QUOTE(AlessandroSassi @ Aug 30 2017, 02:52 PM)

Ho posseduto fino a poco tempo fa il Nikkor AF 180 mm. f/2.8 ED IF D, ottica di progettazione trentennale, molto ben costruita, affidabile, generosa, robusta ed ergonomicamente leggera.
Tutto molto bene fintanto che l'ho usata con la D700: files puliti, passaggi tonali morbidi, bokeh d'antan, ombre morbide e gestibili.
Insomma, sembrava di essere tornati in un attimo all'epopea della mitiche Fuji Velvia 50 o Ektachrome 64 (per gli amanti delle Dia).
In accoppiata con la D810, che nel frattempo ha sostituito il precedente corpo, si sono evidenziati i lustri di progettazione ... ed ecco comparire files non più così ordinati, non più così nitidi da bordo a bordo, non più con quella incisività aggressiva che caratterizza ormai gli scatti del 21 secolo con sensori megapixellati.
Ho deciso quindi liberamente di vendere l'obiettivo, tanto più che quella focale è coperta dal mio AF-S 70-200 f/2.8 E FL ED VR.
Però mi chiedo, vi chiedo: ma possibile che a Nikon non interessi più coprire questo range focale (180/200) con un'ottica di nuova concezione, con AF ad ultrasuoni, stabilizzata e con f/2.8 ... e pensi invece che chi fotografa a 200 mm. debba essere un nababbo stramilionario da girare "solo con un AF-S 200 mm. f/2", straordinario come resa ma certamente pesante, ingombrante ???
Non pensate amici che potrebbe essere un altro vetro che incontrerebbe di molto i favori dell'utenza e potrebbe fare dei bei numeri di vendita ???
Grazie per avermi letto fin qui. A voi le dovute giuste considerazioni (con Nikon nel cuore ... come sempre).
Trovo questa un'uscita non corrispondente al vero. Il 180/2.8, specie l'AIS e gli "ultimi" AFD post 2006, è un'ottica risolvente e pulitissima, mai visto problemi a 36 o più Mp equivalenti (la Velvia ti fa aliasing su uno scanner a 42.2 Mp 4:4:4, non il 4:2:0 delle digitali, che equivalgono a 18-22 Mp), soprattutto ai bordi. Le ottiche nuove (Sigma in particolare) pompano il contrasto a basse frequenze (che non serve a niente in digitale e in analogico), ma se devi vedere una stella, i vecchi 180 te la fanno vedere senza aberrazioni (un punto, un pixel), il 70-200 neanche riesce a metterle a fuoco stabilmente. AF e VR intaccano la risoluzione e la pulizia sempre e il 200/2 ha solo un po' di microcontrasto e uno stop in più, non da più "informazione", anzi.
Il 105/1.4 attuale ha poi circa la stessa impostazione del "vecchio" 180 da quanto vedo e non c'è da lamentarsi, su questo forum straccia il Sigma 135/1.8 come risolvenza ed altro, siamo sul 40% in più...
VR a AF danneggiano sempre queste doti di nitidezza e il 180, per esperienza, va usato con stabilità (a mano devi allenarti), ha una scala tonale lunghissima nelle ultime serie. Rifarlo? Costerebbe 1500+ € e con la stabilità dei plasticoni di oggi.
Poi una cosa: un tempo si comprava Nikon per i 18/3.5 -20/2.8 -24/2.8 -35/1.4-55 Micro - 85/1.4 AFD - 105 (2.5 e, direi, 1.4), 135 (2.8 e 3.5) e 180 2.8 (AFD e AIS)... Se ci togli questi gioielli, meglio Canon e Sony!
Piuttosto impariamo a usare il 180 come si deve, almeno su monopiede, se sfoca facciamo ritarare il fuoco in camera, cerchiamo un collare di terze parti e mettiamoci un filtro UV/IR per togliere l'haze e l'eccessiva estensione della trasmissione nell'UV, non perfettamente supportata dal trattamento MC (fringe).
A presto
Elio