QUOTE(PAS @ Sep 21 2008, 12:57 AM)

Ma solo la presenza umana consideri elemento di contaminazione?
Supponiamo che sdraiate sulla spiaggia, in campo lungo, vi siano alcune foche.
Penso che tu sappia dove voglio andare a parare
Personalmente, s�. Le foche non mi contaminerebbero un bel niente. In campo lungo, poi...

Qualcuno, e forse io stesso, considerebbe la foto con le foche una "foto naturalistica"... Per me, la differenza la farebbe "cosa � il soggetto principale". Se il soggetto principale � una foca, o pi� foche, allora sono di fronte ad un "ritratto ambientato di animale". Ma in questo caso la foca (o le foche) sarebbe (sarebbero) in primo piano...
Per esempio:

E' una foto di "paesaggio"? No. E' la foto di una foca (un leone marino, per la precisione) che se la dorme. Il piccolo pezzo di "paesaggio" che la circonda fa da "ambientazione", niente di pi�.
Ma questa?

E' una foto di paesaggio?
Per me s�.
Il torello (scusa, non ce l'avevo una con la foca in campo lungo...) fa parte della scena, diventa "soggetto" in modo quasi "secondario", in quanto elemento che non siamo bituati a vedere in questa situazione, collocato in questo scenario... Il VERO soggetto � appunto lo scenario.
Spero di essermi spiegato.
Ora, venendo a quel che dice Manis...
Credo che, probabilmente senza volere, Manis abbia messo il dito dritto nella piaga, e abbia pure descritto implicitamente i motivi del processo che ha portato il "concetto" di paesaggio a spostarsi, per alcuni, da "veduta" pura e semplice a "veduta naturalistica con meno presenza umana possibile".
QUOTE(manis @ Sep 21 2008, 12:35 AM)

La fotografia di paesaggio credo che sia stata sempre pi� associata con il passare degli anni ad elementi naturali in cui l'uomo o i segni della sua presenza non sono necessari o anzi meglio se completamente assenti per non turbare la "sacralit�" dei luoghi naturali, perfetti in quanto fatti da Dio in persona e non contaminati dall'uomo.
Quante volte cercando di cogliere l'infinita bellezza di un tramonto o di un paesaggio alpino ci siamo infastiditi per la presenza di un traliccio elettrico, di un viadotto o di un'altra costruzione dell'uomo che rovinavano irrimediabilmente la poetica bellezza del luogo ?
Il primo paragrafo descrive proprio questo. Ci dice che
"le costruzioni dell'uomo rovinano irrimediabilmente la poetica bellezza dei luoghi". In altre parole...
sono brutte.

E per chi cerca la bellezza, e/o riconosce l'
intrinseca bellezza della Natura, l'uomo e le sue opere sono una specie di "cancro", di disturbo. O almeno lo sono per me.
QUOTE(manis @ Sep 21 2008, 12:35 AM)

La presenza umana sembra mal conciliarsi con quella della natura e quindi se vogliamo fotografare il segno dell'uomo questo deve essere il soggetto principale.
Da qui le foto delle pi� belle costruzioni dell'uomo che sfidano la magnificenza della natura. Dalle piramidi egize ai templi asiatici e sud americani, alle pi� recenti cattedrali europee fino ad arrivare ai moderni grattaceli di New York e Hong Kong ultime icone del capitalismo moderno. Quanti turisti ogni anno viaggiano attraverso i continenti per vedere e fotografare queste meraviglie ?
Chi invece ama la natura al massimo si concede di fotografare qualche agriturismo immerso nei colori della campagna Umbra o Toscana, oppure qualche villaggio esotico circondato dalla foresta tropicale.
Qui � fondamentale la prima frase. "...se vogliamo fotografare il segno dell'uomo...". Gi�...
SE.

E fa anche le prime, giuste, distinzioni... Chi vuol fotografare
"il segno dell'uomo", e chi invece la
presenza dell'uomo
in un paesaggio "naturale"... fra virgolette, perch� la campagna umbra o toscana
NON sono "naturali", ma
il prodotto del lavoro dell'uomo... sono gi�, esse stesse, "segno dell'uomo".
Per inciso, trovo interessante che chi fotografa "al massimo" un villaggio immerso nella foresta o un agriturismo immerso nella campagna sia qui definito "Chi ama la Natura"... il che
implica che l'altro tipo, quello che fotografa citt� e piramidi e cattedrali, NON la ama. Senza arrivare a questo estremo, sul quale comunque esorterei a riflettere, � per� chiaro che "l'interesse principale" non � lo stesso per le due categorie di fotografi: uno � interessato appunto alla Natura e alla sua bellezza primigenia, l'altro all'uomo ed ai suoi segni.
Abbiamo quindi qui definito un altro tipo di "paesaggio": il segno dell'uomo. Ed ecco che questa distinzione delinea, ai miei occhi, una "sottosezione" del paesaggio: il segno dell'uomo, o il paesaggio che lo contiene, nel quale per� il segno dell'uomo assume un ruolo di soggetto. E questa ha a sua volta una serie di "sottospecie": il paesaggio urbano � certamente una di queste.
Cito dal Garzanti:
QUOTE
Lemma
paesaggio Sillabazione/
Fonetica [pa-e-S�g-gio]
Etimologia Deriv. di
paese, sul modello del fr.
paysage Vedi
Sinonimi e contrari Definizione
s. m.
1 aspetto di un luogo, di un territorio quale appare quando lo si abbraccia con lo sguardo:
un paesaggio ridente,
pittoresco,
brullo,
animato;
ammirare il paesaggio;
godere le bellezze del paesaggio 2 (
geog.) particolare conformazione di un territorio che risulta dall'insieme degli aspetti fisici, biologici e antropici:
paesaggio marino,
montano,
desertico,
glaciale,
urbano |
tutela del paesaggio, (
dir.) il principio giuridico e l'insieme delle norme a difesa dell'ambiente naturale e dei beni culturali, storici, artistici che vi sono inseriti
3 pittura, fotografia che ha per soggetto un paesaggio; anche, il genere artistico costituito da tali opere:
un paesaggio di C�zanne;
il paesaggio nella pittura fiorentina,
veneta,
fiamminga.
Sinonimi/Contrari
1 Sin. panorama, vista, veduta
2 Sin. ambiente, territorio.
Siamo di fronte alle distinzioni del punto 2: l'accezione "geografica" del paesaggio.
QUOTE(manis @ Sep 21 2008, 12:35 AM)

Quello che interessa invece a pochi � forse il vero paesaggio che in fondo � casa nostra, i nostri paesi pi� o meno anonimi o le nostre periferie. Queste vengono prese in considerazione solo quando devono fare da sfondo a denunce sociali o a situazioni di degrado.
Il pensiero di uno dei miliardi di signor Rossi che abitano un paese qualunque di fronte ad una foto di paesaggio "reale" potrebbe essere: "Ma che foto brutta e banale, sembrano le case di fronte alla mia" e non si rende conto che quelle ritratte SONO le case di fronte alla sua. E forse � proprio per il rifiuto del moderno signor Rossi di vedere ci� che tutti i giorni guarda, che il termine paesaggio ha perso per strada la presenza dell'uomo.....
E qui Manis definisce "vero", "reale",
solo il paesaggio urbano: "i nostri paesi pi� o meno anonimi e le nostre periferie", "le case di fronte alla mia".
Mi permetto di dissentire.
Ma questo ci offre uno spunto di riflessione... Riallacciandomi proprio a quanto Manis dice nel primo paragrafo del suo intervento, mi permetto di suggerire che il "moderno sig. Rossi" forse rifiuta di vedere ci� che tutti i giorni guarda
perch� questo � irrimediabilmente brutto.

In ogni caso, visto che la domanda iniziale � "Cos'� un Paesaggio?", mi piace accettare la definizione al n� 1 della citazione del Garzanti: "L'aspetto di un luogo, di un territorio
(qualsiasi luogo o territorio) quale appare
quando lo si abbraccia con lo sguardo". Ovvero, un paesaggio �, in qualche modo, una "visione d'insieme", indipendentemente da quale sia la sua "sotto-categoria" di appartenenza.
Sempre per spiegarmi con un esempio...

Sono elementi naturali... ma NON � un "paesaggio".
Questo, invece...

...E' "paesaggio urbano".

Ma a questo punto mi urge una "contro-domanda"...
Dobbiamo davvero suddividere tutto per categorie?
Ciao,
Davide