<< Il vecchissimo albero di una foresta è un essere soggetto alle medesime leggi della natura che imperano sopra di noi; è un essere pieno di energia, destinato ad una morte che avanza ineluttabile; la sua età è scritta sopra ad un ramo e poiché vediamo che esso è suscettibile, come noi, di vita e di distruzione, immaginiamo che sia capace dei nostri stessi sentimenti e possegga le stesse facoltà, soprattutto la memoria: sembra che ci parli sempre del passato senza mai accennare al futuro; e noi ci appelliamo ad esso come una cosa che abbia molto veduto e sentito in una vita simile alla nostra, benché dieci volte più lunga, e ne riceviamo quindi una perpetua impressione di antichità... >> *
* J. RUSKIN,
The Poetry of Architecture, parte I, cap. VI.

© 2007 Eliano Imperato - Photographer