Mi chiedevo, i grandi fotografi non sentono il desiderio di occuparsi dei propri lavori al 100%? E perché le altre persone che contribuiscono al lavoro fatto e finito spesso non vengono nemmeno considerate?
Capisco le cose meramente tecniche come la scansione delle pellicole e le varie operazioni di stampa digitale, ma tutta la postproduzione, i ritocchi, la color correction e l'eventuale stampa in camera oscura secondo me non dovrebbero essere delegate a terzi, io almeno così facendo non sentire lo scatto "mio", frutto della mia visione.
Se la stampa (digitale, analogica o ibrida) è piuttosto simile al file/pellicola di partenza e le modifiche sono prettamente tecniche allora mi sta anche bene perché c'è tutto il lavoro di scelta, composizione, luce, etc. Ma è cosa rara. Quando invece il lavoro di postproduzione influisce in modo significativo sull'effetto finale e sull'estetica, messaggio o qualunque cosa sia allora secondo me se ci si limita a scattare si fa metà del lavoro.
Mi ricorda un po' il cinema dove si parla sempre di regista e attori ma quasi mai di direttore della fotografia, sceneggiatore, scenografo, compositore (senza contare tutti i tecnici che sono fondamentali, a partire dai poveri addetti al VFX che in genere "creano" la maggior parte del film che altrimenti sarebbe solo green screen).