QUOTE(d80man @ Dec 24 2008, 10:10 AM)

Va bene, ma.... allora ?
Concludendo ?
AF solo su soggetti in movimento ?
Mentre per il resto sempre Manuale ?
A me comunque cambia poco facendo sport l'AF � obbligatorio...
Inserisco anche una domanda se posso :
Perch� l'infinito non va mai bene ?
Perch� anche se punto su Marte l'infinito � troppo lungo ?
Perch� la distanza che misuro � comunque finita? Mah ...
Vorrei una risposta piu tecnica
Luca
No, come dicevo l'af non pu� sbagliare sistematicamente, altrimenti ha qualcosa che non va.
Il discorso dell'infinito si inserisce nell'ambito della PDC. Con lenti particolarmente lunghe e luminose anche la luna pu� non essere non cos� lontano a TA.
La posizione di fuoco all'infinito crea l'immagine perfettamente nitida sul piano del sensore dei soli raggi che arrivano alla lente frontale in modo parallelo. Tracciando le rette possibili che partono da un punto su Marte, quelle che investono la lente frontale di un fotografo sulla terra saranno per forsa di cose non parallele,
quasi, ma non parallele. Teoricamente quindi nessun soggetto potrebbe essere nitido all'infinito.
Se per� inquadriamo un paesaggio l'infinito pu� essere pi� che sufficiente, questo perch� stringendo i diaframmi si fa presto ad avere l'immagine nitida fino a poche decine di metri.
Un oggetto non a fuoco significa che i suoi punti infinitesimali (i "pixel" che lo compongono se mi passi il paragone) sul sensore (o sulla pellicola che sia) non sono pi� punti ma sono cerchi di raggio che dipende dalla distanza dal piano di fuoco (quanto il "punto" � distante dal soggetto messo a fuoco) e dal diaframma impostato.
Nonostante il piano di messa a fuoco sia sempre un piano di profondit� infinitesima posto a distanza x dal sensore, n� un millimetro prima n� un millimetro dopo � perfettamente a fuoco, esiste una certa soglia di tolleranza per cui il punto infinitesimo imprime sul sensore (o pellicola) un cerchio di raggio sufficientemente piccolo da non essere apprezzato dall'osservatore. Questo � il giuoco della PDC (profondit� di campo): stringendo il diaframma sull'obiettivo si riduce il raggio dei "punti" fuori fuoco, riuscendo a rendere "tollerabili" anche punti non a fuoco fino ad una certa distanza (PDC).
Nei nostri aggeggi reflex AF esistono ben tre piani su cui l'immagine ripresa si ricrea a fuoco:
- il sensore (o pellicola) (posto ortogonalmente all'obiettivo)
- il vetrino di MAF (posto sopra allo specchio)
- il sensore di AF (posto sotto lo specchio)
Il giuoco e la pregisione del sistema si basa sul fatto che i tre piani siano esattamente alla stessa distanza ottica, ovvero il percorso della luce dall'ultima lente dell'obiettivo ai 3 piani � di pari lunghezza.
Diversamente ci troveremmo con tre immagini con inquadrature con fuoco a distanze diverse. Proprio questo genera gli errori di AF e MAF sistematici: se il piano del sensore AF o del vetrino MAF non sono perfettamente tarati sulla distanza del sensore (o pellicola) ci troveremo sistematicamente con foto "sfuocate" (ovvero con fuoco in un punto diverso da quello voluto).
Se quindi gli scatti eseguiti con AF o guardando il telemetro automatico sono sempre sfuocate allora � da tarare il piano del sensore AF. Lo fa soltanto l'assistenza che io sappia.
Se gli scatti eseguiti "ad occhio" (ovvero senza leggere il telemetro, ma affidandosi a quel che ci dice il nostro occhio (magari aiutato da un'immagine spezzata..) allora � il vetrino da tarare. Fattibile anche "in casa", io l'ho fatto con vetri non originali.
La messa a fuoco automatica si basa sulle indicazioni del telemetro, quindi se trovi differenze fuocheggiando a mano usando sempre il telemetro la questione � di "tolleranze" della dinamica della messa a fuoco stessa (in pratica da quando il sensore dell'AF dice "fermo cos�" a quando la lente � effettivamente ferma si ha ancora un leggero movimento). Questo viene spesso imputato all'ottica, ma � un po' forzato, in realt� � l'accoppiamento tra AF macchina e sistema di movimento del fuoco dell'ottica che non sono ben in sintonia. Se voglio essere sicuro sicuro e la scena lo permette faccio mettere a fuoco 2 volte, e generalmente alla seconda corregge (se c'�) il piccolo errore.
Vista l'ora non mi dilungo ancora, spero di essere stato "tecnico" e semplice al punto giusto.
Buona vigilia!
QUOTE(Dr.Pat @ Dec 24 2008, 10:50 AM)

su molti obiettivi infinito non corrisponde con la tacca di infinito. E' sempre un po' prima, non so se esiste una spiegazione esatta ma io penso che dipenda dalla focale a cui sei, e da ragioni di tolleranze ovvero per non far sbattere continuamente l'autofocus a fine corsa o per dargli la possibilit� di spaziare un po' ai cambi di temperatura.
quoto, anche se non "sempre"