QUOTE(gianz @ May 31 2010, 11:05 PM)

Ciao.
Potresti provare a dare una letta al libro "La Camera Chiara" di Roland Barthes. Non risponde esattamente al tuo quesito, ma lo identifica e cerca di sviscerarne il senso. Barthes individua due aspetti della foto: lo Studium, che, tirando il concetto per i capelli, è l'elemento culturale della foto stessa (informazioni, dettagli, tecnica) e il Punctum, cioè ciò che della foto ti punge, colpisce. Il Punctum è chiaramente soggettivo, mentre spesso lo Studium rappresenta l'oggettività della foto.
Ps: ho riassunto per brevissimi e aerei capi... il libro è leggermente più profondo!

"Un'autentica bugia" di Michele Smargiassi Edizioni CONTRATO €19,90credo sia perfetto per la tua tesina ....
Te lo consiglio caldamente
"La lettura di Un’autentica bugia, pubblicato da Contrasto conduce alla nullificazione dell’idea secondo cui la “rivoluzione digitale” abbia compromesso la tanto decantata veridicità della fotografia, poiché il dogma referenziale di questo medium è stato sfidato con successo già nel periodo che ha caratterizzato l’analogico.
Partendo da questo presupposto, con una serie di esempi e gustosi aneddoti, Michele Smargiassi, giornalista ed esperto di fotografia, ripercorre la storia della fotografia spiegando “come” questa abbia saputo mentire (in modo volontario e involontario) e come le decisioni umane e “inconscio-tecnologiche” che producono un’immagine implichino inevitabilmente un’alterazione della realtà percepita.
Il libro è arricchito da 140 foto, testimonianza di quelli che sono stati i momenti della creazione del falso e della bugia a opera di giornalisti, di politici e di fotografi, che con i mezzi più disparati e per i più vari motivi, hanno ingannato la nostra percezione della realtà mostrando immagini sapientemente manipolate.
“La fotografia non sa mentire, ma i bugiardi sanno fotografare.” Lewis Hine
Sappimi dire