Alla luce di quanto riscontrato con questo "caso" penso sia necessario produrre un documento sulle numerose variabili AF circa i criteri dinamici.
E' infatti da notare che l'unica messa a fuoco "certa" (di qualunque sistema AF) � da ricercarsi nel criterio AF singolo dove la possibilit� di scatto viene abilitata solo dopo la conferma AF. Nella messa a fuoco AF-S il sistema AF rileva a contrasto di fase il soggetto contenuto nell'area selezionata e, quando ritenuto a fuoco, viene abilitato lo scatto. Un sistema elettronico che opera pi� o meno come se si operasse ad occhio nudo su schermo di messa a fuoco con prisma ad immagine spezzata.
In AF-C la priorit� del sistema � data allo scatto mentre l'AF opera in continuo. Si potranno dunque ottenere scatti prima che l'AF completi l'allineamento e scatti a fuoco in "coda" ad AF completato. Ma se il soggetto nel frattempo si sposta ricomincia l'aspetto di "inseguimento". In queste circostanze rilevanti saranno le differenze con obiettivi motorizzati che riducono di molto i tempi di spostamento e collimazione dei gruppi ottici oltre a ridurre l'inerzia di correzione meccanica. Per le migliori performance ecco che introduciamo anche le variabili della generazione circuitale dell'obiettivo. Gli AF-S comunicano alla fotocamera maggiori dati preventivi utilissimi ad aggiungere "precisione" nella stima preventiva.
Per le misurazioni dinamiche conta anche il tempo di "oscuramento" dei sensori che nella raffica possono leggere la scena solo quando lo specchio � perfettamente posizionato a 45� in posizione di riposo. Ecco perch� nelle fotocamere di fascia pi� "alta" si cerca di offrire prestazioni meccaniche di ribaltamento specchio con tempi di "oscuramento" pi� ridotti grazie a micromovimenti calcolati in velocit� ma anche in percorso differenziato non solo su un'asse. Un po' come in F1 ricercare la traiettoria di curva pi� efficace tra le molteplici possibili.
Ecco che entrano in gioco i vari criteri dinamici o con priorit� al soggetto + vicino. Qualunque criterio di stima preventiva cerca di avvicinarsi il pi� possibilie ad una quantit� di raffica tutta a fuoco ma impossibile saranno risultati di collimazione al 100%. I diversi algoritmi di calcolo preventivo si avvalgono di pi� aree per "mappare" la scena e quindi seguire il soggetto in movimento. Ci saranno variabili sul soggetto che si muove verso il piano focale, che si allontanano, che si spostano verso destra o sinistra o a 45�. Altre variabili sono indotte dalla costanza di spostamento o imprevedibilit�. Comprenderete che diventa difficile per la fotocamera capire qual'� il soggetto da seguire soprattutto quando il fotografo aggiunge la complicazione di inseguimento con il puntamento.
Nella verifica AF della strumentazione dobbiamo dunque ben distinguere il criterio adottato. Di norma dobbiamo dunque sempre operare in AF-S mettendo in "esame" le aree AF interessate e disabilitando qualunque crirerio dinamico o con priorit�. Con questa operazione verifichiamo quanto la fotocamera utilizza per i calcoli preventivi che essendo calcoli matematici non possono costituire "guasto". Il differente sistema AF adottato dalla fotocamera aumenta o riduce le "complicazioni" di calcolo preventivo e successivo spostamento AF certo ma nel contempo estendono o diminuiscono le "capacit�" di riuscita anche grazie alle aree coinvolte, alla sensibilit� delle stesse nel range di lavoro...
Penso che quanto sopra solo accennato sia anche la risposta alla discussione:
http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=15242&st=0Giuseppe Maio
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