Ciao a tutti, leggendo il numero di luglio/agost o2005 di Fotcult (bella rivista), mi cade l'occhio su una lettera di un lettore. Comincio a leggere, il tema è quello degli anni ottanta e della fotografia.
Il lettore rimpiange i tempi in cui la fotografia era impegno e cultura, cose che poi si sono, a suo dire, via via ridotte dall'introduzione dei vari automatismi, che rendevano la fotografia alla portata di tutti ma che, al contempo, facevano dimenticare che ogni foto è storia a se, che va pensata, ragionata, provata e, finalmente, scattata.
Fino a quì tutto bene, in fondo la tecnologia moderna semplifica tutto e rende possibile dimenticare i fondamentali, perchè a tutto ci pensa la macchina. Diciamo che sono più o meno d'accordo.
Poi leggo l'ultima frase: "...Stamane ero a Milano, a casa non ho il computer e se anche lo avessi non lo userei..." e trasecolo ! E questo cosa c'entra ! Cos'è, un rifiuto tout court della tecnologia in quanto tale ? A che scopo e perchè ?
Basta, riconsidero l'intera lettera e mi viene il dubbio che le riflessioni non siano dettate unicamente da oggettive considerazioni sull'arte del fotografare, ma siano invece viziate da uno snobismo tecnologico che, ahimè, vedo spesso fra persone che si fregiano (anzi, auto-fregiano) del titolo di intellettuali, e che francamente stento a capire.
Il bello è che questo snobismo è sempre diretto verso le tecnologie nuove, quelle che spesso che fa tali affermazioni non riesce a padroneggiare o che gli comportano una rottura con il loro passato che ma digeriscono. Le stesse persone ben si guardano di criticare, che so, la lavatrice, dicendo che ci ha fatto perdere il gusto di sentire l'odeore del sapone e lo scorrere l'acqua fra le mani quando lavavamo a mano i panni sporchi, oppure l'ascensore che si ci permette di non fare fatica ma ci fa perdere il gusto dell'affanno e del successivo riposo sulla poltrona di casa.
In definitiva, ho riflettuto a lungo sul tema e ne ho parlato anche con qualche amico fotografo, ma non riesco a togliermi dalla mente che molte delle critiche al nuovo (in termini fotografici) non siano realmente centrate su questioni pertinenti a cosa perdiamo/guadagnamo con il progresso in questo campo ma, piuttosto, viziate da preconcetti di fondo che ne minamo la credibilità complessiva.
Mi piacerebbe sentire la vostra impressione.
Un saluto domenicale a tutti.