QUOTE(Paolo56 @ Apr 4 2010, 03:12 PM)

Molto interessante!
Perch�, quando hai un p� di tempo, non provi a spiegarci passo passo, magari pubblicando i screenshot, il tuo procedimento di stampa?
Ciao e grazie.
1) NON so pubblicare gli screenshots! Per�, praticamente, sono gli stessi passi che ha riportato Pimassi, adattati alla Epson 3880. Non sono importanti i passi in s� stessi, quanto lo � capire cosa si fa con quei passi, e se ci ragioni un attimo, con cognizione di causa sui comandi, ti torna tutto chiaro.
2) Il Lacie � tarato a 5500 K, 120 cd/m2, 1,8 di gamma contrasto
3) La stampante pu� gestire lei il colore, coi suoi driver, oppure lo pu� gestire Photoshop: l�importante � NON farlo gestire ad entrambi contemporaneamente, altrimenti sorge confusione e chiaramente slittano i colori fuori dal controllo.
Io lo faccio gestire a PP dato che:
- caricando i profili della carta, faccio il softproofing preciso e vedo in anticipo il risultato
- gestisco io la situazione, non la stampante sulla quale non ho praticamente controllo se non andando a cercare nelle budella del suo pannello di controllo, di sicuro meno flessibile ed immediato di Photoshop
Questo secondo � il motivo principale per il quale faccio gestire il colore da PP: lo gestisco io, non la stampante che non me lo fa controllare bene.
4) Quando la foto � pronta per il foto ritocco, faccio il softproofing con Photoshop, da Visualizza, Imposta prova, Personale e simulo la stampa su quella specifica carta sulla mia specifica stampante e coi vari intenti di rendering colorimetrici: la grande maggioranza dei casi uso quello relativo, con compensazione del punto nero, per avere ombre pi� naturali, raramente uso il colorimetrico assoluto, ma dipende dall�immagine.
La foto preparata dal fotoritocco, quando per me � giudicata pronta per la stampa, alla prova del softproofing NON va praticamente MAI bene per la stampa, sembrerebbe strano ma � la molto logica realt�, dovuta al fatto che io lavoro in Prophoto e la stampante ha un suo gamut ben diverso da Prophoto (che non vedo) e dal Lacie, che vedo, che in pratica sostituisce, anzi � lui i miei occhi; ho pochi fuori gamma colorimetrici (troppo saturi, troppo luminosi), parecchi fuori gamma dinamici, leggeri ma che disturbano, con ombre che tendono ad essere tappate, grigi e colori tenui che spariscono etc., evidentemente dipendenti dal mio tipo di fotoritocco.
Debbo riprendere la foto da stampare anche due o tre volte, con Curve, localizzate, riprese di colore leggerissime e localizzate, contrasto localizzato e spugna, sempre leggeri, per recuperarli, poi ricontrollo globale fatto NON SOLO SU PP, ma anche su View NX o Adobe Bridge, vanno bene entrambi per ricontrollo doppio oltre PP; da una foto ipoteticamente pronta per la stampa, per la ripresa di messa a punto della stampa ci metto anche un�ora, ma alla fine, quello che vedo, stampo e le stampe mi soddisfano molto, me ed anche personale noto in Italia e riconosciuto molto esperto.
Merita citare che quando eventualmente riprendo la foto per la stampa durante il softproofing, variazioni del comando Contrasto sotto il 10% NON sono rilevate dalla stampante, non cambia nulla.
Per il B&N, stessa procedura, tenendo presente che � meglio stare un filo pi� contrastato del colore, sul Lacie sembra un capello troppo contrastata, ma stampata viene bene ( questo � dovuto al gamma 1,8 del Lacie, ci vorrebbe un filo pi� alto, ma se lo setto su 2,2, perdo in fedelt� di luminosit�, non tanto cromatica).
Tolgo il metamerismo con la regolazione apposita della 3880, operando, nel mio caso, dato che uso quelle carte, solo sulla regolazione orizzontale, da + 5 (carta Ilford) a +6 (carta Epson)
Sia in colore che B&N, mai far lavorare la stampante in velocit� (togliere sempre la spunta ad alta velocit�), sempre in qualit�, impostando il valore massimo, 5.
Io converto subito il RAW in Tiff a 16 bit del formato di stampa (file di 90- 100 Mb con la D 700) e faccio il fotoritocco su quello, mi porto dietro file grossi, ma � meglio operare su tutto il file che interpolare dopo.
Importante poi � lo sharpening di stampa: io uso con soddisfazione quello messo a punto da Frazer e Schewe:
1) Apri l�immagine e portala al formato di stampa a 300 PPI
2) Duplica lo sfondo su un livello, e setta (clicca due volte sul livello) lo stile livello cos�:
- Modo fusione: Normale
- Opacit�: 66%
- Fusione avanzata: immutata
- Fondi se: Grigio
a. Questo strato: 0- porta la slitta a 230/250
b. Strato sotto: porta la paletta 10/20 � 255
3) Applica Filtro/ Contrasta/maschera di contrasto 320/0,6/4 (per 360 PPI, 320/0,5/4)
4) Modifica/Dissolvi Maschera di contrasto/70% ed in Luminosit�
5) Torna al livello copiato dallo sfondo e cambia fusione da Normale a Sovrapponi
6) Applica Filtro/Altro/Accentua Passaggio /Raggio 2 Px (per 360 PPI, Raggio 1,5 Px)
7) Fondi i livelli
Lo puoi fare anche con CS4,sempre per Inkjet 3880 a 300 PPI, con maschera di contrasto
Ammontare 190 Raggio 5 Soglia 2
per� oggi non uso pi� per lo sharpening la sola maschera di contrasto, dato che la tecnica di Frazer/Schewe mi pare, a parer mio, migliore.
Un conoscente ha Alien Skin e porta a formato e fa lo sharpening di stampa con quello, ma, sempre secondo me, la tecnica di Frazer/Schewe � meglio anche di quella.
Il raggiungimento della perfezione � una grossa tentazione, ma � una chimera, e la curva di affinamento dei risultati � logaritmica: non sono mai contento, quel filino di contrasto in pi� sarebbe stato meglio, quella lucetta l� andava ridotta, quell�ombra andava scurita o schiarita un capello e cos� via.
Una sera ho fatto tre stampe della stessa foto, cambiando di poco qualcosa ed alla fine ho deciso quale era la migliore: il giorno dopo le ho riguardate tutte e tre, e la migliore, il giorno dopo, non era quella della sera prima.
Quella � stata una bella ed istruttiva lezione: adesso ci do un taglio e ne stampo una sola, ma dopo attenta e meditata considerazione.
Se capiti a Lucca ti faccio vedere qualcosa, oppure sar� presente al D � day 2010, il 7 di maggio e week end, e se vieni anche tu, ti porto qualcosa di stampato, sia in B&N che a colori.
Saluti cordiali