Ho cercato di condensare qualche scatto con la pretesa che trasmettano almeno qualcuna delle impressione che ho ricevuto da questo paese. Ambiguità, contrasti, villaggi rurali quasi feudali e megalopoli da nazione ultra moderna e tecnologica, la Cina sembra muoversi su due binari talmente distiniti da non sembrare neppure paralleli. Eppure, scavando per eliminare le "lucciole" per i turisti si trova ancora qualcosa di autentico e affascinante.
Piazza Tienanmen di notte, la porta Tian'an, il rosso impera ancora:

Una porta (rossa) della città proibita:

Guardie rosse:

La gente: gente che si sposta per ore per raggiungere il luogo di lavoro, gente che lavora 12, 14, 16 ore al giorno, spesso con un sorriso sulle labbra. Benché gli stipendi siano non paragonabili ai nostri, nessuno ha mai immaginato tanto benessere economico e non può fare a meno di vedere il tanto lavoro come una benedizione.
Sull'autobus:

Panini al vapore in un mercato di Beijing:

Il gioco, una passione pervasiva:

Un bambino gioca con i ciondoli appesi ad una porta:

Un po' di riposo in una antica sala da the di Shang Hai:

Nelle campagne dello Yunnan, dove si respira l'aria che scende dalle montagne del Tibet, alcuni contadini vendono i loro prodotti:

Vicoli nella vecchia città di Lijiang (Yunnan) visti attraverso due bottiglie di liquore:

Lanterne appese sul fiume a Lijiang:

Traffico di bici elettriche a Shang Hai:

Cavi elettrici a... norme cinesi:

Lo skyline di Shang Hai immerso nello smog (ho avuto mal di gola perenne, incredibilmente l'aria di Torino è salubre in confronto):

Donna di etnia Naxi nello Yunnan:

Il vecchio e il the:
