Stamattina, mentre passeggiavamo con la mia macchina fotografica per l'amena località di Piove di Sacco (PD) vediamo un cartello indicatore del nome di una via con la toponomastica curiosa e pensiamo di fotografarlo. Veniamo apostrofati da un signore che attacca tutta una tiritera che per dovere di cronaca cerco di riprodurre quasi integralmente
"L'ho vista lei sa che sta facendo una cosa che non si fa sta fotografando una proprietà privata"
"No, guardi vorrei fotografare il cartello"
"no l'ho vista stava fotografando una proprietà privata c'è la privacy io so queste cose ho 55 anni (NB io e mia moglie 52 non ragazzini)"
"no guardi, lei ha ragione non era nostra intenzione volevamo fotografare il cartello"
"No se lei voleva fotografare il cartello lo fotografava dall'altra parte lei voleva fotografare una proprietà privata (NB in questa maniera avrei fotografato la proprietà privata di qualcun altro, ma questa tutela del diritto della privacy era troppo estesa per lui"
"Ha ragione (mi sposto per inquadrare il cartello dall'altra parte) ora lo fotografo da qui
"No lei voleva fotografare una proprietà privata sono cose che non si fanno... (reiterato 4 o 5 volte)"
A questo punto decidiamo di darci un taglio "Lei ha evidentemente molto tempo da perdere buongiorno"
Premesso che tutalere la sua privacy è un suo diritto e non si discute, quello ci ha lasciato basiti è l'ostinazione a dilungarsi con p i p p e assurde quando bastava la semplice frase "mi scusi non vorrei che fotografasse casa mia"
Il concetto di privacy ha creato molti mostri
Marcello