Nel campionato Superbike sono impiegate moto derivate dalla produzione di serie (cio� le moto vendute anche al pubblico) ma elaborate nel motore, negli scarichi, nelle centraline e in tutti i restanti accorgimenti che le rendono meglio sfruttabili per la competizione. Al campionato SBK possono partecipare solamente moto che hanno un numero minimo di esemplari prodotti, in modo da poter considerare la produzione di questo modello una produzione di serie e non una "special" (per esempio la Ducati Desmosedici RR che sar� prodotta in soli 1500 esemplari non permetter� alla casa di Borgo Panigale di schierarla nel campionato SBK).
Caratteristica peculiare che differenzia le gare di Superbike con quelle del motomondiale sono:la presenza della superpole per decidere la griglia di partenza, avvenimento che avviene il sabato e al quale partecipano i 16 piloti pi� veloci durante le qualifiche del venerdi. La Superpole � una modalit� di qualifica particolarmente entusiasmante, in quanto il pilota ha a disposizione tre sessioni ad eliminazione ed in ciascuna deve dare il meglio per posizionarsi pi� avanti possibile in modo tale da poter ottenere la pole position; la seconda differenza concerne la presenza di due manche,cosa quest'ultima che fa si che la stessa gara si ripeta due volte nello stesso circuito e nello stesso giorno. Oltre che l'Italia molte nazioni, come gli USA, l'Inghilterra, l'Australia e il Canada organizzano dei campionati nazionali di Superbike, mentre dal 1987 si svolge puntualmente ogni anno un campionato mondiale (World Superbike Championship) che coinvolge le massime case motociclistiche mondiali attirando un considerevole numero di appassionati.
Fino al 2003 al campionato SBK potevano partecipare solamente moto di cilindrata fino a 750 cc se 4 cilindri, 900cc se 3 cilindri, 1000cc se bicilindriche; dal 2003 in poi il regolamento ha permesso anche l'impiego di moto di 1000cc con motore a 4 cilindri e 1200cc se bicilindrici, cosa che ha permesso alle case nipponiche di schierare i modelli di punta della loro produzione di serie. Le moto che competono nel campionato SBK hanno anche un peso minimo, stabilito per il 2009 dalla FIM, di 165 kg. Le regole in relazione a quanto una moto possa essere modificata, sono differenti tra le competizioni americane della serie AMA e quelle del Campionato mondiale. Generalmente le potenze erogate da questi propulsori sono superiori ai 200 cv.
La Superbike � molto importante per i costruttori di moto: essendo derivate dalle versioni da strada, il valore della vittoria aumenta il prestigio della casa produttrice incrementando cos� le vendite. Infatti i colossi giapponesi del settore (Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki) s'impegnano da anni nella categoria, peraltro bene contrastati anche dalle case italiane ossia Aprilia e in particolar modo la Ducati che, fino al 2008, vanta il maggior numero di vittorie, sia nelle gare singole che nei campionati mondiali.
Per quanto riguarda i piloti, quello che viene considerato il "re" della categoria � l'inglese Carl Fogarty, vincitore del titolo mondiale per ben 4 volte (1994-'95-'98-'99) sempre in sella a una Ducati (916 i primi 2 titoli e 996 gli altri 2).
La Superbike rappresenta, oggi pi� che mai, una delle pi� vive e palpitanti espressioni del motociclismo sportivo moderno.
Il Campionato ha raggiunto livelli altissimi di attenzione da parte degli appassionati e dei media in virt� di vari fattori che determinano sicuramente un grande spettacolo.
Tra questi il grande equilibrio dei valori in pista, ottenuto grazie alla validit� del regolamento tecnico e all'adozione del monogomma, e lo stretto legame con il mercato.
Un pubblico variegato ha dunque la possibilit� di apprezzare le performance in gara della sua moto: proprio quella che si vede per strada e che si acquista nelle concessionarie.
Una filosofia diversa da ogni altra competizione motoristica.
La riconoscibilit� del prodotto e le possibilit� di successo tanto per le moto ufficiali che per quelle delle squadre private, sono elementi che avvicinano lo spettatore, in circuito e davanti al televisore, ad un motociclismo pi� spettacolare e pi� appassionante, dove la vittoria del favorito non � mai scontata e il fattore sorpresa mai una possibilit� remota.
L'incertezza degli equilibri in pista, con la stagione 2009, diventa ancora maggiore per la presenza di ben sette case motociclistiche: alle storiche Ducati, Honda, Yamaha, Kawasaki e Suzuki, si sono aggiunte l'italiana Aprilia e la tedesca BMW. Le due new entry si sono preparate molto bene, con piloti di grande esperienza come Biaggi e Nakano (Aprilia) e Corser e Xaus (BMW). Chi pensava ad un loro ingresso nel Mondiale in punta di piedi ha sbagliato, perch� la strategia delle due nuove arrivate pare proprio aggressiva, e le prime gare sono proprio a testimoniare quanto affermato!
Il Campionato WSBK si disputa sui pi� importanti circuiti del mondo e l'Italia ne pu� annoverare ben tre: Monza, Misano e Imola.
Infine, i piloti: � di questi ultimi giorni la notizia dell'arrivo a partire da Valencia del pilota americano John Hopkins, che nel team Stiggy Honda affiancher� il giovane britannico Haslam, in sella ad una CBR 1000 RR. Con Hopkins aumenta quindi il numero dei piloti che punteranno al gradino pi� alto del podio nel 2009.
Il velocissimo "rookie" Spies, tre volte campione AMA, il coriaceo giapponese Haga, adesso sulla Ducati 1198, Max Biaggi, ritornato sull'Aprilia che gli ha dato tanti successi, il giovane tedesco Neukirchner, Fabrizio, Rea, Kyonari, Byrne, Checa, Corser e Xaus. E tanti altri piloti, alcuni molto giovani, desiderosi di emergere, come il ritrovato Regis Laconi, Sykes e Smrz.
Da questa rosa nascer� un nuovo idolo, capace di rinverdire i successi di Carl Fogarty, grande campione del passato, e di colmare il vuoto lasciato dal pilota pi� amato del Mondiale Superbike, il tre volte campione del Mondo, Troy Bayliss ?