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lub
Salve. Oso riprendere una discussione di ieri sia perch� la ritengo molto interessante sia perch� l'ho letta con ritardo senza poter intervenire.
Gguadagno aveva domandato se implementando in macchina una curva ad alto cotrasto si corresse il rischio di pelare le alte luci. Click102 ne ha dato la certezza, demandando sostanzialmente l'applicazione delle curve alla fase di post-produzione.
Senza entrare nel merito del fatto che, tra gli utenti di reflex digitali, c'� una larga fetta che non vuole o non pu� perdere troppo tempo in post-produzione, credo che questi pericoli si accentuano soprattutto perch� la curva viene applicata indifferentemente (ossia come � stata impostata) sia su istogrammi "stretti" (ossia per foto sottoesposte) che su distribuzioni pi� bilanciate, e che invece si otterrebero risultati pi� controllati se prima di applicare la curva, predisposta a partire da una foto-modello - correttamente esposta e con bilanciata distribuzione dei toni (per intenderci: istogramma "a montagnella") - l'istogramma venisse normalizzato in modo che il tono pi� scuro fosse tutto a sinistra e quello pi� chiaro tutto a destra. Questa funzione, peraltro, sarebbe utilissima gi� da sola, indipendentemente dalle curve. Che io sappia non esiste ancora una cosa del ghenere nel menu della D70.

Che ne pensate?
Un augurio di buone foto a tutti.
Clik102
QUOTE(lub @ Jul 7 2005, 08:09 AM)
Salve. Oso riprendere una discussione di ieri sia perch� la ritengo molto interessante sia perch� l'ho letta con ritardo senza poter intervenire.
Gguadagno aveva domandato se implementando in macchina una curva ad alto cotrasto si corresse il rischio di pelare le alte luci. Click102 ne ha dato la certezza, demandando sostanzialmente l'applicazione delle curve alla fase di post-produzione.
Senza entrare nel merito del fatto che, tra gli utenti di reflex digitali, c'� una larga fetta che non vuole o non pu� perdere troppo tempo in post-produzione, credo che questi pericoli si accentuano soprattutto perch� la curva viene applicata indifferentemente (ossia come � stata impostata) sia su istogrammi "stretti" (ossia per foto sottoesposte) che su distribuzioni pi� bilanciate, e che invece si otterrebero risultati pi� controllati se prima di applicare la curva, predisposta a partire da una foto-modello - correttamente esposta e con bilanciata distribuzione dei toni (per intenderci: istogramma "a montagnella") - l'istogramma venisse normalizzato in modo che il tono pi� scuro fosse tutto a sinistra e quello pi� chiaro tutto a destra. Questa funzione, peraltro, sarebbe utilissima gi� da sola, indipendentemente dalle curve. Che io sappia non esiste ancora una cosa del ghenere nel menu della D70.

Che ne pensate?
Un augurio di buone foto a tutti.
*



Per la precisione ..... io non ho detto "genericamente" di applicare le curve solo in post-produzione !!!!

Io utilizzo sempre due curve (con la D100 si possono memorizzare 2 profili) che seleziono secondo i casi !!!!

Ho detto che � meglio applicarle in post-produzione se si desiderano dei forti contrasti come diceva l'utente !!! Un indiscriminato uso di curve con forti contrasti al momento dello scatto potrebbe causare pelature nelle alte luci e ..... le pelature non sono pi� recuperabili.

A parte l'uso esaperato che ipotizzava l'utente .... le curve in "macchina" sono non solo utili ma indispensabili .... e, del resto .... anche se da noi non caricate .... la macchina utilizza, in ogni caso .... una sua curva standar gi� precaricata !

praticus
Non ho ben chiaro il tuo quesito...comunque....
Tu scatti, visualizzi l'istogramma sul monitor della fotocamera eventualmente ri-scatti sotto/sovra esponendo quanto basta ad ottenere un istogramma correttamente bilanciato...........

Circa le curve basta provare, personalmente preferisco valutare in post eventuali ritocchi allo scatto, tanto le foto le devi guardare prima di decidere quali vuoi stampare o conservare.........cliccare su qualche pulsante di Capture � questione di pochi secondi, anche perch� sto prendendo coscienza dei vari settaggi che posso fare in macchina e quindi evitare la post. (su un paesaggio aumento la nitidezza e la saturazione p.e.)..........questo comunque � solo il mio parere.......
Ciao......
giannizadra
Ritengo che una funzione "Auto-contrast" preimpostata in macchina sarebbe estremamente pericolosa .
Non � affatto vero che tutti i soggetti, con qualsivoglia illuminazione e contrasto della scena, richiedano una distribuzione ideale "a montagnola" dei pixel nell'istogramma: attuarla gi� in macchina, in molti casi, porterebbe a situazioni inaccettabili e irrecuperabili (se ho capito bene il senso della proposta).
Per convincerti di ci�, � sufficiente che tu apra in Capture (o in Photoshop) un ritratto correttamente illuminato con sfondo chiaro, e provi ad agire sull'istogramma nel senso da te auspicato: ti accorgerai che l'immagine diventa inguardabile, con distruzione di dettaglio nelle alte luci.
La postproduzione � indispensabile, e non richiede molto tempo.. wink.gif
sergiopivetta
Io andrei molto cauto con l'uso degli automatismi.

Senza arrivare all'eccesso di usare un esposimetro spot per misurare l'esatto contrasto di scena ed un termocolorimetro per l'esatto WB per ogni scatto che ci capita di fare, bisognerebbe allenarsi nella valutazione dell'illuminazione di quanto stiamo per inquadrare per poter, in tempi ragionevoli e proporzionati ai risultati voluti, attuare le correzioni necessarie.

Questo perch� i sempre pi� sofisticati sistemi esposimetrici sono comunque sempre pi� stupidi del nostro cervello.
Solo noi possiamo realmente valutare quello che stiamo fotografando e solo noi sappiamo come vogliamo che la foto sia.

Tutto questo deve comunque essere supportato da conoscenze di come nasce una fotografia. Conoscenze che dovranno aumentare mano a mano che anche le nostre esigenze aumenteranno.

La fotocamera � solo la pentola per cucinare i cibi.
I cuochi dobbiamo essere noi.

Pur utilizzando fotocamere come la D2H, la D2X, devo sempre, ad ogni scatto, considerare tutte le variabili che concorrono allo scatto, se voglio portare a casa, con un minimo di sicurezza, scatti decenti.
Anche durante le stesse inquadrature i risultati cambiano di molto e, se non si interviene, si rischia l'errore.

sergio pivetta

lub
QUOTE
La fotocamera � solo la pentola per cucinare i cibi.
I cuochi dobbiamo essere noi.


quoto sergiopivetta perch� esprime il pensiero di tutti.
Ma volevo chiarire che in fondo anch'io sono d'accordo e che ho aperto la discussione perch� mi farebbe piacere avere una opzione - non una modalit� - che favorisse la possibilit� di ottenere una stampa accettabile senza intervenire, cosa che non sempre capita scattando in "auto" o "P".

Specialmente l'applicazione delle curve secondo me non � allo stato dell'arte. Se posso essere d'accordo sul fatto che l'autocontrast produca una gamma tonale non necessariamente ottimale, credo anche che non faccia i danni riportati da gianluigizadra. Mentre invece una curva "precotta" applicata su una foto con l'esposizione scorretta o con una distribuzione sbilanciata lo fa senz'altro.

Confesso che finora non ho mai stampato una sola foto senza perderci almeno una decina di minuti sopra, il che, non essendo io un professionista, diventa un pensiero pesantuccio quando immagino al ritorno delle vacanze, con qualche migliaio di foto da vedere ed elaborare (praticamente � un lavoro !). Tanto che si profila un ritorno (almeno parziale) alla foto chimica dove per lo meno gli errori e le dominanti li posso attribuire al costruttore!

Vi saluto con simpatia e gratitudine,
Luciano.
Clik102
QUOTE(lub @ Jul 7 2005, 12:08 PM)
QUOTE
La fotocamera � solo la pentola per cucinare i cibi.
I cuochi dobbiamo essere noi.


quoto sergiopivetta perch� esprime il pensiero di tutti.
Ma volevo chiarire che in fondo anch'io sono d'accordo e che ho aperto la discussione perch� mi farebbe piacere avere una opzione - non una modalit� - che favorisse la possibilit� di ottenere una stampa accettabile senza intervenire, cosa che non sempre capita scattando in "auto" o "P".

Specialmente l'applicazione delle curve secondo me non � allo stato dell'arte. Se posso essere d'accordo sul fatto che l'autocontrast produca una gamma tonale non necessariamente ottimale, credo anche che non faccia i danni riportati da gianluigizadra. Mentre invece una curva "precotta" applicata su una foto con l'esposizione scorretta o con una distribuzione sbilanciata lo fa senz'altro.

Confesso che finora non ho mai stampato una sola foto senza perderci almeno una decina di minuti sopra, il che, non essendo io un professionista, diventa un pensiero pesantuccio quando immagino al ritorno delle vacanze, con qualche migliaio di foto da vedere ed elaborare (praticamente � un lavoro !). Tanto che si profila un ritorno (almeno parziale) alla foto chimica dove per lo meno gli errori e le dominanti li posso attribuire al costruttore!

Vi saluto con simpatia e gratitudine,
Luciano.
*



In primo luogo non so se hai letto bene il mio primo intervento !
Comunque, ti ricordo che sia Capure che PS prevedono la possibilit� tramite in comando batch di applicare domandi comulativi ad un gruppo di files, ad esempio comulativamente a tutte le foto delle vacanze prima della stampa.
In Capture � poi presente il comando ottimiza che anche lui ha effetto, volendo, su gruppi di files.

Titengo perci� sempre decisamente preferibile ottenere dalla macchina un file nef leggeremente sottoesposto, e mofidicarlo in automatico in fase di stampa, che non correre il rischio di irreparabili PELATURE.

Del resto .... come mandi in stampa le 1000 foto delle vacanze se non dopo una conversione in jpg ???

Anche questa conversione, se proprio hai urgenza, puoi farla in automatico, magari unitamente alla ottimizzazione ..... stamparti o farti stampare i provini e poi dal file nef ristampare o far ristampare, dopo una perfetta messa a punto, i files che meritano.

Esattamente ci� che facevi con la pellicola !!!
giannizadra
QUOTE(lub @ Jul 7 2005, 01:08 PM)

Specialmente l'applicazione delle curve secondo me non � allo stato dell'arte. Se posso essere d'accordo sul fatto che l'autocontrast produca una gamma tonale non necessariamente ottimale, credo anche che non faccia i danni riportati da gianluigizadra. Mentre invece una curva "precotta" applicata su una foto con l'esposizione scorretta o con una distribuzione sbilanciata lo fa senz'altro.

Luciano.
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Per convincerti dei danni che pu� produrre, in determinate condizioni, l'autocontrast, ti allego due file:
Questo � il fotogramma senza alcun intervento (solo convertito in jpeg compresso):
giannizadra
..e questo � lo stesso, applicato l'autocontrast.
Pensa se lo facesse la macchina... cerotto.gif
sergiopivetta
QUOTE(lub @ Jul 7 2005, 01:08 PM)

mi farebbe piacere avere una opzione - non una modalit� - che favorisse la possibilit� di ottenere una stampa accettabile senza intervenire, cosa che non sempre capita scattando in "auto" o "P".

Confesso che finora non ho mai stampato una sola foto senza perderci almeno una decina di minuti sopra, il che, non essendo io un professionista, diventa un pensiero pesantuccio quando immagino al ritorno delle vacanze, con qualche migliaio di foto da vedere ed elaborare (praticamente � un lavoro !). Tanto che si profila un ritorno (almeno parziale) alla foto chimica dove per lo meno gli errori e le dominanti li posso attribuire al costruttore!
*


Luciano,
a tutti piacerebbe trovare una curva ideale che trasformasse, tutti i nostri scatti, nello scatto ideale che sta solo nella nostra mente.
Purtroppo non � cos�.
La tecnologia ci viene incontro per favorirci, ma non fa il miracolo.

Ti sarai sicuramente accorto che, foto fatte a distanza solo di pochi secondi l'una dall'altra riprendendo la stessa scena e lo stesso soggetto, a volte, vengono rese con differenze esposimetriche macroscopiche.
E, almeno a me, questa casistica si presenta non saltuariamente ma regolarmente.
Solo in sala posa, in condizioni estremamente controllate e gestite, ho una relativa sicurezza.

"...Tanto che si profila un ritorno (almeno parziale) alla foto chimica..."
e perch�?
perch� forse con la stampa chimica il lavoro di correzione viene fatto da altri?
E viene fatto (pi� o meno bene) in... automatico.
Solo che prima forse non te ne accorgevi e ti accontentavi.

E, neanche in questo caso, la tecnologia riuscirebbe ad indovinare il nostro ideale di foto e a sostituirsi ad eventuali mancanze tecniche del fotografo.

sergio pivetta
marcelus
QUOTE(sergiopivetta @ Jul 7 2005, 01:52 PM)
QUOTE(lub @ Jul 7 2005, 01:08 PM)

mi farebbe piacere avere una opzione - non una modalit� - che favorisse la possibilit� di ottenere una stampa accettabile senza intervenire, cosa che non sempre capita scattando in "auto" o "P".

Confesso che finora non ho mai stampato una sola foto senza perderci almeno una decina di minuti sopra, il che, non essendo io un professionista, diventa un pensiero pesantuccio quando immagino al ritorno delle vacanze, con qualche migliaio di foto da vedere ed elaborare (praticamente � un lavoro !). Tanto che si profila un ritorno (almeno parziale) alla foto chimica dove per lo meno gli errori e le dominanti li posso attribuire al costruttore!
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Luciano,
a tutti piacerebbe trovare una curva ideale che trasformasse, tutti i nostri scatti, nello scatto ideale che sta solo nella nostra mente.
Purtroppo non � cos�.
La tecnologia ci viene incontro per favorirci, ma non fa il miracolo.

Ti sarai sicuramente accorto che, foto fatte a distanza solo di pochi secondi l'una dall'altra riprendendo la stessa scena e lo stesso soggetto, a volte, vengono rese con differenze esposimetriche macroscopiche.
E, almeno a me, questa casistica si presenta non saltuariamente ma regolarmente.
Solo in sala posa, in condizioni estremamente controllate e gestite, ho una relativa sicurezza.

"...Tanto che si profila un ritorno (almeno parziale) alla foto chimica..."
e perch�?
perch� forse con la stampa chimica il lavoro di correzione viene fatto da altri?
E viene fatto (pi� o meno bene) in... automatico.
Solo che prima forse non te ne accorgevi e ti accontentavi.

E, neanche in questo caso, la tecnologia riuscirebbe ad indovinare il nostro ideale di foto e a sostituirsi ad eventuali mancanze tecniche del fotografo.

sergio pivetta
*




quoto xch� rispecchiano una verit� che a volte ci sfugge.
sar� che sto digitale ci sta facendo diventare un tantino paranoici.
con la pellicola eravamo un tantino + "morbidi" nel valutare le nostre foto, oggi siamo diventati tutti degli analizzatori indefessi (inteso come instancabili tongue.gif ). non perdoniamo niente a nessuno, tantomeno alla nostra fotocamera.
personalmente ritengo che dovremmo analizzare i risultati con un minimo di imparzialit� ed essere consapevoli delle possibilit� e dei limiti di entrambe le tecnologie.
andiamo a rivedere le nostre foto dell'epoca "predigitale", quelle che magari abbiamo esposto con fierezza su tutte le pareti di casa per anni, sono tutte cos� "perfette"? niente esposizioni imperfette, niente dominanti varie?
lub
Dai numerosi interventi che ho letto - con grande interesse soprattutto per la consapevolezza tecnica che implicano - mi sono convinto che il problema della post-produzione � comunque molto sentito e che i numerosi interventi possibili, mentre ad alcuni sono graditi (e questi sono coloro che giustamente ottengono i migliori risultati) ad altri risultano un po' troppo impegnativi.
Inoltre, cosa un po' inaspettata, mi sono convinto che la reflex digitale � uno strumento molto sofisticato, quasi come un apparecchio "da studio", e che contrariamente a quanto possa sembrare, va usato con molta competenza per ottenere il risultato che volevamo esprimere. Spero solo di non perdermi nelle correzioni, tanto da ottenere un prodotto troppo diverso dal soggetto originale (che in fondo esiste solo nella memoria ...).

Davvero grazie a tutti per i consigli e le esperienze allegate.
Luciano
sergiopivetta
QUOTE(lub @ Jul 7 2005, 08:26 PM)
Spero solo di non perdermi nelle correzioni, tanto da ottenere un prodotto troppo diverso dal soggetto originale

*


Infatti questo � un rischio reale, subdolo, che mi � successo, e cui cerco di fare molta attenzione a non incorrere nuovamente.

Dai una correzione ad una foto, danne un'altra in pi� alla seconda, aggiungine un'altra ancora alle altre e, lentamente, giorno dopo giorno le nostre immagini vengono stravolte inutilmente senza che ce ne accorgiamo.

Solo dopo qualche tempo, casualmente, riprendendo in mano un file originale ci viene da dire:
"c....! ma guarda che bello era il file originale..."
ed � una cosa che realmente pu� accadere. Ed allora � arrivato il momento di riflettere.

sergio pivetta
-missing
L'esempio di Zadra � illuminante e vale pi� di mille chiacchere.
Ovvero, se la macchina ti sforna una porcata, come la correggi?
Meglio lasciare tutto com'�, curare maggiormente la tecnica fotografica e correggere (molto poco) dopo.
cgm66
QUOTE(marcelusfire@tin.it @ Jul 7 2005, 03:19 PM)
sar� che sto digitale ci sta facendo diventare un tantino paranoici.
...sono tutte cos� "perfette"? niente esposizioni imperfette, niente dominanti varie?
*


La paranoia credo stia nel fatto che in poco tempo molti si son trovati in mano uno strumento "facilmente" adattabile al gusto delle proprie esigenze. Il fattore real time non � del tutto trascurabile, per la ripresa, ma ha il sensore anche un comportamento diverso rispetto alla pellicola, sia in latitudini di posa, in materia di risposta alla luce, di fasatura dei colori...
Piuttosto c'�� una discreta smania di personalizzare un'immagine rispetto a dei canoni che si ritengono corretti, ma talvolta rispetto ai gusti personali. Se vogliamo analizzare un'immagine digitale, allora se proprio si volesse, la si dovrebbe rapportare ad alcuni strumenti che definiscono le scale di gamma colore, luminosit�, contrasti, piedistalli, clip, ampiezza, fase.
Tutto questo � portato avanti generalmente dalla macchina in default, composta e tarata secondo parametri riferiti ad una scala convenzionale. Ogni modifica apporta variazioni ed alcune volte si variano diversi parametri che per la bramosia di riportare a livello accettabile finiscono per stravolgere un'intera gamma di riferimento.
Le immagini "tradizionali", quelle "pellicolose", non erano perfette, ma non erano e ora maggiormente non sono perfettamente rispondenti al proprio gusto, ma non si aveva la possibilit� di variare personalmente. Oggi per� viene offerto uno strumento in pi�, in tal senso: lo scanner. A questo punto puoi "lavorare" tu il prodotto, sempre che chi sviluppa non introduca varianti alla base...
Knight
A tutti quelli che pretendono che una foto esca gi� perfetta dalla macchina, chiedo: perch� avete deciso di acquistare una DSLR?

La fotografia digitale presuppone necessariamente un passaggio in PP, tanto o poco che sia.

Altrimenti dov'� il vantaggio (o il divertimento) rispetto alla foto chimica?

Io personalmente ho deciso l'acquisto della D70 dopo che un'intero rullo di stampe � risultato fortemente sovraesposto.
Da quel momento ho deciso che era meglio che avessi sotto controllo la maggior parte del processo fotografico, visto che il progresso me ne dava l'opportunit�.

Per chi anela alla foto perfetta senza necessit� di interventi c'� sempre la pellicola, che non constringe a nessuna PP.

Personalmente trovo che l'elaborazione della foto con il computer sia molto affascinante, perch� ti permette di recuperare immagini che altrimenti dovresti cestinare e di adattare l'immagine a come l'hai percepita al momento dello scatto.

Per concludere, e andando controcorrente, io con la D70 S ho il problema opposto.
Con determinate condizioni di illuminazione (molto forte) ho il problema di una bruciatura delle alte luci. Sto provando a caricare in macchina curve personalizzate per ovviare l'inconveniente.

Scusate se sono andato un po' OT.

Buone foto

Fabrizio
giannizadra
QUOTE(Knight @ Jul 8 2005, 10:25 AM)
A tutti quelli che pretendono che una foto esca gi� perfetta dalla macchina, chiedo: perch� avete deciso di acquistare una DSLR?

La fotografia digitale presuppone necessariamente un passaggio in PP, tanto o poco che sia.

Altrimenti dov'� il vantaggio (o il divertimento) rispetto alla foto chimica?

Io personalmente ho deciso l'acquisto della D70 dopo che un'intero rullo di stampe � risultato fortemente sovraesposto.
Da quel momento ho deciso che era meglio che avessi sotto controllo la maggior parte del processo fotografico, visto che il progresso me ne dava l'opportunit�.

Per chi anela alla foto perfetta senza necessit� di interventi c'� sempre la pellicola, che non constringe a nessuna PP.

Personalmente trovo che l'elaborazione della foto con il computer sia molto affascinante, perch� ti permette di recuperare immagini che altrimenti dovresti cestinare e di adattare l'immagine a come l'hai percepita al momento dello scatto.

Per concludere, e andando controcorrente, io con la D70 S ho il problema opposto.
Con determinate condizioni di illuminazione (molto forte) ho il problema di una bruciatura delle alte luci. Sto provando a caricare in macchina curve personalizzate per ovviare l'inconveniente.

Scusate se sono andato un po' OT.

Buone foto

Fabrizio
*



Mi hai fatto fare un salto sulla sedia, Fabrizio: pensavo che con PP tu intendessi PictureProject.. smile.gif
Poi ho riletto, e ho capito che intendevi PostProduzione.
Siamo d'accordo. Forse � meglio che limitiamo l'uso delle sigle, almeno di quelle confondibili. Pollice.gif
Marco Negri
QUOTE(gianluigizadra @ Jul 7 2005, 09:05 AM)
La postproduzione � indispensabile, e non richiede molto tempo.. wink.gif
*



Come non quotare in toto le precise parole di GianLuigi. wink.gif

La Post produzione non deve essere vista come un "peso" da portarsi sulle spalle con l' utilizzo del digitale.
La Post produzione � la regolazione fine alle propriet� del fotogramma, la camera oscura vista in un ottica di strumenti tecnologicamente avanzati.
La fotocamera poi, necessita non solo di una regolazione standard ma, attraverso la approfondita conoscenza di essa, una regolazione ottimale dettata dall' esperienza;
Consiglio quindi pochi automatismi ma regolazioni dettate dall' esercizio e riviste piano piano sino ad ottenere un file " pronto" ed ottimizzato che, in post richieder� solamente poche o nulle attenzioni.

Un cordiale saluto.
giannizadra
QUOTE(Marco Negri @ Jul 8 2005, 10:37 AM)
QUOTE(gianluigizadra @ Jul 7 2005, 09:05 AM)
La postproduzione � indispensabile, e non richiede molto tempo.. wink.gif
*



Come non quotare in toto le precise parole di GianLuigi. wink.gif

La Post produzione non deve essere vista come un "peso" da portarsi sulle spalle con l' utilizzo del digitale.
La Post produzione � la regolazione fine alle propriet� del fotogramma, la camera oscura vista in un ottica di strumenti tecnologicamente avanzati.
La fotocamera poi, necessita non solo di una regolazione standard ma, attraverso la approfondita conoscenza di essa, una regolazione ottimale dettata dall' esperienza;
Consiglio quindi pochi automatismi ma regolazioni dettate dall' esercizio e riviste piano piano sino ad ottenere un file " pronto" ed ottimizzato che, in post richieder� solamente poche o nulle attenzioni.

Un cordiale saluto.
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Ciao Marco,
pensa che una delle "sorprese" del mio primo approccio col digitale � stata proprio la brevit� dei tempi di postproduzione.
Ero abituato a stamparmi le dia: per ogni intervento dovevi fare un provino sotto l'ingranditore. Esporlo, svilupparlo, sbiancarlo, fissarlo, lavarlo, asciugarlo, esaminarlo con lampada a 5000 Kelvin. Un provino per l'esposizione, almeno un altro multiplo per individuare la dominante di colore, mascherature e vignettature con le mani sotto il cono di luce per estrarre le ombre (altro che D-lighting..).
Quando andava tutto bene, in una serata tiravi fuori due stampe fatta come si deve.
Per questo, quando leggo che non c'� il tempo per trascinare due cursori mi altero un po'. Ma so che me lo perdonate... rolleyes.gif
Lambretta S
QUOTE(gianluigizadra @ Jul 8 2005, 09:51 AM)
Per questo, quando leggo che non c'� il tempo per trascinare due cursori mi altero un po'. Ma so che me lo perdonate... rolleyes.gif


Ma vuoi mettere una bella puntata del grande fardello o quella dell'isola dei fumosi... si proprio fumosi perch� hanno il fumo al posto del cervello... laugh.gif laugh.gif laugh.gif

Sta gente che va sempre di fretta... bah se uno non ha tempo non � detto che una cosa la deve fare per forza... no? texano.gif
Knight
Quoto il grande Lambretta!

Tranquillo Gianni, ormai uso sempre e solo Capture. E' FAVOLOSO!

Buone foto

Fabrizio
marvin74
Ciao lub

Quoto in pieno Sergiopivetta, gianluigizadra, Marco Negri e Clik102. Far vedere tutti i quote non mi sembrava una buona idea.

Voglio solo aggiungere una cosa:
QUOTE(lub @ Jul 7 2005, 12:08 PM)
QUOTE
La fotocamera � solo la pentola per cucinare i cibi.
I cuochi dobbiamo essere noi.


quoto sergiopivetta perch� esprime il pensiero di tutti.
Ma volevo chiarire che in fondo anch'io sono d'accordo e che ho aperto la discussione perch� mi farebbe piacere avere una opzione - non una modalit� - che favorisse la possibilit� di ottenere una stampa accettabile senza intervenire, cosa che non sempre capita scattando in "auto" o "P".


E' possibile, basta solo fare attenzione a cosa e come si fotografa. In nessun libro di fotografia ho mai trovato scritto che una macchina fotografica sia in grado in automatico di scattare una buona foto ad un gatto nero, in qualunque modalit�. Questo perch� l'esposimetro misura la scena come se fosse grigia al 18%. Quindi anche se sei in P ... troverai sempre scritto (su qualunque libro), che se fotografi un gatto nero devi sottoesporre altrimenti te lo fa grigio. E l'opposto con la neve ... (sono sicuro che lo avrai gi� letto da qualche parte) [ morale -> il miglior esposimetro, anche esterno, non vuol dire necessariamente buone foto ]

QUOTE
Specialmente l'applicazione delle curve secondo me non � allo stato dell'arte. Se posso essere d'accordo sul fatto che l'autocontrast produca una gamma tonale non necessariamente ottimale, credo anche che non faccia i danni riportati da gianluigizadra. Mentre invece una curva "precotta" applicata su una foto con l'esposizione scorretta o con una distribuzione sbilanciata lo fa senz'altro.

Non sono daccordo solo per l'esempio che ti scrivo adesso. Ho visto riavvolgere ad un mio amico (fotografo di professione) una pellicola ancora al 10� scatto di velvia, solo perch� ce l'aveva in macchina dal giorno prima e non era adatta per quello che andavamo a fare. Stavamo andando ad una festa tra amici sul lago di garda e voleva fare qualche ritratto all'aperto. Ha messo dentro una Ektachrome e100s. Entrambe diapo, una 50 iso e una 100 ma a suo parere non � solo per la sensibilit� che ha cambiato la pellicola.
Quindi se chi usa bene le pellicole le cambia anche solo per migliorare i toni dell'incarnato, puoi capire che in digitale una curva cosiddetta autocontrast potrebbe avere l'effetto descritto da gianluigizadra. Anche se carichi una curva in macchina, difficilmente potrai scattare "tutto" con quella curva.

QUOTE
Confesso che finora non ho mai stampato una sola foto senza perderci almeno una decina di minuti sopra, il che, non essendo io un professionista, diventa un pensiero pesantuccio quando immagino al ritorno delle vacanze, con qualche migliaio di foto da vedere ed elaborare (praticamente � un lavoro !). Tanto che si profila un ritorno (almeno parziale) alla foto chimica dove per lo meno gli errori e le dominanti li posso attribuire al costruttore!

Vi saluto con simpatia e gratitudine,
Luciano.
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Qui mi associo a sergiopivetta
QUOTE
Dai una correzione ad una foto, danne un'altra in pi� alla seconda, aggiungine un'altra ancora alle altre e, lentamente, giorno dopo giorno le nostre immagini vengono stravolte inutilmente senza che ce ne accorgiamo.


e Macro Negri
QUOTE
La Post produzione � la regolazione fine alle propriet� del fotogramma, la camera oscura vista in un ottica di strumenti tecnologicamente avanzati.
La fotocamera poi, necessita non solo di una regolazione standard ma, attraverso la approfondita conoscenza di essa, una regolazione ottimale dettata dall' esperienza;


seleziona le foto a gruppi ed esegui le correzioni a tutte nello stesso modo e senza "esasperare" il loro contenuto. Avrai foto omogenee e risparmierai tempo.

saluti
Marvin
Geipeg
Io ho risolto il problema della post-produzione portandomi il pc di casa sempre appresso: l'ho montato su un carrello a 4 ruote snodabili, assunto un assistente con patente europea in informatica pronto alla tastiera, collegato una prolunga con presa USB alla D70 in modo che dialoghi costantemente col pc ma mi consenta di allontanarmi dalla postazione di 247 metri in un raggio di 360� e appena scatto una foto, in 35 sec. � opportunamente aggiustata e in appena 4 minuti ho la stampa bella e pronta!

A parte gli scherzi, nel mio ultimo soggiorno nei pressi del lago di Garda ho avuto modo di scattare con calma e in maniera ponderata (come avviene, foto sportive a parte, nella quasi totalit� dei casi per "chiunque") e pur avendo impostato il formato Jpeg Fine, al ritorno, mi sono accorto con sorpresa che le poche foto scattate non avevano quasi bisogno di ritocco: una spruzzatina di saturazione, una mascherata leggera di contrasto e in qualcuna una microscopica toccatina di curve per schiarire il fotogramma (dico in qualcuna e non in tutte perch� scatto sempre con +0,3 +0,6 di compensazione EV e raramente mi ritrovo foto sottoesposte!) ed erano praticamente pronte per la stampa.
Dico questo perch� non mi ritrovo assolutamente con quella maggioranza di persone che urlano alla sottoesposizione e a complicati processi di post-produzione.
Ripeto: se si imposta bene la macchina al momento dello scatto (diaframma, tempo di posa, lettura esposimentrica, posizione dell'obiettivo rispetto alla luce del giorno ecc), curve o non curve caricate (io personalmente non le ho mai utilizzate e non mi passa manco per l'anticamera del cervello)
la foto � quasi praticamente pronta e con PS o NC bastano 2 minuti di orologio per stamparla e godersela.
Ma ovviamente bisogna prima farsi le ossa con le tante funzioni della Reflex, con il suo comportamento nelle diverse condizioni di scatto, prendere confidenza con il mezzo e rassegnarsi a buttare migliaia di scatti e di inchiostri.
Come vale per qualunque altro tipo di apprendistato.
In quarta non partono nemmeno i piloti di Formula Uno!!!

Che le curve siano con voi! (ma non quelle della fotocamera...) messicano.gif
Clik102
QUOTE(Geipeg @ Jul 8 2005, 04:16 PM)
Ma ovviamente bisogna prima farsi le ossa con le tante funzioni della Reflex, con il suo comportamento nelle diverse condizioni di scatto, prendere confidenza con il mezzo e rassegnarsi a buttare migliaia di scatti e di inchiostri.
Come vale per qualunque altro tipo di apprendistato.
In quarta non partono nemmeno i piloti di Formula Uno!!!

Che le curve siano con voi! (ma non quelle della fotocamera...)  messicano.gif
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Qualsiasi macchina digitale (tranne i dorsi per banchi ottici), anche se non si carica nulla, dispongono ed utilizzano loro curve standard (normal per l'esattezza il pi� delle volte). Le curve perci� servono e come ... ma non � indispensabile modificarle se non per motivi particolari.

La verit� �, come del resto evidenzi tu, che ci si dimentica troppo spesso che sostanzialmente tra una macchina a pellicola ed una digitale reflex non c'e' alcuna differenza ...... bisogna imparare a fotografare e ci� con riferimento a tutte le fasi che il processo comporta .... scelta del soggetto .... luci ..... inquadratura ..... esposizione ...... ecc... ecc... sino ad arrivare alla stampa od alla visualizzazione!!!

Anzi .... forse con alcune difficolt� in pi� (il sensore ha una latitudine inferiore alla pellicola negativa anche se leggermente superiore alle dia) ed anche qualche vantaggio (costo praticamente "0" degli scatti) .

Ma anche non il digitale non ha assolutamente senso dire ... scatto tanto fa tutto lei !!!!!!!!
sergiopivetta
guru.gif

...gira e remena, a la fin de la fiera, l'� solche question de...
soramanego.

sergio pivetta
Clik102
QUOTE(sergiopivetta @ Jul 8 2005, 10:22 PM)
guru.gif

...gira e remena, a la fin de la fiera, l'� solche question de...
soramanego.

sergio pivetta
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Non solo ma incide decisamente moltissimo !!!
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