Chi ha conosciuto un p� questa grande isola africana, non quella dei villaggi all inclusive lungo le spiaggie pi� famose, che per carit� hanno pure il loro motivo di esistere, ma quella delle strade polverose e rossicce, dei ristorantini fatti con 4 lamiere tirate su e appoggiate tra loro, con il lavandino fatto da un secchio pieno d'acqua piovana e la ciotola di legno per versarla, non pu� non aver notato come il lavoro malgascio � nelle mani.
Osservandoli al lavoro che sia il contadino della tribu Betsileo che coltiva con la moglie i suoi campi di riso completamente a mano, senza neanche l'aiuto dei tanto diffusi zeb�, che sia l'artigiano che lavora abilmente il legno, che sia il pescatore che prepara la rete, il fabbro che lavora il ferro incandescente o ancora la donna che pulisce il riso nel mortaio...le loro mani sono le protagoniste indiscusse del loro impegno quotidiano.
Forse perch� abituato ad una vita metropolitana, nella quale il lavoro � fondamentalmente impegno mentale e non fisico, questo operare manualmente con quella abilit�, quell'intrinsecarsi di lame, dita, martelli e vanghe che solo il ripentersi infinito degli stessi movimenti nella quotidianit� ti pu� regalare ha colpito la mia attenzione a tal punto da sembrarne ipnotizzato.
(per valutare le immagini vi consiglio di vederle nella dimensione massima)
Grazie
Ciao








