Oggi è una cittadina tranquilla ed ospitale, il centro storico è rimasto integro e ben conservato
La porta Sud. (con ben in evidenza il tubo del gas …..)

Quelle che si vedono sono le tombe di quelli morti fuori le mura; non potendo essere sepolti all'interno delle città venivano sepolti a ridosso le mura per essere il più vicino possibile alla città stessa.
Sempre la porta Sud


Entrato, più che trovarmi nella grande città del Kanato mi sembra di essere giunto in un piccolo villaggio.
Stradine strette e polverose e dai tetti spuntano antenne e Minareti.

Il Minareto Islon Huja, costruito all'inizi del 1900, svetta su tutto

Più che un minareto sembra un faro decorato con fasce di piastrelle turchesi.
Islon Huja era un gran visir vissuto all'inizio del 1900 che per il modo di vivere di quel tempo era considerato troppo liberale: fondò una scuola di tipo europeo, portò il telegrafo in città e costruì un ospedale. Per la sua popolarità il khan e le autorità religiose pensarono bene di farlo uccidere.
Percorrendo uno dei vicoli, poco più avanti mi trovo nell'antica e splendente città.
La Madrasa di Mohammed Amin Khan costruita a metà del XIX secolo.

E il suo tozzo Minareto Khalta Minor ricoperto di piastrelle turchesi

Come ti giri trovi un minareto

La porta d'accesso alla Kukhna Ark, la fortezza dei sovrani di Khiva costruita la prima volta nel XII secolo ed ampliata dai Khan nel XVII secolo

Il cortile interno

La pavimentazione è coperta da assi perché durante le ricorrenze più importanti si svolgono spettacoli folcloristici.
Il primo arco sulla destra ci porta nel piccolo cortile della moschea estiva

Particolare del soffitto,

Particolare delle colonne di legno

E le piastrelle di rivestimento

Dall'alto del bastione uno sguardo alla città

e qui da una feritoia all'altezza dei piedi, scattata senza possibilità di inquadrare.

In un altro cortile una signora vendeva cartoline ed altri souvenir

Quando lascio la città il sole sta scendendo e la sua luce calda fa risaltare il colore dorate delle mura
