La “promisione” (promessa) è il motivo fondamentale che spinge alcune famiglie del comune di Borgetto ( Pa ) a continuare una tradizione popolarissima, che da secoli tutti gli anni, per il giorno di San Giuseppe, si ripete.
Scopo principale è quello caritatevole verso famiglie povere affinché non manchi mai il pane.
Si vuole che s' invitino alla mensa tre bambini poveri, che rievocano la fuga di Gesù, Giuseppe e Maria dall’Egitto.
Il ringraziamento al Santo Giuseppe per grazia ricevuta è fatto sotto forma di provviste alimentari e tutto quanto può essere utile ai tre bambini poveri che rappresentano la Sacra Famiglia.
I preparativi che iniziano mesi prima impegnano soprattutto le donne della famiglia che aiutate dai loro comparenti destinano una loro stanza di casa affinché si possa impostare l’altarino con la mensa che il giorno di San Giuseppe possano essere visitate da gente che viene da fuori a cui vengono offerti pezzi di pane fatto in casa con olive.
La stanza prescelta è interamente allestita in tutte le parti con del bianco tulle e raso: è il bianco dei veli da sposa raccolti negli anni dalle famiglie, che intrecciati e arricciati tappezzano le pareti e il soffitto delle stanze creando un effetto luminoso.
Il cibo da offrire ai tre bambini poveri sarà disposto in due lunghi tavoli a due piani, addobbati ai lati dell’altare; sono esposte le più svariate pietanze, tre piatti per ognuna di esse: dai dolci ai pomodori fritti, dai prodotti dell’orto ai generi alimentari di ogni tipo per finire con degli abiti nuovi e del denaro per ogni bambino. (fonte Sicilia in festa)
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Un sabato di marzo sono stato a Borgetto, accompagnato da un amico del posto.
Ho voluto vedere la “promisione” con i miei occhi, in prima persona.
Entriamo in casa di Lucia.
Come vuole la tradizione c’e’ una stanza preparata con il cibo, l’altare,
gli addobbi sacri e i veli delle spose di quella famiglia.
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I cibi sono disposti sui tavoli. Il loro profumo parla di mani esperte che li hanno preparati, forse chiacchierando di figli, di casa, di festa e chiacchiere di paese.
Lucia e’ seduta li’…silenziosa, occhi e capelli scuri e profondi, nonostante l’eta’.
Mi sento un po’ invadente..c’è silenzio e ogni piccolo suono pare essere troppo forte
Poi mi faccio coraggio.: - Posso fotografare?
Inaspettatamente mi apre un sorriso…e’ orgogliosa di quella stanza, di quel lavoro, e di quella arte
tutta femminile.
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Gliene sono grato, per me e’ un momento intenso, quella e la Sicilia che mi sorride per una foto…
-Lucia….ma perche’ tutto questo?
Tutto il lavoro l’impegno e la fatica, tutte le donne della famiglia hanno partecipato...perchè ?
Allora mi mostra il senso, spostando una tenda.
la sorella, malata in un letto, aveva fatto una promessa… e forse dopo stara’ meglio!
Religione, tradizione, devozione, e amore di sorelle.
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Di fuori intanto si festeggia al santo mangiando pane e olive...
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Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione di questo piccolo reportage.
Rino