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edgecrusher
Piccola domanda sul funzionamento dell'otturatore e del sensore.

Da quello che so, nelle compatte, invece dell'otturatore semplicemente si attiva il sensore per il tempo di esposizione necessario. Quindi si tratta di una attivazione totalmente elettronica.

Nelle reflex digitali, essendoci l'otturatore meccanico, l'attivazione elettronica del sensore come avviene? Mi immagino che il sensore normalmente stia "spento" e si attivi:
- quando parte la prima tendina dell'otturatore (credo questa)
- all'attivazione dell'esposimetro (è troppo dispendioso secondo me in termini energetici)
- altro....
SkZ
di solito avviene prima una lettura veloce per pulirlo da cariche accumulate (nei telescopi questo avviene costantemente, non ho idea nel caso di unareflex) e poi avvienel'esposizione.
Mauro Va
Nelle digitali l'otturatore è in genere di tipo centrale ad iride e funziona contemporaneamente da otturatore e diaframma. Nelle reflex l'otturatore si attiva elettronicamente, con notevole precisione,
all'atto dello scatto e resta aperto per la durata dell'esposizione. Il sensore si attiva quando è colpito dalla luce e ne cattura le caratteristiche, le relative informazioni sono elaborate dai
circuiti della fotocamera.
" Le cose stanno così o poco diverso da così" SOCRATE

Ciao Alba
dragoslear
QUOTE(albaprima @ Mar 23 2010, 07:49 PM) *
Nelle digitali l'otturatore è in genere di tipo centrale ad iride
Ciao Alba



...dubbio mio....
ma non era a tendina???
Mauro Va
QUOTE(dragoslear @ Mar 23 2010, 11:43 PM) *
...dubbio mio....
ma non era a tendina???


Mi è rimasto nella tastiera " nelle compatte". Scusa

Alba
Lutz!
Nelle compatte c'e' sia otturatore a foglia, che a iride+diaframma che semplice lettura a scansione elettronica del sensore (quindi no otturatori meccanici).

La tecnlogia nelle reflex si basa su sensori che, semplifico molto, converton la luce in carica elettrica persistente, che poi viene letta in un secondo tempo, per cui diventa utilizzabile un otturatore meccanico di precisione, che invia la luce giusta al sensore. Nella D40 ad esempio, fino a 1/500s si va di otturatore meccanico, poi di elettronica.

Il risultato, e' che il tempo di esposizione puo esser molto piu breve del tempo di scansione. Nelle compatte piu economiche, non avendo otturature, il tempo di scatto massimo corrisponde a quello della scansione. Per scansioni a tempi piu lenti si fanno a volte scansioni successive per raccogliere piu luce e poi queste vengon sommate...



umbertomonno
QUOTE(Lutz! @ Mar 25 2010, 12:56 PM) *
Nelle compatte c'e' sia otturatore a foglia, che a iride+diaframma che semplice lettura a scansione elettronica del sensore (quindi no otturatori meccanici).

La tecnlogia nelle reflex si basa su sensori che, semplifico molto, converton la luce in carica elettrica persistente, che poi viene letta in un secondo tempo, per cui diventa utilizzabile un otturatore meccanico di precisione, che invia la luce giusta al sensore. Nella D40 ad esempio, fino a 1/500s si va di otturatore meccanico, poi di elettronica.

Il risultato, e' che il tempo di esposizione puo esser molto piu breve del tempo di scansione. Nelle compatte piu economiche, non avendo otturature, il tempo di scatto massimo corrisponde a quello della scansione. Per scansioni a tempi piu lenti si fanno a volte scansioni successive per raccogliere piu luce e poi queste vengon sommate...

Ciao,
ed il diaframma a cristalli liquidi sai dirmi che fine ha fatto?
1berto
Mauro Va
Ciao unberto, dove li hai visti i diaframmi a cristalli liquidi?

Alba
_Led_
QUOTE(Lutz! @ Mar 25 2010, 02:56 PM) *
Nella D40 ad esempio, fino a 1/500s si va di otturatore meccanico, poi di elettronica.


Non è del tutto corretto, in quanto l'otturatore meccanico della D40 (derivato da quello D70...) ha una sola tendina ed è pertanto meccanicamente impossibile che ad 1/500 possa fornire una esposizione corretta.
IMHO nel caso della D40 e simili per qualsiasi tempo di scatto è l'elettronica del sensore stesso che garantisce la correttezza del tempo di esposizione del singolo pixel.
_Lucky_
QUOTE(albaprima @ Mar 26 2010, 10:27 AM) *
...... dove li hai visti i diaframmi a cristalli liquidi?


Si parlava, qualche anno addietro, di tutta una serie di possibili applicazioni per i cristalli liquidi, che ad esempio, integrati nei vetri delle finestre, avrebbero potuto sostituire le persiane e modulare a piacere il quantitativo di luce nell'ambiente, oppure sostituire gli otturatori meccanici delle reflex....
Tutto sommato credo che, oltre qualche timido tentativo di sperimentazione in laboratorio, poi non ci siano stati sviluppi pratici.....
Mauro Va
Ciao Lucky, ho capito di quali cristalli liquidi parli, quelli che andrebbero a formare le cosiddette "finestre intelligenti", dove con un semplice dispositivo i vetri possono diventare trasparenti o opache. Credo che in qualche parte del mondo non siano stati abbandonati, almeno a livello sperimentale.

Ciao Alba
umbertomonno
QUOTE(albaprima @ Mar 26 2010, 10:27 AM) *
Ciao unberto, dove li hai visti i diaframmi a cristalli liquidi?

Alba

Ciao,
era il principale argomento delle "New" della fine anni '70 quando, scoperti i cristalli liquidi, li avrebbero voluti infilare in ogni dove. Come puoi ben vedere si sono fermati ai display, però l'idea era simpatica: un sandwich di lastrine trasparenti nel cui interno si chiudeva un'iride a cristalli liquidi. Per abbandonarla chissà che costi doveva avere.
1berto
SkZ
i vetri che si oscurano con passaggio di energia so che ci sono.
Come otturatori la vedo dura ancora
Maicolaro
QUOTE(_Lucky_ @ Mar 26 2010, 02:54 PM) *
Tutto sommato credo che, oltre qualche timido tentativo di sperimentazione in laboratorio, poi non ci siano stati sviluppi pratici.....


Alcune sviluppi pratici ci sono stati, ad esempio lo specchietto retrovisore interno di molte autovetture si oscura automaticamente in funzione della luce che lo colpisce e di quella ambiente per evitare fastidiosi riflessi notturni negli occhi del guidatore.

Un saluto
m.
umbertomonno
QUOTE(Maicolaro @ Mar 27 2010, 07:41 AM) *
Alcune sviluppi pratici ci sono stati, ad esempio lo specchietto retrovisore interno di molte autovetture si oscura automaticamente in funzione della luce che lo colpisce e di quella ambiente per evitare fastidiosi riflessi notturni negli occhi del guidatore.

Un saluto
m.

Ciao,
però questi sono esempi di vetri "fotosensibili alla luce" come le lenti degli occhiali o i canopy dei velivoli militari che, se colpiti dalla luce, si oscurano.
Quella dei diaframmi era proprio un'applicazione possibile dei cristalli liquidi che, contrariamente agli esempi precedenti, possono assumere delle forme prefissate.
Forse li hanno accantonati perchè come giravi l'ottica uscivano tutti fuori???????
Battutaccia, ma rientro proprio adesso dal PhotoShow, non male , ma una camminata......
1berto
SkZ
cosa usciva fuori?
Cmq, come ho detto,avevano prodotto dei vetri per finestra che potevi oscurare a piacimento. Penso che stesso procedimento sia nei vetri oscurabili di certe auto.
decarolisalfredo
Io lessi queste cose negli anni 90. A seconda di quanta corrente arrivava ai cristalli questi si oscuravano e quindi facevano passare più o meno luce, come un diaframma.

Ora mettere questo tipo di "coso" al centro di uno schema ottico, non so quanto fosse indicato.

Come otturatore sarebbe dovuto divenire perfettamente nero o perfettamente trasparente in un tempo calcolabile in miscrosecondi, credo non ci siano riusciti.
Maicolaro
QUOTE(unbertomonno@virgilio.it @ Mar 27 2010, 03:16 PM) *
Ciao,
però questi sono esempi di vetri "fotosensibili alla luce" come le lenti degli occhiali o i canopy dei velivoli militari che, se colpiti dalla luce, si oscurano.


Non è estatto parlare di vetri fotosensibili come nel caso degli occhiali, si tratta di un fenomeno chiamato elettrocromismo, derivato dai cristalli liquidi. E' un impulso elettrico, non la luce a far cambiare colore alla superficie cui è applicata questa tecnologia. A generare gli impulsi elettrici nel caso degli specchietti sono 2 sensori fotosensibili uno anteriore per la luce ambientale ed uno posteriore per rilevare gli abbaglianti di quel deficiente che ti si è attaccato al sedere... ph34r.gif
Immaginare tutto questo applicato ad un otturatore trasparente probabilmente al momento è avveniristico ma sicuramente affascinante: Immagino velocità affidabilità e leggerezza impensabili con un sitema elettromeccanico smilinodigitale.gif

Un saluto
m.
SkZ
i cristalli liquidi vengono fatti disporre in modo da polarizzare la luce. Pellicole polarizzanti poi danno l'effetto scuro. Almeno cosi' funzionano i display delle calcolatrici e orologi.
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