Vi racconto una storia.
Esami di maturit�, � il momento della prova scritta di Tecnologia.
Apertura della busta e lettura del compito:
"Si debba realizzare al tornio parallelo un pezzo le cui dimensioni sono riportate nel disegno..."
poi qualche informazione tecnica sui materiali, qualche valore non significativo, e:
"...se ne descrivano le fasi di lavorazione."
Per mesi gli studenti si eravano preparati a velocit� di taglio, numeri dei denti degli ingranaggi per determinare i giusti rapporti del cambio (c'erano ancora i torni dove, per poter cambiare velocit� di avanzamento dell'utensile, bisognava sostituire le ruote dentate (s�, proprio quelle dello still life http://www.nital.it/forum/index.php?showto...dpost&p=301752)
come calcolare la costruzione degli ingranaggi elicoidali, coefficienti, come calcolare questo.... , costanti... come calcolare quello...
Uno studente legge e rilegge il compito, stupito per la strana assenza di necessit� di far calcoli.
Alla fine si convince che non rimane rispondere che alla sola frase richiesta:
"...se ne descrivano le fasi di lavorazione."
E lui, a quella semplice domanda, d� risposta: semplicemente, descrive le fasi di lavorazione. Una passeggiata.
Promosso.
Alcuni invece, per inerzia dagli studi fatti per prepararsi e convinti che solo cos� avrebbero ottenuto un buon risultato per il loro elaborato, inserirono formule, numeri... formule... formule... costanti... angoli... numeri... velocit� di taglio inventate... coefficienti... numeri... numeri.... numeri....
Non maturo.... non maturo...
sergio