Si tratta di un edificio del periodo del ventennio, la Casa dei Sindacati fascisti delle Signe, dell'architetto fiorentino Adolfo Coppedè, fratello minore del più famoso Gino Coppedè autore fra l'altro del quartiere romano che da lui prende il nome. L'edificio fu inaugurato nel 1928 ed era zeppo della simbologia del regime allora appena agli inizi: ai lati del grande portale si innalzavano due enormi fasci littori alti più del portale stesso. Sempre sui lati, ma dell'avancorpo con il frontone che da l'aspetto di tempio, sorgevano su due basi tuttora esistenti, due enormi colonne più alte dell'edificio e coronate da una pigna, esibenti fasce decorate con armi e simboli, intervallate da motti del regime del tutto simili elle colonne imperiali romane. Con la caduta del regime tutta questa simbologia è andate perduta, distrutta nel primissimo dopoguerra e comunque la gente del luogo a continuato e continua a chiamare quest'edificio "I Sindacati". L'amico mi disse che pure l'interno era molto interessante, ma completamente rimaneggiato. Vedendo altre cose di Coppedè, convenimmo che si trattava di un artista eclettico, non propriamente architetto del periodo, ma più legato come del resto il fratello, al mondo Liberty e fortemente decorativo.
La storia mi è tornata in mente e quindi una mattina d'agosto, per provare il 16-85VR, mi sono recato sul luogo per fare quello che non avevo fatto prima, qualche scatto. L'edificio è stato completamente restaurato di recente ed è sede di un'associazione per la tutela dell'infanzia.
Questa la veduta principale

E questo lo scorcio

Un particolare dei finestroni con decorazioni interne di tipo floreale. Sotto un'aquila imperiale mancante di testa

La base a d. dell'avancorpo sulla quale sorgeva una colonna simil colonna Traiana. Si noti la scritta "ROMANA SPECIES". In alto gocciolatoi a mascherone.

Sul retro, ma inaccessibile, c'era un'arena con scenografia della quale sono solo riuscito a prendere questo spicchio.

Sul lato destro dell'edificio, ma afferente ad esso c'è un giardinetto delimitato da una balaustra con intorno una siepe. La balaustra in muratura è formata da colonnette intervallata da pilastri sui quali lati destro e sinistro sono posti degli animali fantastici identici e in perfetta simmetria, ma in terracotta, sicuramente prodotta localmente, ma altrettanto sicuramente opera dell'architetto in questione. Si di tratta di un leone (o leonessa?) alato con ampia criniera e occhi fiammeggianti. Quello però che rende particolare questo elemento è l'enorme seno femminile di tipo umano, addirittura "offerto" in un canestro sottostante a simboleggiare fertilità e prosperità.
Non avendo dietro treppiede e essendo l'elemento in piena ombra scura, ho potuto realizzare grazie al VR che talvolta serve eccome.

Quanto meno il gusto di un'epoca.
Altre informazioni storiche sul sito del Comune di Lastra a Signa e foto d'epoca sul sito www.ilmiopaese.net
Roberto