Ho sempre usato reflex meccaniche senza fronzoli ma affidabili. La mia ultima fotocamera, acquistata nel 90 e tuttora impeccabile è una FM2 Nikon.
Col tempo l'ho corredata con un Micro Nikkor 55 f/2.8 AI, un 85mm AI f/2.0 e un 35mm AIf/2.8 (quest'ultimo non è qualitativamente all'altezza degli altri due).
Scatto sempre "senza fretta" e non ho mai trovato un limite l'assenza di autofocus, anzi...
A dicembre 2004 decido il grande salto: compro una Nikon D70 e dopo pochi scatti mi rimangio gran parte dei pregiudizi che avevo sulla presunta ( e solo talvolta effettiva) superiorità dell'analogica, o meglio, "argentica".
Quello che mi lascia perplesso è un altro aspetto.
Ho 47 anni e i miei occhi non sono più quelli di un tempo: astigmatismo e ipermetropia iniziano a farsi sentire e ora mi ritrovo a non riuscire a valutare il fuoco sullo schermo della D70, mentre non ho tuttora problemi con il vetrino della FM2 dotato di microprismi e stigmometro.
Esiste la possibilità di montare sull'oculare un gruppo che ingrandisca l'immagine del vetrino di messa a fuoco come il "vecchio" DG-2 Nikon?
Non voglio gettare alle ortiche il sistema di autofocus, utilissimo in certe circostanze, ma superfluo in altre: talvolta costa più fatica impostare il corretto tipo di autofocus che fare il fuoco manualmente.
E poi è una questione "mentale". Ci sono momenti nei quali voglio riflettere, misurare, e decidere tutto autonomamente senza lasciare nessun automatismo in funzione, decidere esattamente dove far iniziare e dove far terminare la profondità di campo, portare insomma sul piccolo formato quella metodologia che è tipica di formati maggiori.
Perchè non poter pretendere di poter estendere questo approccio al digitale? Secondo il mio modesto parere il nuovo mezzo è all'altezza della situazione, ma forse i progettisti non hanno preso troppo a cuore i fotografi di "vecchia" generazione alla quale credo di appartenere.
Carlo G