionata, provata e, finalmente, scattata.



Tu dici "Fino a qui tutto bene". Invece è proprio dal principio secondo me che l'autore toppa clamorosamente. Primo: non capisco il nesso fra impegno/cultura e l'impiego degli automatismi ohmy.gif Non lo capisco perchè non capisco come si possa confondere il "contenuto" di una foto con il "come" è stata fatta. huh.gif

Poi che ogni foto debba essere pensata, ragionata, provata e finalmente scattata è un suo parere personale che non solo non condivido ma che mi fa pensare che il tipo non ha mai fatto altro che foto pensate, ragionate e provate ohmy.gif . E' evidente che non ha mai provato altro approccio alla fotografia che quello che gli consente tutto 'sto popò di tempo. Fotogiornalismo e reportage (per es.) di qualsiasi genere: d'ambiente, umano, di denuncia cozzano irrimediabilmente contro questo "modo" di fare fotografia.

Di qui il seguito di cose dette e che non mi trovano assolutamente daccordo con la sua visione ristretta e racchiusa in se stessa.
matteoganora
Ancor più telegrafico... delirio di ignoranza...

Chi snobba i computer per partito preso... poi si lamenta se il cellulare non prende! rolleyes.gif
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