Non sono nuovo ma... usato sicuro: sono iscritto al Forum dal 20 agosto 2007 ma questo � il mio primo messaggio

Ogni tanto vengo a farvi visita e a sbirciare qua e l� ma non ho mai osato oltre, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per il lungo periodo di travaglio che ho vissuto nel passare dai sali d'argento al digitale. Un travaglio che non credo d'aver superato del tutto e che, alla fine, mi ha procurato un certo ritardo nell'acquisizione di quelle competenze digitali che tutti, qui, avete in gran copia. E anche questo mi rende un po' timido. Confido nella vostra comprensione.
Da giovanissimo e per un breve periodo, la fotografia m'ha dato da vivere, ma sono rimasto un amatore e, come si dice, un dilettante evoluto. Sono partito dal B&N, che non ho mai smesso di amare, sviluppando e stampando da me; ma ho fatto anche il colore, sia su carta lasciando ai laboratori la stampa, che su diapositive che, in diverse occasioni, ho sviluppato da me. Ho diverse fotocamere e le elenco perch� rappresentano, in qualche modo, le mie esperienze fotografiche.
Ziess Supericonta 6x9 degli anni 30, ereditata e ancora funzionante, 105 Tessar.
Rolleiflex con Planar 3,5 (una macchina che non smetter� mai di amare) efficientissima, acquistata usata non so pi� quanti anni fa. La Rolleiflex � la macchina che mi ha insegnato che non c'� 35 mm che possa reggere il confronto con qualunque medio formato e che Barnack aveva solo ragione quando, inventando il formato Leica 35 mm, disse d'aver fatto un giocattolo.
La mia prima vera fotocamera � stata una Asahi Pentax Spotmatic F (credo nel 1973) con ottiche 28, 50, 90, 135 e 300 apocromatico (questo corredo � l'unico che non ho pi�). Un amore indimenticato.
Minox 35 ML (sfiziosissima)
Finalmente nel 1984: Nikon F3 HP (superba, uguale fino al 2000!) con 24, 55 micro, 105 e 500 catadiottrico, motorizzata e anche con pentaprisma a vista dall'alto e Nikon FM2n (gran bella meccanica tutto fare).
Le affiancai l'esposimetro Pentax digitale modificato da Zone VI proprio per praticare il Sistema Zonale nell'esposizione dei negativi.
Proiettori diapositive: un Rollei, primo autofocus che cambiai per il pi� definito Leitz e poi il Rollei per i formati 35 mm e 6x6. Questo ultimo � stato una esperienza meravigliosa e che , in qualche modo, � anche responsabile del mio "ritardo".
Poi , qualche cazzatella digitale e quindi la Nikon d200 con il 18-70, ma sulla quale utilizzo con grande piacere le ottiche della F3 (definite AI se non ricordo male), che mi sembrano ancora eccellenti anche se perdo la messa a fuoco automatica e poco altro e la loro focale diventa x1,5. Per mia fortuna non temo il manuale, anzi, sono cresciuto col manuale e ho imparato a cavarmela anche senza esposimetri. Scatto solo in NEF (RAW) e ho tarato la d200 praticamente a Zero; la mia camera oscura � LR che sto ancora imparando ad usare per bene
Ancora non mi faccio capace che la moderna fotografia non abbia odore e chi ha sviluppato e stampato sa cosa intendo. Ancora mi commuovo quando armo l'otturatore della Rolleiflex o sento il motore della F3 che trascina la pellicola, ma altrettanto sono affascinato dalle incredibili possibilit� del digitale che ha messo nitidezza e dettagli a portata di tutti.
Temo per� che una certa speculazione commerciale ci metta a disposizione troppi modelli di fotocamere con eccessivo turnover degli stessi e ci faccia perdere tempo pi� nella ricerca e nel cambio oneroso del mezzo che nella sperimentazione fotografica vera e propria.
E sto cercando di dare al digitale un'anima; quell'anima che hanno le fotografie di Weston e di Bresson, di Haas, di Maeda, di Adams e tanti altri e che, talvolta, mi sembra di non ritrovare.
E questo � quanto; e scusate lo sproloquio... ma, diciamo cos�: a parziale recupero.

Cordialit�
ciro