Ieri ho fatto un giro ad una manifestazione storica ("Exilles Città"), uno spaccato degli ultimi anni del 1800/ primi del 1900.
Nella manifestazione mi ha colpito moltissimo un angolo del paese... Un cartello diceva "Camera Oscura portatile"
E poi continuala "Ma funziona davvero? SI!".
Il personaggio, abbigliato con cappello, barba, baffi, camiciotto e giacca come se fossimo davvero a fine 1800 (come tutti gli altri personaggi), scattava fotografie alla gente in "soli 20 minuti".
Attrezzi del mestiere erano:
-)Fondale con colonnina per appoggiarsi o sedia (a preferenza).
-)Valigia in cartone su treppide dotata di telo nero per coprirla alla bisogna, contnenente il "bank" delle carte fotografiche e le bacinelle con gli acidi di sviluppo.
-)Secchio di metallo pieno d'acqua di lavaggio ai piedi del treppiede che reggeva la valigia.
e naturalmente lei...
) La "macchina fotografica, o meglio, la "camera oscura", che serviva per i due passaggi con cui nasce la fotografia.
Chiudeva l'abbigliamento un bell'orologio a panciotto con cui controllare il tempo...
La "camera oscura" era dotata di obbiettivo senza otturatore, che veniva sostituito, in puro stile dell'epoca dal cappello del fotografo, che veniva appeso all'obbiettivo o tolto alla bisogna.
Per la foto usava esclusivamente la carta al nitrato d'argento.
Primo passaggio:
-) L'impressione vera e propria del soggetto.
-) Lo sviluppo della carta da cui nasceva il negativo.
Secondo passaggio:
-) Usando la stessa "camera oscura" a mo' di ingranditore, una volta montata davanti all'obbiettivo un'apposita tavola, si fotografava con la stessa carta il negativo prodotto. Condiva il tutto un passaggio artistico a mano davanti all'obbiettivo di un filtro rosa, che donava alla foto le sfumature di luce uniche per ogni stampa.
-) Sviluppata questa carta ecco il miracolo della foto...
Oggi la foto ha perso questa aura magica. Ed il 90% e forse più della gente non credeva ai suoi occhi.
Mi sono fermato a spiegare a mia moglie i vari passaggi che faceva, è perché faceva quei passaggi. Il tipo mi ha sentito e mi ha detto: "Perché non ti fermi e spieghi ai passanti le stesse cose? Perché è tutto giusto quello che dici e io avrei il tempo di fare il resto...".
