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Claudio Orlando
...Ivo Saglietti. Tratta da quell'enorme serbatoio di cultura fotografica che � "Sguardi on Line".
Leggo la domanda e la sua risposta e ve le propongo cos� come sono scritte.

Quanto conta, per te, la tecnica? Che tipo di attrezzatura utilizzi?
Devo riconoscere che di tecnica so poco, le nozioni che mi sembrano importanti hanno a che vedere con la profondit� di campo, rapporti tra luci e ombre ecc. Ma tutto questo mi sembra abbia pi� a vedere con il linguaggio piuttosto che con la tecnica


Mi sembra che ci possano essere dei buoni spunti di conversazione, sia sull'importanza della tecnica sia sulla differenza tra "tecnica" e "linguaggio".

Per chi volesse leggere l'intera intervista:

http://www.nital.it/sguardi/45/saglietti.php

grazie.gif Per l'attenzione.
enrico
Tecnica � conoscenza della macchina, della sua meccanica, dell'ottica, della pdf, della curva caratteristica delle emulsioni, dell'effetto dei filtri sulla gamma tonale ecc. ecc. ecc.
Conoscere insomma i mezzi, le procedure, le regolazioni, gli interventi possibili perch� una immagine possa venire in un modo anzich� in un altro. In altre parole, pilotare consapevolmente il risultato finale.
Linguaggio � comunicare. E poich� la comunicazione � supportata dal "segno fotografico", quel segno deve essere modellato in maniera efficace e cosciente dalle nostre conoscenze tecniche.
La tecnica � importante, perch� ci aiuta a dire in maniera chiara ed efficace ci� che abbiamo in mente.
Senza tecnica, possiamo avere nella testa delle idee bellissime che poi non riescono a proiettarsi sulla foto. Allora accade che quella foto ci sembra bella perch� ci riporta ad una certa idea, a una certa sensazione. ma quella sensazione � rimasta nella nostra testa; sulla foto non c'� o � male espressa e non passa nella mente di chi quella foto osserva, per difetto della tecnica.
E' anche vero che, pur padroni della tecnica, se non abbiamo idee, le nostre foto non sapranno di nulla.
Enrico
Ataxta_Xyroj
Accidenti, ero pieno di idee poi ho letto il post di Enrico che mi ha esaurito, non posso che aderire al suo pensiero ..

Aggiungo qualche pensiero d'istinto, un concetto : l'esperienza creativa .. al di l� del risultato, influenzato da tutti i parametri in gioco .. l'esperienza � il fine ultimo, intesa come momento creativo e/o conoscitivo da godere : fine a se stesso. (Se poi un fine c'era � il tempo che c� lo dir�)

Personalmente approfondisco la tecnica proprio per migliorare il mio modesto linguaggio .. ed esprimere di conseguenza meglio (o piu chiaramente) il mio messaggio, ma con una certa distanza, sia dalla tecnica che da questa stessa 'arte'.

Ho fatto un percorso simile con la poesia (e ho provato con la musica), in tutti i casi imparare la tecnica � come imparare a parlare da bambini .. poi dipende da noi se scrivere/parlare come un avvocato o come rimbaud. (o come un ignorante)

(La tecnica che si affina in funzione dei propri istinti e necessit� .. ma una base ci vuole .. se non ti interessasse non ti staresti rivolgendo ad 'un'arte' o ad un 'mestiere')

.. e non si rivoluziona n� se ne discute con gli adulti se non la si comprende !!

Basta ..

Ciao a tutti e buoni pensieri .. Davide !

Claudio Rampini
Faccio mio il detto "impara la tecnica e poi dimenticala". Magari poi pu� risultare su certe fotografie che la tecnica non l'ho mai saputa! Quando sono in giro a far fotografie non voglio pensare a nessun aspetto tecnico, anche il pensare alla composizione mi d� spesso fastidio, cerco di inseguire un pensiero, una sensazione, sperando di coglierlo il meglio possibile. Quello a cui sto attento molto spesso � la messa a fuoco, mi d� molto fastidio una foto con il fuoco sul punto sbagliato. Ci� detto mi piace girare in rete e frequentare siti dove si parla di tecnica fotografica, di fotocamere, obiettivi, mi piace esplorare nuove possibilit�. In questo momento ad esempio, sto fremendo perch� vorrei finalmente tornare ad utilizzare i miei 4 obiettivi Leitz, in quanto ho abbastanza litigato con la pellicola. La ragione di questo "divorzio", peraltro pieno di tanti bei ricordi, � legata esclusivamente all'obbligo di dovermi servire di un laboratorio (di cui non mi sono mai fidato), e alle troppe ore passate in giovent� in una camera oscura. Il pensiero di dover tornare sotto un ingranditore non mi avvince, anche se con una buona attrezzatura e nel posto giusto sono sicuro che ricomincerei a stampare come un matto.
Claudio Orlando
QUOTE
Faccio mio il detto "impara la tecnica e poi dimenticala"


Sono sempre sato convinto della giustezza di questo concetto ma...c'� un ma. La tecnica va comunque prima di tutto assimilata. E non mi rivolgo certo agli intervenuti che so per certo aver fatto il loro percorso. Mi rivolgerei per� ai molti, troppi, che si preoccupano invece di fare il salto ad ostacoli con le nozioni di base.
Personalmente credo che solo l'impegno nello studio e nell'approfondimento della tecnica di base in tutte le sue parti riesca alla fine a far s� che i concetti, ormai digeriti, possano tenere la mente sgombra per ricercare ora la mglior inquadratura ma anche nuove vie di espressione. Vedere attraverso una lunghezza focale, questo ad esempio, � un esercizio che invito tutti, soprattutto chi si � appena avvicinato a questo mondo, a fare. Capire quale ottica ci servir� in quel momento, in quella particolare situazione, � una tappa fondamentale per l'ottenimento del massimo raggiungibile in una foto. Usare lo zoom non � la stessa cosa e soprattutto non allena la mente. Non sono ovviamente contrario agli zoom che uso spesso, soprattutto nelle focali lunghe ma volete mettere girare con un piccolo corpo macchina su cui � montato un 20mm fisso (o equivalente in DX)? Si diventa partecipi, si entra nella scena, la si coglie dall'interno e spessissimo, in modo invisibile, se ne esce in punta di piedi.

La tecnica, croce e delizia dei nostri tempi. Tutti vogliono fare tutto, in qualsiasi campo e nel minor tempo possibile.
Senza la tecnica non ci si pu� esprimere, fotograficamente parlando, come vorremmo e potremmo. Questo penso.
Antonio Canetti
per me la "Tecnica" e tutto, in qualsiasi Arte o Proffessione, attraverso la profonda conoscenza della tecnica diventa tutto pi� semplice ottenere quello che si desidera, altrimenti sono tentativi pi� o meno riusciti bene o fortunati . la tencnica la si apprende con un buon maestro volenteroso nel trasmettere il suo sapere o con anni di esperienza "rubacchiando" qua e la o inventarsi di sana pianta tecniche fotografiche.

Antonio
Claudio Rampini
sono d'accordo con te, Claudio, anch'io penso che l'ingresso verso ogni disciplina artistica debba essere corredato da una buona educazione alla tecnica di base, altrimenti c'� il rischio concreto dell'improvvisazione. Il mio discorso voleva essere inteso piuttosto ad evitare il rischio opposto, cosa che avviene comunemente: rifugiarsi dietro l'aspetto tecnico tenendo celati o in secondo piano l'aspetto pi� genuino della comunicazione e della sensibilit�.
enrico
QUOTE(claudio60 @ Jun 19 2009, 08:26 PM) *
sono d'accordo con te, Claudio, anch'io penso che l'ingresso verso ogni disciplina artistica debba essere corredato da una buona educazione alla tecnica di base, altrimenti c'� il rischio concreto dell'improvvisazione. Il mio discorso voleva essere inteso piuttosto ad evitare il rischio opposto, cosa che avviene comunemente: rifugiarsi dietro l'aspetto tecnico tenendo celati o in secondo piano l'aspetto pi� genuino della comunicazione e della sensibilit�.



La tecnica � il mezzo
la comunicazione, il messaggio � il fine.

Se il messaggio � pi� o meno valido, pi� o meno interessante, questo dipende dallo spessore umano dell'autore.
Enrico
Claudio Rampini
Caro Enrico, la tue osservazioni mi fanno venire in mente quello che mi diceva un mio collega liutaio. A dire il vero non condividevo molto il suo punto di vista che trovavo un p� troppo materialista, ma credo che trovi buona applicazione con quel che dici: la parola "tecnica" � originata dal vocabolo greco "tecn�", che significa "arte" in senso manuale. Quindi potrebbe anche essere sbagliata l'impostazione duale tra la tecnica e la sua espressione, per gli antichi era tutt'uno. Non c'era arte senza tecnica, non c'era tecnica senza arte. Su questo sono perfettamente d'accordo, perch� anche osservando vecchie fotografie scattate apparentemente senza nessuna pretesa artistica (foto documentarie), alla distanza vi scopro contenuti tutt'altro che aridi. In concreto questo potrebbe essere il caso di fotografie esposte in una mostra a Roma dedicata ai cosiddetti scatti "casuali" o dimenticati, di cui disgraziatamente non ho pi� il link. Forse Claudio Orlando potrebbe aver capito di cosa sto parlando.
Attilio PB
Tenderei ad essere d'accordo con Enrico (mi capita spesso anche se lo scrivo poco), tuttavia aggiungerei un ulteriore elemento/provocazione: il talento.
La migliore definizione di talento a mio avviso � quella che descrive il talento come la capacit� di svolgere con semplicit� compiti che ad altri risultano complessi e raggiungibili solo dopo un lungo apprendistato, quindi nulla di artistico, solo "capacit�", si puo' avere talento per il disegno disegnando con facilit� ma senza produrre arte, avere talento per il pianoforte suonando con facilit� e ad orecchio ma senza comporre nulla di artistico, quindi una sorta di lasciapassare sulla tecnica che porta alla produzione di qualcosa pur senza piena consapevolezza del processo di produzione e senza produrre necessariamente qualcosa di artistico.
In alcuni casi potrebbe essere, anche in fotografia, il talento a far dichiarare al fotografo di conoscere poco la tecnica?
E potrebbe essere il talento che, consentendo di tralasciare la tecnica perch� istintiva, porta qualcuno a concentrarsi solo sui contenuti e quindi a produrre qualcosa con contenuti di spessore?
Ciao
Attilio

P.S.: sono un fan della tecnica, mancando di qualsiasi talento smile.gif
Paoletta80
QUOTE(Attilio PB @ Jun 19 2009, 11:53 PM) *
In alcuni casi potrebbe essere, anche in fotografia, il talento a far dichiarare al fotografo di conoscere poco la tecnica?
E potrebbe essere il talento che, consentendo di tralasciare la tecnica perch� istintiva, porta qualcuno a concentrarsi solo sui contenuti e quindi a produrre qualcosa con contenuti di spessore?
Ciao
Attilio

P.S.: sono un fan della tecnica, mancando di qualsiasi talento smile.gif


Io penso di avere avuto 'talento' in diverse cose (esempio pianoforte..canto..) ma non la "perseveranza" della tecnica...cosa indispensabile per poter camminare ad un certo punto da soli senza arenarsi al primo ostacolo...!
Masticare bene la tecnica di un arte che amo mi da la sensazione di poterci giocare a mio piacimento di pi�, forse proprio per gli errori passati spero ora di riuscirci meglio con la fotografia wink.gif
enrico
Credo che spesso, coloro che pensano di conoscere poco la tecnica e fanno buone foto, in effetti la conoscono a sufficienza. Magari non ne conoscono gli aspetti "fini"; ignorano formule e termini specialistici, ma la loro esperienza li ha condotti comunque a far proprie le abilit� tecniche essenziali.
Leggevo molti anni fa su Le Scienze, di uno studio sulle balestre. Ebbene, analisi approfondite di fisica e di analisi matematica hanno portato alla conclusione che le forme e le sezioni trovate sperimentalmente, erano proprio quelle ideali.
Alla tecnica si pu� giungere attraverso due strade: quella della scienza e quella dell'esperienza.
Interessante quello che dice Claudio. A distanza di anni si possono scoprire in una foto valori che prima non si erano visti.
Qualcuno diceva che la fotografia � come il buon vino: col tempo acquista in qualit�.
In effetti una foto contiene diverse componenti, oltre al messaggio, all'idea dell'autore. La fotografia ha in ogni caso sempre un valore documentale. La foto come documento � spesso vista ad un livello inferiore da chi vi cerca sempre e solo il lato artistico. Credo invece che l'aspetto documentale non sia meno importante. Anzi, � proprio ci� che, sotto questo aspetto ovviamente, la rende superiore alla pittura.
Mi � capitato di andare a rivedere vecchi negativi di mio padre. Anche le immagini un po' mosse, non esposte alla perfezione, mi sono apparse di grande valore.
Un saluto
Enrico
nuvolarossa
Mi sento di concordare con Claudio (Orlando)...
Anch'io utilizzo gli zoom, l'autofocus ed il programma flessibile "P", ma so esattamente cosa fa la macchina fotografica quando scatto, questo perch� alle spalle ci sono anni ed anni passati con corpi solo manuali, dove se non si conosce un minimo di tecnica e di teoria fotografica si va poco lontano.
Quindi ben venga la velocit� espressiva derivata dagli automatismi e dai nuovi linguaggi fotografici, ma alla base ci deve essere una tecnica assimilata con studio e dedizione.
Questo vale in tutte le forme di espressione "artistica", per esempio nella musica: I musicisti jazz infrangono tutte le regole con virtuosismi espressivi che sembrano a volte non avere n� capo n� coda, ma chi mastica un po' di tecnica si rende conto che alla base di tutto ci� che fanno ci sono ore e ore di studio. Conoscendo la tecnica diventa tutto pi� semplice e ci si pu� addentrare in linguaggi nuovi con molta facilit�, sia come autori che come fruitori.
Claudio Rampini
Mi sono ricordato della mostra di cui parlavo nel precedente messaggio:
http://www.stsenzatitolo.it/content/occasi...tografi-anonimi
si tratta di fotografie "occasionali" anonime, e non "casuali".
Claudio Orlando
QUOTE
Su questo sono perfettamente d'accordo, perch� anche osservando vecchie fotografie scattate apparentemente senza nessuna pretesa artistica (foto documentarie), alla distanza vi scopro contenuti tutt'altro che aridi.

Certamente questa frase di Claudio60, come questa di Enrico:
QUOTE
La foto come documento � spesso vista ad un livello inferiore da chi vi cerca sempre e solo il lato artistico. Credo invece che l'aspetto documentale non sia meno importante.

hanno, secondo il mio intendere e sentire la fotografia, una loro valenza soprattutto perch� tendono a riportare alla giusta dimensione un tipo di fotografia spesso volutamente snobbata.
Ricordo una discussione accesissima che si � svolta tra i componenti la Confraternita cui appartengo, sul valore della foto semplice, quella che mostra e documenta, appunto, il vivere quotidiano.

Interessante anche il nuovo elemento introdotto da Attilio: il talento. Quell'impalpabile capacit� che io, essendone sprovvisto, ho sempre guardato con un miscuglio di (buona)invidia e di ammirazione. Nonostante tutto per�, penso che anche un "dono" come quello, possa e debba essere coltivato, sarebbe un delitto lasciarlo a se stesso.
Vi invito a leggere a proposito una lettera di George Rodger al figlio scritta nel 1970:

�Domandi: Cosa dovrei fare per diventare un fotografo come te?�� Come si pu� rispondere su qualcosa che non ha una spiegazione tecnica, che � impalpabile e proviene dall�interno? [�]
Certo, inizialmente dovrai acquisire delle padronanze tecniche. Dovrai farlo, se vorrai esprimerti esteticamente utilizzando strumenti che sono anche puramente meccanici. Ma poi, dovranno diventare riflessi automatici, da dimenticare al pi� presto. Movimenti istintivi come aprire la bocca per mordere una mela.
Allora, una volta che questi riflessi saranno acquisiti, potrai concentrarti su quel che vedi nel mirino perch� � attraverso il mirino che riuscirai a stabilire il legame tra la realt� e la tua personale interpretazione che di questa realt� vorrai darne.

Ricordalo. Ogni cosa che vedi guardando in basso, sulla lastra di vetro della tua Rolleiflex � la realt� � le cose come sono. La fotografia � ci� che tu deciderai di farne di tutto questo.

Guardando nel tuo mirino, quel che vedi potr� essere bello o divertente o potr� essere triste.
Il tuo cuore potr� fermarsi per l�orrore di tutto ci� o i tuoi occhi velarsi di piet� o di vergogna.
Ma questa � la realt� e tu devi sapere cosa farne. Penso che nessuno possa indicarti in che modo agire, a parte raccomandarti di essere onesto con te stesso. Certamente, non puoi interpretare cosa vedi nel mirino e trasformarlo in una buona foto senza avere la giusta conoscenza di cosa si tratta. Devi sentire una certa affinit� verso quel che fotografi. Devi esserne parte e, nello stesso tempo, rimanere sufficientemente distante e guardarlo in modo obbiettivo. Come osservare dalla platea una commedia che conosci gi� a memoria. Purtroppo, non esiste formula per acquisire questa �conoscenza � a � memoria�, questa comprensione. E� qualcosa che nascer� spontaneamente dal profondo di te stesso.

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