Ho provato a cercare un unico filo conduttore, a riassumere ma esplodevano dentro di me contraddizioni legate alle tante sensazioni ed ai tanti colori ed umori vissuti per cui tutto si riconduceva ad una sorta di fiume in piena.
Per snodare il gomitolo dei ricordi mi sono ridotto, se cos� si pu� dire, a cercare una sorta di narrazione ad episodi e cos� di questi 23 giorni, di questi 4900 km, di questi 1400 su sterrato, di queste oltre 300 miglia marine, di questi chilometri percorsi a piedi, ora ho tra le mani un singolo episodio.
A qualcuno potr� sembrare esagerato spezzettare cos� un viaggio, un solo episodio alla volta ma ora, forse perch� sono passati solo dieci giorni dal rientro, � cos� e non voglio aspettare tanto, non voglio far sedimentare le sensazioni.
Forse tra qualche anno riuscir� a trovare le dieci immagini che sintetizzano e che sono la colonna sonora, ora non ci riesco e non lo faccio.
Perch� � un momento significativo, perch� ha significato molto, perch� indubbiamente � un bel vedere ho deciso di iniziare da una montagna di una bellezza a dir poco entusiasmante.
Per arrivare al suo cospetto, per riuscire a scattare le foto finali il trekking � stato lungo 20 chilometri, zaino in spalla, colazione e bevande e anche macchine fotografiche (tutto leggero, molto leggero) per circa 7 ore complessive
La base di partenza il villaggio di El Chalten, un villaggio turistico e che vive esclusivamente durante l'estate australe, niente copertura per i cellulari, internet inesistente, comunicazioni telefoniche inesistenti o quasi
il Fitz Roy � la montagna pi� alta del Parco de los Glaciares ed ha anche il nome di Cerro Chalten (che possiamo tradurre in montagna che fuma), per i Mapuche era una montagna sacra. Non � una montagna molto alta ma la sua scalata � difficoltosa per cui non � una montagna gettonatissima dagli scalatori cosa che non si pu� dire per i trekker che vanno al Mirador.
Come di abitudine sveglia al mattino presto e tutti attrezzati

dopo un piccolo percorso in piano la strada inizia a salire dolcemente all'interno di un bosco

ogni tanto si apre la vista sullo scenario verso cui cerchiamo di andare

una piccola ed immancabile foto ricordo


un piccolo ruscello ci sbarra il passo verso la parte finale che ci condurr� tramite una salita aspra alla piccola laguna del Fitz Roy

abbandoniamo il confort del bosco e saliamo per la pietraia che rapidamente sale, facendo salire il nostro affanno

ma lo stimolo di quel che vediamo � forte e avanziamo con forza e determinazione
