In quello che dite c'è del vero ma anche qualche pregiudizio.
Da un lato c'è (e non da ora...) la tipologia di fotografo, prevalentemente amatore avanzato, che è affascinato dalla nuova tecnologia ed insegue continuamente il sogno della fotocamera perfetta. Probabilmente per questo tipo avere l'apparecchio più avanzato può diventare una vera e propria ossessione tanto che entra in crisi quando un modello nuovo potrebbe teoricamente far retrocedere di un gradino la fotocamera posseduta. Cosa ovviamente inammissibile (per essi) da cui l'esigenza (o la smania?) di vendere per non perdere il primato. Da qui delusioni ed incazzature varie, dato che: "avevo preso la D200 pensando di possedere il meglio ed invece ecco la D300!", oppure cose del tipo: "Nikon mi ha deluso. Canon ha tirato fuori una FF da 21Mpixel e lei che fa? La D700. A quando una D800?". Probabilmente per queste persone la fotocamera è una sublimazione di frustrazioni più profonde e su di essa riversano tante aspettative inattese relativamente alla propria persona. Un po' come avviene (o avveniva in campo automobilistico). Penso che un pochino tutti abbiamo attraversato una fase del genere. A me, ad esempio, è successo quand'ero molto più giovane... ed anzi invito chi non c'è passato a scagliare la prima pietra...

. Una strada valida per affrancarsi da questo punto di vista è la razionalizzazione. Riflettere quindi sul fatto che il mezzo non può essere responsabile di fotografie più belle di quelle che già si fanno, e che il mezzo è, appunto, un
medium, un mero strumento al servizio delle nostre capacità creative. Viste sotto quest'ottica le cose assumono un diverso punto di vista.
Esistono poi diversi gradi di coscienza relativamente a queste dinamiche, da cui ne consegue l'esistenza di altre tipologie di fotografo, ad esempio quella dell'amatore (ma anche del professionista) che conosce profondamente il proprio strumento ed è capace di individuarne i pregi ed i limiti oggettivi,
relativamente però al tipo di lavori che esegue. Questo tipo di fotografo genericamente sostituisce il proprio apparecchio con buona consapevolezza, e solo se vale la pena. Poi ci sono altre categorie, ad esempio quelle degli amatori che si affezionano alla fotocamera e tengono un modello per parecchi anni nonostante la presentazione di modelli più performanti. Sono consci del fatto che il proprio apparecchio è tecnologicamente "superato", ma non se ne preoccupano più di tanto.
I professionisti infine sostituivano i propri apparecchi dopo diversi anni... Questo avveniva ai tempi dell'analogico, quando fotocamere al top quali F3, F4 od F5 potevano lavorare indefessamente senza problemi per molto tempo, senza timore d'essere "superate". Con il digitale anche i professionisti si scontrano maggiormente con l'esigenza di aggiornare i propri strumenti, però con motivazioni diverse da quelle dell'amatore. Tenete presente che certi aspetti essenziali (risoluzione, gamma dinamica, contenimento del rumore, equilibrio cromatico) per un professionista sono di primaria importanza, e giusto per fare un esempio, la D1X è profondamente diversa dalla D2X rispetto alla quale la D3 è un altro pianeta. E' evidente che il professionista, soprattutto a certi livelli, deve poter contare su apparecchi che garantiscano il miglior risultato possibile. E siccome la tecnologia in questo settore si evolve a ritmi spaventosi anche il professionista patisce gli effetti collaterali di questi ritmi.
Tornando alla D200: è un apparecchio capace di fare grandi cose. Non sono un professionista in senso stretto, ma con la fotografia ci lavoro da anni. Pochi giorni or sono ho stampato un servizio matrimoniale eseguito ad agosto. Le stampe erano pulite, con una grande ricchezza tonale ed una grande nitidezza. I colori poi erano spettacolari. Li definirei solidi, e tutti i problemi lamentati da parecchie persone io non li ho mai riscontrati. Da maggio sto utilizzando la D300, ma non ho fatto il cambio perché la D200 non andasse più bene, bensì per via della migliore resa alle alte sensibilità. In chiesa faccio molti scatti a luce ambiente, ed anche in ristorante (o durante i balli) gli 800 ISO li uso con molta facilità. In questo caso la D300 per i miei gusti è decisamente meglio, per cui lavoro con meno patemi relativamente alla resa di certe immagini in determinate condizioni di luce. Senza contare che qualche studio mi ha contestato, in passato, il rumore della D2H e gli slittamenti cromatici della D1X. Se però avessi dovuto utilizzare la fotocamera per mio piacere la D200 sarebbe stata d'avanzo, come la D2H o la D70 (che è pur sempre una piccola grande macchina....).
Ciao