QUOTE(lucalotti @ Aug 13 2010, 12:14 PM)

Salve,
da tempo mi interesso di immagini stereoscopiche o tridimensionali che dir si voglia.
Conosco la tecnica di base, per altro ben documentata in una delle experiences presenti nel portale Nikon School.
Ci� che vorrei approfondire per� � la tecnica di scatto. Normalmente i due scatti utili a produrre la stereoscopia si effettuano alla distanza focale (quella tra i 2 nostri occhi), in genere 6/10 cm. Quando per� si fotografano soggetti abbastanza lontani questa distanza non � sufficiente a garantire una evidente tridimensionalit� nell'immagine finale.
Esiste una formula per calcolare la distanza a cui effettuare i 2 scatti per garantire una stereoscopia della foto post-prodotta non esagerata, ma evidente?
Per quanto riguarda l'uso degli occhialini invece volevo chiedervi come mai alcuni modelli (come quelli ad esempio distribuiti da The Space Cinema per la visione dei film in 3d) non hanno la doppia classica colorazione, ma hanno le 2 lenti grigie. Che tipologia di processo produttivo bisogna adottare per utilizzare quel tipo di occhiali? Vanno bene anche per la fotografia o solo per i film?
Grazie
Non esiste una formula, per ottenere un effetto reale dovresti avere i due scatti con angolo di campo simile a quello del singolo occhio umano a quella distanza. Direi che se zoommi dovrai aumentare la distanza tra i due punti, ma e' un trucco per dare un effetto che comunque in realta' non vedi, visto che occhio ha focale fissa, e che gli oggetti distanti li percepisci appunto piatti...
Occhialini: Ci son tecniche diverse. Quello che importa e' far arrivare all'occhio destro l'immagine destra e all'occhio sinistro l'immagine sinistra.
O si sdoppia l'immagine oppure, non potendolo fare, si usano varie tecniche:
Lenti colorate: ogni lente fa da filtro per l'altra immagine, in modo da far apparire solo una immagine per occhio.
Lenti polarizzate: Le immagini son polarizzate, ogni lente fa da filtro all'altra immagine.
Lenti elettroniche: si tratta in realta' di LCD che si accendono e si spengono ad alta frequenze, sfruttando il fenomeno di persistenza sulla retina. La sorgente deve esser per forza dinamica e sincronizzata con gli occhialini. Molto comoda per il cinema, meno per la fotografiain quando richiede proiettore speciale anche per immagini statiche (ovvero, non puoi stampare una immagine 3d con questo sistema).